Riforma fiscale, battaglia sugli emendamenti per microtasse e scaglioni irpef

Nadia Pascale

19/06/2023

Per la riforma fiscale sono stati presentati 600 emendamenti, i punti più discussi restano la flat tax e la riduzione degli scaglioni Irpef.

Riforma fiscale, battaglia sugli emendamenti per microtasse e scaglioni irpef

La riforma fiscale nell’arco di un paio d’anni dovrebbe rivoluzionare il sistema fiscale italiano, nel frattempo è battaglia in Parlamento, infatti sono stati presentati 600 emendamenti, di questi circa 120 arrivano dalla stessa maggioranza.

La morte di Silvio Berlusconi ha di fatto rallentato i lavori del Parlamento, ma ora si riparte con la discussione sugli emendamenti alla riforma fiscale e la battaglia si annuncia aspra.

Con la riforma fiscale si tenta di dimezzare la ritenuta d’acconto

La prima novità importante potrebbe riguardare le tasse di novembre che dovrebbero avere una rateizzazione degli importi in sei rate da pagare nell’anno successivo.
Non solo, la ritenuta d’acconto effettuata dal sostituto di imposta dovrebbe passare dal 20% al 10%. Si tratta di un’importante novità che non va ad incidere sugli scaglioni Irpef, ma semplicemente evita un’eccessiva decurtazione dei compensi erogati ai lavoratori.
Al momento della dichiarazione sarà poi determinata l’imposta effettiva da pagare ed eventuali conguagli che dipenderanno dall’effettivo reddito prodotto, dalle detrazioni e deduzioni.
Naturalmente è ancora in ballo l’abolizione delle microtasse, tra sui il superbollo auto, la tobin tax.

Irpef: riduzione degli scaglioni ed estensione della flat tax

Grande battaglia si annuncia sull’Irpef, infatti, si tratta di un’imposta che genera un’elevata entrata per lo Stato e di conseguenza qualunque taglio o modifica andrà ad incidere sui bilanci in modo considerevole.

L’ipotesi è quella di una riduzione degli attuali quattro scaglioni a tre, questo dovrebbe avvicinare pian piano all’ipotesi di flat tax. Tra le proposte in gioco c’è l’ampliamento della platea dei contribuenti a cui applicare il primo scaglione Irpef, di conseguenza il risparmio di imposta sarebbe per il ceto medio.

Che l’obiettivo sia andare sempre più verso la flat tax lo confermano anche le proposte della Lega che punta all’estensione del regime della tassa piatta anche alle associazioni professionali e società tra professionisti composte da under 35.

Contro l’ipotesi della flat tax c’è +Europa, mentre Italia Viva propone l’applicazione dell’Iva agevolata per gli interventi volti a mettere in sicurezza il territorio a rischio di frane e alluvioni.
Al fine di semplificare gli adempimenti, e permettere anche un più ampio e semplice uso del sistema delle compensazioni fiscali, la riforma prevede che i pagamenti delle imposte debbano avvenire tutti con modello F24.

Eliminare la tassa di interpello

Tra gli emendamenti presentati vi è anche quello sulla eliminazione della tassa di interpello. Si tratta di un balzello previsto dalla riforma del fisco che tenta di diminuire,attraverso la previsione di una vera e propria tassa, l’uso eccessivo del ricorso a questo strumento messo a disposizione del contribuente.

Le istanze di interpello sono uno strumento che i contribuenti possono utilizzare per porre domande all’Agenzia delle entrate in caso di dubbi. Le risposte sono poi pubblicate sul sito dell’AdE in modo che anche altri professionisti e contribuenti possano avvalersi di tali delucidazioni.
Le risorse derivanti dagli importi da versare per presentare istanze di interpello saranno devolute alla formazione dei dipendenti dell’AdE.

Nella riforma fiscale l’istituzione del Garante nazionale del contribuente

Infine, tra gli emendamenti presentati e ora al vaglio della Commissione Finanze vi è l’introduzione del Garante Nazionale del contribuente. In realtà non si tratta di una nuova figura, infatti il garante del contribuente è già presente nello Statuto del contribuente, legge 212 del 2000, in gran parte inattuato.

Lo spirito della riforma si conferma essere quello della collaborazione tra cittadino e riscossore, in questo modo è possibile aumentare le entrate non tassando e aumentando la pressione fiscale, ma riducendo le tasse da pagare. Proprio per questo il relatore del provvedimento, Alberto Gusmeroli (Lega) ha sottolineato che i lavori saranno improntati allo spirito collaborativo.

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