La riforma fiscale cancella le tasse che danneggiano l’Italia, ecco quali sono

Patrizia Del Pidio

22 Maggio 2023 - 12:22

Con la nuova riforma fiscale si punterà ad abrogare tasse abbastanza antipatiche agli italiani come Superbollo e Tobin tax. Balzelli che, tra l’altro, danneggiano anche l’economia del Paese.

La riforma fiscale cancella le tasse che danneggiano l’Italia, ecco quali sono

Tra le varie cose che la riforma fiscale, su cui il vicesegretario all’Economia, Maurizio Leo, sta lavorando, si propone c’è quella di abolire alcune delle tasse che alla fine del 2011 furono introdotte dal Decreto Salva Italia del governo Monti. Si tratta di balzelli che son sempre piaciuti poco agli italiani ma che, allo stesso tempo, non hanno avuto neanche un impatto positivo sull’economia del nostro Paese.

Si tratta della Tobin tax e del Superbollo che sono tenuti a pagare i proprietari dei veicoli con potenza superiore ai 186 chilowatt. La strada per la cancellazione del Superbollo sembra essere in discesa così come quella per l’abrogazione della Tobin tax che dovrebbe, tra l’altro, essere sostituita da una esenzione per le transazioni fuori dai mercati regolamentati. Ma cerchiamo di capire cosa potrebbe succedere.

Il Superbollo, una tassa da cancellare

Anche se è vero che con il Superbollo vengono tassate le auto di lusso e le supercar, si tratta di un balzello il cui gettito è sempre stato difficile da stimare. Di contro, però, si tratta di una tassazione che ha ridotto la vendita di questa tipologia di auto in Italia, aumentando, al tempo stesso il ricorso a tecniche poco legali come l’esterovestizione dei veicoli.

Gli italiani, piuttosto che acquistare un’auto soggetta al superbollo, poi, hanno iniziato a scegliere il leasing. Ma entrambe queste scelte hanno portato il Fisco a perdere centinaia di milioni l’anno di entrate. Una tassa, quindi, che più che aumentare le entrate nelle casse statali le ha diminuite. Un balzello dannoso, quindi, che si preferisce, ora, cancellare.

Abrogazione della Tobin tax

La Tobin tax, secondo le previsioni del governo Monti, avrebbe dovuto fruttare oltre un miliardo di euro l’anno. Ma, a dispetto delle previsioni, le entrate, nel 2022, non hanno superato i 460 milioni.

L’esistenza di questo balzello, tra l’altro, scoraggia i player internazionali ad operare su piattaforme italiane. Vengono preferite, infatti, quelle estere in cui la tassa in questione non è applicata e questo danneggia non solo i risparmiatori italiani ma anche il nostro mercato finanziario.

Superbollo e Tobin tax, quindi, alla resa dei conti, molto probabilmente hanno fatto più male che bene all’economia del nostro Paese al punto che per la Tobin tax no si sta pensando solo ad una abrogazione ma addirittura all’introduzione di una esenzione per le transazioni che operano al di fuori dei mercati regolamentati o, almeno, di allargare l’esenzione ale quotate con capitalizzazione che non supera il miliardo di euro.

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