Riforma fiscale, controlli solo su dati certi, addio alla presunzione

Nadia Pascale

13 Luglio 2023 - 14:54

Nel disegno di legge di delega della Riforma Fiscale si dice addio agli avvisi di accertamento emessi sulla base della presunzione. Spunta l’obbligo di motivazione con prove certe.

Riforma fiscale, controlli solo su dati certi, addio alla presunzione

Prosegue il percorso per la scrittura definitiva della riforma fiscale e tra i contenuti che sicuramente destano l’interesse dei contribuenti vi è il rafforzamento del principio di obbligo di motivazione degli atti di accertamento, che, se disatteso, può portare alla nullità dell’atto stesso.

L’atto non potrà essere basato su presunzione, ma solo su dati certi che devono essere indicati nell’atto per assicurare il diritto di difesa.

Obbligo di motivazione sufficiente degli avvisi di accertamento fiscale

L’articolo 4 del disegno di legge di delega fiscale contiene una serie di principi che mirano a rafforzare la posizione del contribuente nei confronti del Fisco e va ad incidere direttamente sullo Statuto del contribuente (legge 2012 del 2000).
Non è un caso che tra le dichiarazioni rilasciate nelle settimane scorse dal Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, vi è l’intenzione di cessare i rapporti vessatori tra contribuente e Fisco.

L’obbligo di motivazione degli atti di accertamento fiscale non è una novità. Infatti è già contenuto nello Statuto del contribuente del 2000, purtroppo quel provvedimento, molto importante dal punto di vista della tutela del contribuente, è stato a lungo disatteso e non trasformato in realtà.

Ora molti dei contenuti dello Statuto sono riproposti nella legge di delega della riforma fiscale. Tra i punti che vengono ribaditi vi è, appunto, il principio di obbligo di motivazione dell’avviso di accertamento. Lo stesso prevede che il contribuente fin da questa fase debba essere messo a conoscenza degli elementi di prova a base dell’emissione dell’avviso stesso. In nessun caso l’avviso di accertamento può essere basato su atti presuntivi.

L’obiettivo è fare in modo che il contribuente fin dal primo momento in cui riceve l’avviso di accertamento possa predisporre un’adeguata difesa e quindi presentare in modo puntuale e preciso prove contrarie o comunque la ratio delle sue “scelte” fiscali. In poche parole fin dall’arrivo dell’avviso di accertamento il contribuente deve potersi difendere sapendo esattamente su cosa sono basati i rilievi del Fisco. L’obiettivo è la certezza del diritto e l’instaurazione di un rapporto di collaborazione.

Garante nazionale del contribuente e autotutela

L’articolo 4 del disegno di legge di delega fiscale contiene anche un altro importante principio, cioè l’istituzione e la definizione dei compiti del Garante nazionale del contribuente con la contestuale soppressione del Garante del contribuente ( sempre previsto dallo Statuto del contribuente).

L’articolo 4 inoltre amplia il diritto di autotutela del contribuente riconoscendo la possibilità di presentare istanza per l’annullamento dell’atto impositivo che non contenga gli elementi essenziali. In questo caso è possibile proporre istanza per l’annullamento anche nel caso in cui l’atto sia divenuto definitivo.

Viene infine rafforzato l’obbligo per l’amministrazione finanziaria di intraprendere con il contribuente un contraddittorio preventivo il cui fine è evitare l’emissione di avvisi di accertamento errati e basati su una mancata conoscenza dei fatti che hanno portato il contribuente a un determinato comportamento.

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