Riforma delle pensioni: il Ministro del Lavoro (Nunzia Catalfo) si è detto soddisfatto per l’incontro avuto con i sindacati. Il prossimo appuntamento è per il 3 febbraio, quando si discuterà di pensione di garanzia.
Riforma delle pensioni: si è appena concluso l’incontro tra i sindacati e il Ministro del Lavoro Nunzia Catalfo, la quale si è soffermata con i giornalisti per svelare l’esito del confronto.
Un incontro particolarmente atteso in quanto si è cominciato a discutere di riforma delle pensioni, con i sindacati che da parte loro hanno presentato alcune proposte (come la pensione a 62 anni o Quota 41 per tutti) per rendere l’uscita dal mercato del lavoro più flessibile e superare la Legge Fornero del 2011.
Nel corso dell’incontro i sindacati hanno ribadito che il sistema deve essere più flessibile. È assolutamente necessario, poi eliminare tutte le distorsioni del sistema previdenziale per assicurarne equità.
È bene specificare, però, che si è trattato di un confronto interlocutorio, in quanto solamente nelle prossime settimane si scenderà nei dettagli della prossima riforma delle pensioni. A tal proposito il Ministro del Lavoro ha indicato le tempistiche entro le quali si dovrà arrivare ad un accordo, progettando già il calendario dei prossimi appuntamenti con i sindacati.
Riforma pensioni, parla il Ministro del Lavoro: “Serviranno mesi”
Nunzia Catalfo si è detta molto soddisfatta dell’incontro avuto con i sindacati. Un confronto positivo, con tutte le parti che lavorano verso un unico obiettivo: “Dare stabilità ai lavoratori e a chi vuole andare in pensione, con un orizzonte quantomeno decennale e quindi strutturale”.
La prossima riforma delle pensioni, quindi, dovrà prevedere requisiti durevoli nel tempo, non come Quota 100 che invece ha valenza per soli tre anni e che - come confermato dalla Catalfo - non verrà mantenuta alla fine della sperimentazione (prevista per la fine del 2021).
Nonostante il clima costruttivo, però, non sarà facile arrivare a definire una nuova riforma delle pensioni in tempi brevi. Il confronto “durerà mesi”, con l’obiettivo di arrivare ad un primo accordo entro settembre 2020 così da introdurla nella nota di aggiornamento al DEF e poi nella Legge di Bilancio per il 2021.
Il confronto andrà avanti nelle prossime settimane. Il prossimo appuntamento è previsto per il 3 febbraio, quando l’ordine del giorno sarà una pensione di garanzia per i giovani. Venerdì 7 febbraio, invece, si parlerà di rivalutazione delle pensioni, mentre il 10 febbraio di flessibilità in uscita con la progettazione di misure utili per anticipare l’accesso alla pensione.
Riguardo agli aspetti della riforma, così come pure su una data di partenza, il Ministro non si è però sbilanciato: “Dipende tutto dalle risorse e da come si deciderà di traghettare chi è in Quota 100”. In ogni caso si cercherà di garantire flessibilità a tutti.
Il tutto sarà supportato dal lavoro di tre differenti commissioni: una per la separazione tra spesa previdenziale e assistenziale, un’altra sui lavori gravosi e un’ultima che si occuperà di valutare l’impatto economico delle misure ipotizzate.
Riforma delle pensioni: cosa hanno chiesto i sindacati
Durante l’incontro i sindacati hanno preteso una maggior flessibilità del sistema previdenziale, il quale deve anche assicurare equità per tutti i lavoratori.
La proposta portata sul tavolo del Ministero è ormai nota da tempo: flessibilità in uscita a partire da 62 anni di età (a fronte di 20 anni di contributi) e una pensione anticipata con 41 anni di contributi (sia per gli uomini che per le donne). È stato richiesto poi un trattamento differente (e con maggiori tutele) per i lavori più faticosi, così come pure l’introduzione di una pensione di garanzia.
Inoltre, sempre i sindacati hanno chiesto per le lavoratrici la previsione di un bonus contributivo di un anno per ogni figlio. E ancora: recupero dell’indicizzazione delle pensioni in essere, riduzione delle tasse sui pensionati e legge sulla non autosufficienza.
Insomma, i temi sul tavolo sono diversi, vedremo quali di questi faranno parte dell’accordo che - si spera - sindacati e Governo sottoscriveranno nei prossimi mesi.
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