Riforma del sostegno, testo del Decreto attuativo pubblicato in Gazzetta Ufficiale: cambia il ruolo del collaboratore scolastico, sarà lui ad occuparsi dell’assistenza di base igienico-personale degli alunni disabili.
Riforma del sostegno 2017, il testo del decreto attuativo, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, conferma una delle novità più discusse: quella per cui i collaboratori scolastici si dovranno occupare dell’assistenza di base igienico-personale degli alunni disabili.
Il punto cardine della riforma del sostegno, infatti, è quello per cui tutto il personale scolastico sia coinvolto nella formazione per l’inclusione scolastica. Per questo motivo anche il personale ATA si occuperà nella gestione degli studenti con disabilità, come stabilito dal 4° comma dell’articolo 3 del Decreto attuativo della Buona Scuola.
Qui, infatti, si legge che il collaboratore scolastico si dovrà occupare personalmente dell’assistenza di base igienico-personale degli alunni disabili e per questo dovrà partecipare a dei corsi di formazione generale previsti dal piano nazionale.
Dal momento che il collaboratore scolastico sarà parte dell’intero processo di assistenza agli alunni con disabilità, nell’assegnazione del personale ATA nelle scuole si terrà conto anche del numero degli studenti diversamente abili. Sarà poi il Dirigente Scolastico a predisporre un piano triennale per la formazione, nel quale saranno coinvolti sia gli insegnanti (anche quelli non di sostegno) che il personale ATA.
Quindi, mentre in molti in questi giorni sperano di entrare nel personale ATA superando il concorso, per chi è già collaboratore scolastico di ruolo sono in arrivo delle grosse novità che probabilmente faranno molto discutere, se non altro perché questa funzione si aggiunge a tutte quelle altre da espletare nella quotidianità.
Vediamo cosa cambierà nel prossimo futuro per il personale ATA e quale sarà il loro compito nel sostegno agli alunni con disabilità.
Collaboratore scolastico come l’insegnante di sostegno: la novità della Buona Scuola
Nel testo della delega che riforma il sostegno, pubblicato in Gazzetta Ufficiale (potete consultarlo cliccando qui), c’è una novità molto importante per i collaboratori scolastici: l’articolo 3, comma 4, prevede che questi siano maggiormente coinvolti nell’assistenza agli alunni disabili, come tra l’altro succede già oggi in molte scuole italiane.
Tuttavia, mentre oggi il supporto da parte del collaboratore scolastico è facoltativo, visto che solitamente è il personale specializzato con corsi di formazione da 900 ore ad occuparsi dei loro bisogni, con l’approvazione della riforma questi saranno obbligati ad occuparsi dell’assistenza di base igienico-personale degli alunni disabili.
Naturalmente non potranno farlo senza aver acquisito le giuste competenze e per questo nel testo del decreto attuativo viene stabilito che i collaboratori scolastici debbano seguire dei corsi di formazione obbligatori.
Un comma che sta facendo molto discutere; ci viene difficile da credere, infatti, che il Ministero abbia deciso di affidare un compito così delicato al collaboratore scolastico che nell’arco della giornata ha già molte mansioni da svolgere. Senza dimenticare che non tutti gli alunni disabili hanno gli stessi bisogni poiché dipende dalla specificità del caso.
Come saranno assegnati gli studenti ai collaboratori scolastici
Nel testo del decreto attuativo viene fatta chiarezza sulle modalità con cui i collaboratori scolastici dovranno occuparsi dell’assistenza dei disabili.
Come prima cosa la delega uniforma “su tutto il territorio nazionale” i profili professionali del personale destinato all’assistenza degli alunni disabili in “coerenza con le mansioni dei collaboratori scolastici”. Inoltre, anche nel comma 3 dell’articolo 13, nel quale parla degli oneri economici e delle competenze in capo agli Enti Locali, c’è scritto che queste funzioni saranno svolte dai collaboratori scolastici.
Gli studenti saranno assegnati in base al genere: i collaboratori scolastici uomini, quindi, dovranno occuparsi dei maschi, mentre le donne delle studentesse.
I compiti sono:
- accoglienza;
- sorveglianza;
- vigilanza;
- assistenza durante il pasto;
- ausilio nell’accesso alle aree esterne all’istituto, all’uso dei servizi igienici e alla cura dell’igiene personale.
Nuove funzioni quindi per i collaboratori scolastici, ma nessun aumento della retribuzione. Ma per quale motivo il Miur ha preso questa decisione che potremmo definire quantomeno “azzardata”? Proviamo a fare chiarezza.
Riforma del sostegno: più compiti al collaboratore scolastico per risparmiare sulle risorse
Nel testo della delega “inclusione e sostegno” troviamo più volte l’affermazione “nei limiti delle risorse disponibili”.
Possiamo dedurre quindi che il Miur abbia deciso di razionalizzare le risorse attribuendo maggiori poteri ai collaboratori scolastici anziché affidarsi a del personale specializzato.
Ma a rimetterci non saranno solamente i collaboratori scolastici, ai quali saranno aggiunte della maggiori responsabilità, ma soprattutto gli alunni disabili perché si rischia che non venga garantita una soddisfacente qualità dei servizi.
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