L’articolo 38-bis del d.p.r. 633/1972 prevede il rimborso iva prioritario ove sussistano determinate condizioni. Vediamo chi ne ha diritto e come richiederlo.
Il d.p.r. 633/1972 (riferimento normativo essenziale in materia di IVA) prevede una procedura agevolata di rimborso dell’IVA.
È possibile che si verifichino, infatti, alcune situazioni di credito IVA costante, dovuto alla particolare attività posta in essere dal contribuente considerato. Si pensi, a titolo di esempio, al caso dei subappaltatori che nel periodo di riferimento della richiesta, operano in modo prevalente nel settore edile effettuando prestazioni di servizi (compresa la manodopera) nei confronti delle imprese di costruzione o ristrutturazione di immobili o dell’appaltatore principale o di altro subappaltatore (art. 17, sesto comma, lett. a, D.P.R. n. 633/1972); oppure ancora al più recente caso dei fornitori di soggetti destinatari della normativa sullo split payment.
In questi casi il fisco consente di ottenere il rimborso dell’IVA a credito in eccesso in tempi più rapidi di quelli ordinari, purché ricorrano le condizioni previste dall’articolo 38 bis del d.p.r. 633/1972.
Analizziamo quindi questa norma per comprendere chi ha diritto e come richiedere il rimborso IVA prioritario.
Rimborso IVA prioritario, articolo 38-bis d.p.r. 633/1972: chi può richiederlo?
La norma sull’esecuzione dei rimborsi (articolo 38-bis d.p.r. 633/1972) prevede che i contribuenti siano ammessi alla procedura prioritaria sulla base dell’attività esercitata e alle tipologie di operazioni effettuate.
Tali contribuenti sono individuati da appositi decreti del Ministero dell’Economia e delle Finanze e avranno diritto a ricevere il rimborso in via prioritaria entro 90 giorni dalla richiesta.
Attualmente il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha individuato le seguenti categorie di soggetti beneficiari:
- subappaltatori (D.M. 22 marzo 2007) che, nel periodo di riferimento della richiesta, operano in modo prevalente nel settore edile effettuando prestazioni di servizi (compresa la manodopera) nei confronti delle imprese di costruzione o ristrutturazione di immobili o dell’appaltatore principale o di altro subappaltatore (art. 17, sesto comma, lett. a, D.P.R. n. 633/1972);
- soggetti che svolgono le attività di recupero e preparazione per il riciclaggio di cascami e rottami metallici (D.M. 25 maggio 2007);
- soggetti che producono zinco, piombo e stagno, nonché i semilavorati degli stessi metalli di base non ferrosi (D.M. 18 luglio 2007);
- soggetti che producono alluminio e semilavorati (D.M. 21 dicembre 2007);
- contribuenti che effettuano operazioni soggette allo split payment di cui all’art. 17-ter, D.P.R. n. 633/1972. Con il D.M. 20 febbraio 2015 è stata prevista l’inapplicabilità dei criteri generici, di cui all’art. 2, D.M. 22 marzo 2007, allo scopo di accedere ai rimborsi Iva in via prioritaria per i contribuenti che effettuano le operazioni con il meccanismo dello split payment, tenendo comunque presente che devono essere rispettati i requisiti specifici per i rimborsi Iva prioritari da split payment. Infatti, con riferimento ai requisiti specifici, l’art. 8, comma 2, D.M. 23 gennaio 2015 stabilisce che i rimborsi possono essere erogati per un importo non superiore all’ammontare complessivo dell’imposta applicata mediante split payment nel periodo oggetto del rimborso.
I requisiti previsti per richiedere ed ottenere il rimborso IVA in via prioritaria
Al fine di ottenere il rimborso IVA in via prioritaria, l’articolo 2 del DM 22 marzo 2007 prevede che al momento della richiesta del rimborso debbano sussistere le seguenti condizioni (ad eccezione dei contribuenti soggetti allo split payment):
- esercizio dell’attività da almeno 3 anni;
- eccedenza di Iva detraibile chiesta a rimborso pari o superiore a euro 3.000 in caso di rimborso infrannuale e a 10.000 euro in caso di rimborso annuale;
- eccedenza Iva chiesta a rimborso di importo almeno pari al 10% dell’Iva pagata su acquisti e importazioni effettuate nel trimestre o nell’anno cui si riferisce il rimborso.
Attenzione: nel caso di operazioni soggette a split payment il credito IVA, così come avviene per le operazioni soggette a reverse charge, può essere richiesto anche in compensazione esterna ovvero orizzontale con imposte diverse dall’IVA e/o con contributi, utilizzando il modello di pagamento F24.
Come richiedere il rimborso IVA prioritario? La richiesta del rimborso IVA prioritario può essere fatta attraverso la dichiarazione IVA annuale ovvero attraverso il modello TR.
Testo ufficiale articolo 38-bis d.p.r. 633/1972 sul rimborso IVA prioritario:
D.p.r. 633/1972 - Art. 38-bis Esecuzione dei rimborsi
“1. I rimborsi previsti nell’articolo 30 sono eseguiti, su richiesta fatta in sede di dichiarazione annuale, entro tre mesi dalla presentazione della dichiarazione. Sulle somme rimborsate si applicano gli interessi in ragione del 2 per cento annuo, con decorrenza dal novantesimo giorno successivo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione, non computando il periodo intercorrente tra la data di notifica della richiesta di documenti e la data della loro consegna, quando superi quindici giorni.
2. Il contribuente può ottenere il rimborso in relazione a periodi inferiori all’anno nelle ipotesi di cui alle lettere a), b) ed e) del secondo comma dell’articolo 30, nonché nelle ipotesi di cui alla lettera c) del medesimo secondo comma quando effettua acquisti ed importazioni di beni ammortizzabili per un ammontare superiore ai due terzi dell’ammontare complessivo degli acquisti e delle importazioni di beni e servizi imponibili ai fini dell’imposta sul valore aggiunto, e nelle ipotesi di cui alla lettera d) del secondo comma del citato articolo 30 quando effettua, nei confronti di soggetti passivi non stabiliti nel territorio dello Stato, per un importo superiore al 50 per cento dell’ammontare di tutte le operazioni effettuate, prestazioni di lavorazione relative a beni mobili materiali, prestazioni di trasporto di beni e relative prestazioni di intermediazione, prestazioni di servizi accessorie ai trasporti di beni e relative prestazioni di intermediazione, ovvero prestazioni di servizi di cui all’articolo 19, comma 3, lettera a-bis).
3. Fatto salvo quanto previsto dal comma 4, i rimborsi di ammontare superiore a 30.000 euro sono eseguiti previa presentazione della relativa dichiarazione o istanza da cui emerge il credito richiesto a rimborso recante il visto di conformità o la sottoscrizione alternativa di cui all’articolo 10, comma 7, primo e secondo periodo, del decreto-legge 1° luglio 2009, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n. 102. Alla dichiarazione o istanza è allegata una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, a norma dell’articolo 47 del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, che attesti la sussistenza delle seguenti condizioni in relazione alle caratteristiche soggettive del contribuente:(3)
a)il patrimonio netto non è diminuito, rispetto alle risultanze contabili dell’ultimo periodo d’imposta, di oltre il 40 per cento; la consistenza degli immobili non si è ridotta, rispetto alle risultanze contabili dell’ultimo periodo d’imposta, di oltre il 40 per cento per cessioni non effettuate nella normale gestione dell’attività esercitata; l’attività stessa non è cessata né si è ridotta per effetto di cessioni di aziende o rami di aziende compresi nelle suddette risultanze contabili;
b) non risultano cedute, se la richiesta di rimborso è presentata da società di capitali non quotate nei mercati regolamentati, nell’anno precedente la richiesta, azioni o quote della società stessa per un ammontare superiore al 50 per cento del capitale sociale;
c) sono stati eseguiti i versamenti dei contributi previdenziali e assicurativi.
4. Sono eseguiti previa prestazione della garanzia di cui al comma 5 i rimborsi di ammontare superiore a 30.000 euro quando richiesti:
- da soggetti passivi che esercitano un’attività d’impresa da meno di due anni diversi dalle imprese start-up innovative di cui all’articolo 25 del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221;
da soggetti passivi ai quali, nei due anni antecedenti la richiesta di rimborso, sono stati notificati avvisi di accertamento o di rettifica da cui risulti, per ciascun anno, una differenza tra gli importi accertati e quelli dell’imposta dovuta o del credito dichiarato superiore:
- al 10 per cento degli importi dichiarati se questi non superano 150.000 euro;
- al 5 per cento degli importi dichiarati se questi superano 150.000 euro ma non superano 1.500.000 euro;
- all’1 per cento degli importi dichiarati, o comunque a 150.000 euro, se gli importi dichiarati superano 1.500.000 euro;
c) da soggetti passivi che nelle ipotesi di cui al comma 3, presentano la dichiarazione o istanza da cui emerge il credito richiesto a rimborso priva del visto di conformità o della sottoscrizione alternativa, o non presentano la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà;- da soggetti passivi che richiedono il rimborso dell’eccedenza detraibile risultante all’atto della cessazione dell’attività.
5. La garanzia di cui al comma 4 è prestata per una durata pari a tre anni dall’esecuzione del rimborso, ovvero, se inferiore, al periodo mancante al termine di decadenza dell’accertamento, sotto forma di cauzione in titoli di Stato o garantiti dallo Stato, al valore di borsa, ovvero di fideiussione rilasciata da una banca o da una impresa commerciale che a giudizio dell’Amministrazione finanziaria offra adeguate garanzie di solvibilità ovvero di polizza fideiussoria rilasciata da un’impresa di assicurazione. Per le piccole e medie imprese, definite secondo i criteri stabiliti dal decreto del 18 aprile 2005 del Ministro delle attività produttive, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 12 ottobre 2005, n. 238, dette garanzie possono essere prestate anche dai consorzi o cooperative di garanzia collettiva fidi di cui all’articolo 29 della legge 5 ottobre 1991, n. 317, iscritti nell’albo previsto dall’articolo 106 del decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 385. Per i gruppi di società, con patrimonio risultante dal bilancio consolidato superiore a 250 milioni di euro, la garanzia può essere prestata mediante la diretta assunzione da parte della società capogruppo o controllante di cui all’articolo 2359 del codice civile della obbligazione di integrale restituzione della somma da rimborsare, comprensiva dei relativi interessi, all’Amministrazione finanziaria, anche in caso di cessione della partecipazione nella società controllata o collegata. In ogni caso la società capogruppo o controllante deve comunicare in anticipo all’Amministrazione finanziaria l’intendimento di cedere la partecipazione nella società controllata o collegata. La garanzia concerne anche crediti relativi ad annualità precedenti maturati nel periodo di validità della garanzia stessa.
6. Relativamente alla dichiarazione da cui emerge il credito richiesto a rimborso non è obbligatoria l’apposizione del visto di conformità o la sottoscrizione alternativa previsti dal comma 3 quando è prestata la garanzia di cui al comma 5.
7. Ai rimborsi di cui al presente articolo e al pagamento degli interessi provvede il competente ufficio dell’Agenzia delle entrate. Ai rimborsi si provvede con gli stanziamenti di bilancio.
8. Nel caso in cui nel periodo relativo al rimborso sia stato constatato uno dei reati di cui agli articoli 2 e 8 del decreto legislativo 10 marzo 2000, n. 74, l’esecuzione dei rimborsi di cui al presente articolo è sospesa, fino a concorrenza dell’ammontare dell’imposta indicata nelle fatture o in altri documenti illecitamente emessi od utilizzati, fino alla definizione del relativo procedimento penale.
9. Se successivamente al rimborso o alla compensazione viene notificato avviso di rettifica o accertamento il contribuente, entro sessanta giorni, versa all’ufficio le somme che in base all’avviso stesso risultano indebitamente rimborsate o compensate, oltre agli interessi del 2 per cento annuo dalla data del rimborso o della compensazione, a meno che non presti la garanzia prevista nel comma 5 fino a quando l’accertamento sia divenuto definitivo.
10. Con decreti del Ministro dell’economia e delle finanze sono individuate, anche progressivamente, in relazione all’attività esercitata ed alle tipologie di operazioni effettuate, le categorie di contribuenti per i quali i rimborsi di cui al presente articolo sono eseguiti in via prioritaria.
11. Con provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate sono definite le ulteriori modalità e termini per l’esecuzione dei rimborsi di cui al presente articolo, inclusi quelli per la richiesta dei rimborsi relativi a periodi inferiori all’anno e per la loro esecuzione”.
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