Mentre in Italia è tutto fermo per il rinnovo del contratto, in Germania è stato raggiunto un accordo che porterà ad un aumento di stipendio pari a 240€ (+7,8%).
In Italia le trattative per il rinnovo del contratto del pubblico impiego sono ferme al palo: nella Legge di Bilancio 2019, infatti, non sono state stanziate risorse sufficienti per far partire la contrattazione tra Amministrazione e sindacati, ed è per questo che molto probabilmente il tutto verrà rinviato al prossimo anno.
Nel frattempo ai dipendenti pubblici verrà riconosciuta l’indennità di vacanza contrattuale a partire dal prossimo mese, per un aumento mensile di pochi euro.
Un aumento annuo che sarà inferiore a quanto è stato riconosciuto mensilmente dalla Germania ai suoi dipendenti pubblici, i quali con il rinnovo del contratto beneficeranno di un aumento del salario medio di 240€ in più al mese.
Siamo molto distanti da quanto successo lo scorso anno in Italia, dove con l’accordo raggiunto per il rinnovo del contratto degli statali per il triennio 2016-2018 (ormai scaduto) è stato riconosciuto un aumento di stipendio di appena 85,00€ medi (e lordi). È andata molto meglio ai colleghi tedeschi, con il nostro Paese che invece è sempre più distante dalla media dei salari nel resto d’Europa.
Rinnovo del contratto: cosa prevede l’accordo raggiunto in Germania
A regime il rinnovo del contratto siglato in Germania porterà ad un incremento del 7,8% dello stipendio dei dipendenti pubblici.
In realtà al momento l’accordo riguarda solamente i dipendenti dei servizi pubblici di 15 Länder tedeschi, per un totale di 1,1 milioni di lavoratori; secondo quanto dichiarato dai sindacati, però, questo porterà beneficio a tutti i 2,3 milioni di dipendenti della pubblica amministrazione tedesca, insegnanti, Forze Armate e infermieri compresi.
Il rinnovo del contratto, con effetto retroattivo al 1° gennaio 2019, per quest’anno comporterà un aumento del 3,2%, pari a circa 100,00€ medi in più sullo stipendio. Dal 1° gennaio del 2020 si aggiungerà un ulteriore incremento del 3,2%, mentre dall’anno successivo si aggiungerà quell’1,4% con il quale si sfiorerà un +8% (7,8% per l’esattezza).
Dal 1° gennaio 2021 quindi i dipendenti pubblici in Germania andranno a guadagnare circa 240,00€ in più al mese (ovviamente lorde); una cifra che non si avvicina per niente a quanto fatto dal nostro Paese con il rinnovo del contratto scorso, quando complessivamente si è arrivati ad un aumento del 3,48%, pari a circa 85,00€ medi e lordi (per il solo 2018, con importi decisamente inferiori per il 2016 e 2017).
I sindacati tedeschi, che avevano chiesto un aumento del 6% in 12 mesi sono comunque soddisfatti per il +7,8% spalmato su tre anni, tanto che il numero uno del sindacato Ver.Di. - Frank Bsirske - lo ha definito come “uno dei migliori accordi sottoscritti negli ultimi anni”.
Non sono stati però giorni facili in Germania: prima della sottoscrizione dell’accordo, infatti, c’è stata una settimana di scioperi e manifestazioni in cui i dipendenti pubblici hanno rivendicato - a quanto pare con successo - una maggiore tutela dei loro diritti.
Rinnovo del contratto: e l’Italia?
Come anticipato in Italia siamo molto distanti dalle cifre riconosciute dalla Germania e molto probabilmente non arriveremo a breve ad un accordo di queste proporzioni.
Basti pensare che l’intesa raggiunta costerà ai Lander circa 7 miliardi di euro da qui al 2021, una cifra che difficilmente sarà stanziata dal Governo per il prossimo rinnovo del contratto per il triennio 2019-2021.
Ovviamente speriamo che l’Esecutivo in carica possa smentirci stanziando le risorse necessarie per un corposo aumento di stipendio già nella Legge di Bilancio 2020, nella quale però è importante ricordare che si parte già da un -24 miliardi per evitare l’aumento dell’IVA nel 2020.
Per il momento comunque i dipendenti pubblici dovranno “accontentarsi” dell’indennità di vacanza contrattuale che sarà accreditata sullo stipendio a partire dal prossimo mese: questa - come spiegato nel dettaglio nel nostro articolo di approfondimento - equivale ad un +0,42% fino a luglio, e allo +0,70% nel periodo successivo.
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