Quando si decide di abbandonare la carriera universitaria bisogna seguire delle regole precise e presentare la rinuncia agli studi per evitare problemi.
Durante la carriera universitaria ci si può trovare di fronte alla necessità o al desiderio di fermare gli studi. Le ragioni possono essere differenti, ma qualunque sia il caso bisognerà sempre seguire il corretto processo e procedere con la rinuncia agli studi.
Per quanto atenei diversi abbiano iter leggermente differenti tra loro, esistono una serie di regole comuni che tutti devono rispettare al riguardo. Nel caso in cui, invece, si volesse fermare solo temporaneamente la carriera universitaria e non abbandonarla del tutto, è anche bene essere consapevoli delle diverse alternative da poter prendere in considerazione.
Di seguito tutte le informazioni necessarie per poter rinunciare agli studi senza incappare in problemi e sapendo sempre cosa aspettarsi.
Perché si fa la rinuncia agli studi
Le ragioni che possono spingere uno studente a rinunciare agli studi sono svariate, da questioni legate alla mancanza di tempo o soldi, al desiderio d’intraprendere una carriera lavorativa differente.
Qualunque sia il motivo, gli atenei solitamente offrono opportunità alternative sul breve periodo, come la possibilità di congelare la carriera universitaria con costi minori, cambiare corso di studi, o trasferirsi in un altro ateneo senza dover ricorrere alla rinuncia.
In ogni caso, se si vuole procedere con la rinuncia, è importante sapere che:
- l’ateneo non ha mai il diritto di chiedere una motivazione e non si è tenuti a darla se richiesta;
- si potrà sempre riprendere la carriera universitaria in futuro se lo si desidera.
Come si fa
Ogni ateneo ha delle regole leggermente diverse, ma ci sono degli step che tutti condividono indipendentemente dall’università a cui ci si rivolge:
- per legge lo studente può rinunciare per iscritto e non è obbligato a menzionare alcuna condizione, termine o clausola;
- si tratta di una decisione personale che non può essere delegata a terzi;
- non sarà possibile recuperare la carriera universitaria che è stata estinta.
Si dovrà, comunque, compilare un modulo apposito nella segreteria del proprio ateneo, inserendo tutti i propri dati e il numero di matricola, confermando di essere consapevoli che non verrà restituito quanto pagato fino a quel momento, come previsto dall’articolo 17 del regolamento sulla contribuzione studentesca. Questo significa che le tasse universitarie già pagate non potranno essere recuperate, anche se si sceglie di non proseguire il corso di studi in questione.
Quanto costa
Per poter rinunciare è necessario, prima di tutto, essere in regola con i pagamenti delle tasse universitarie, che verranno richiesti nel caso così non fosse. Se si scegliesse di non pagare le tasse e di non procedere con la rinuncia agli studi, dopo otto anni la carriera universitaria verrà considerata congelata. Il pagamento delle tasse cade in prescrizione dopo un periodo di cinque anni, nel caso in cui non venissero prima richieste dall’università con cui si è in debito.
Durante questo periodo di tempo non si possono dare esami o iscriversi ad altre facoltà, e non dovrebbe essere considerata una soluzione. A parte il recupero delle tasse non pagate e l’eventuale mora, spesso gli atenei richiedono una tassa aggiuntiva per poter procedere con la rinuncia che deve essere inviata mediante applicazione di una marca da bollo del valore di 16,00 euro.
Alternative alla rinuncia
Nel caso in cui non si potesse procedere con gli studi solo per un breve periodo di tempo, o si fosse in una situazione di crisi momentanea, si può procedere con il congelamento degli studi, invece di rinunciare direttamente.
La rinuncia potrà sempre essere fatta in seguito e il congelamento della carriera universitaria prevede il pagamento ridotto di una tassa, e la possibilità di riprenderla in un secondo momento. Anche in questo caso gli atenei hanno regole diverse riguardo il tempo massimo previsto per il congelamento, ma solitamente è di un anno. Per alcune situazioni particolari, come può essere la nascita di un figlio, è comunque previsto il congelamento gratuito.
Ci si può iscrivere nuovamente?
È sempre possibile iscriversi nuovamente all’università ma bisogna comunque essere in regola con il pagamento delle tasse universitarie. Per quel che riguarda il riconoscimento degli esami, questo non è automatico e non avviene d’ufficio, ma bisognerà chiederlo e aspettare che sia un consiglio a decidere se e quali esami e crediti riconoscere all’interessato.
Nel momento in cui ci si iscrive di nuovo, è necessario immatricolarsi nell’ateneo prescelto e informarsi riguardo alla possibilità di avere riconosciuti alcuni esami già dati in passato. Dovendo rifare l’immatricolazione da zero bisognerà fornire tutti i documenti richiesti, le fototessere, e la copia o l’originale del diploma di scuola superiore, oltre a dover pagare le tasse universitarie e la nuova tassa di iscrizione.
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Cambiare facoltà o ateneo
Nel caso in cui si scegliesse di cambiare facoltà o ateneo, non è necessario fare la rinuncia agli studi. Gli atenei infatti hanno delle soluzioni per entrambi i casi, in cui sarà richiesto di compilare alcuni moduli, e pagare quanto dovuto, rispettando anche le tempistiche previste. Il cambio di facoltà all’interno di uno stesso ateneo solitamente è possibile solo in alcune finestre di tempo, tra i diversi semestri.
Anche nel caso di cambio di facoltà, è necessario richiedere il riconoscimento degli esami, che non avviene in automatico. In caso contrario si verrà iscritti al primo anno del nuovo corso. Se si trattasse di una facoltà a numero chiuso, bisognerà anche sostenere e passare l’esame richiesto nelle modalità previste dal bando Miur.
Nel momento in cui si cambia università, se fossero già state pagate le tasse, bisognerà comunque procedere con il saldo della tassa di iscrizione e aspettare il nullaosta dell’ateneo è stata avviata la richiesta di iscrizione.
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