Ripresa economica: brutte notizie per Italia ed Eurozona dal settore servizi

Violetta Silvestri

6 Gennaio 2021 - 11:13

Gli indicatori sul settore dei servizi del mese di dicembre non lasciano intravedere la ripresa per Italia e, in generale, l’Eurozona. Come leggere i dati?

Ripresa economica: brutte notizie per Italia ed Eurozona dal settore servizi

Ripresa economica: quali reali prospettive in Italia e nell’intera Eurozona?

Una domanda più che mai attuale dopo la pubblicazione dei dati su PMI composito e del settore servizi del mese di dicembre per il Belpaese e la zona euro.

Il comparto del terziario ha subito in modo drastico le limitazioni imposte contro la pandemia, evidenziando una lenta capacità di ripresa. Anche per questo, la recessione da Covid è stata definita particolare, visto il legame con il meno resiliente settore dei servizi.

La cornice nella quale si inquadra l’Italia e, soprattutto, l’Europa attualmente non è incoraggiante per la completa ripresa economica. Con i tassi di infezione in aumento in tutto il vecchio continente, i Paesi hanno ancora limitato la vita pubblica, sociale e le attività commerciali. La Germania ha esteso il lockdown fino alla fine del mese e l’Italia ha deciso di mantenere alcune restrizioni a livello nazionale.

Come leggere, quindi, i dati PMI servizi italiani e dell’Eurozona?

Eurozona: brutte notizie per i servizi. I dati

L’indice PMI composito di IHS Markit di dicembre, considerato un buon indicatore della salute economica, è salito a 49,1 dal 45,3 di novembre, mostrando un aumento solo apparentemente positivo.

Quel che è emerso, infatti, è una performance al di sotto del 49,8 e dunque rilevatrice di una contrazione.

Sul fronte servizi, il PMI ha registrato un 46,4 a dicembre, migliore del 41,7 del mese precedente ma molto più debole della stima preliminare di 47,3.

“L’attività del settore dei servizi, in particolare, è diminuita più bruscamente di quanto stimato poiché più Paesi hanno intensificato le loro lotte contro l’aumento del numero di casi di virus”, secondo Chris Williamson, di IHS Markit.

Considerando che i dati sono stati raccolti prima dell’arrivo del nuovo ceppo inglese del virus, più contagioso, e quindi senza gli effetti delle chiusure natalizie, scenari peggiori potrebbero ancora avverarsi per il terziario. Ritardando, quindi, l’attesa ripresa economica del 2021.

Da sottolineare, comunque, che con l’introduzione dei vaccini in tutto il continente, l’ottimismo generale è migliorato. L’indice composito della produzione futura è salito a 64,5 da 60,4, il valore più alto da aprile 2018.

Secondo un sondaggio Reuters, l’economia dell’area euro dovrebbe guadagnare slancio quest’anno sulle speranze del vaccino e tornerà ai livelli pre-crisi entro due anni.

Italia: peggiora il settore servizi

I segnali che provengono dal settore dei servizi sono pessimi per l’Italia. Nei dati di dicembre, infatti, il peggioramento è stato evidente.

L’indice dei direttori agli acquisti del comparto servizi ha messo a segno un 39,7, solo leggermente più alto del 39,4 di novembre e, soprattutto, in netta distanza dalle stime a 45,3.

Il territorio resta dunque negativo per le attività e il segnale è di forte contrazione. Pesano, ovviamente, le notizie sul fronte epidemia, che si è aggravata nell’ultimo mese.

Le chiusure a colori applicate nelle Regioni e il parziale lockdown natalizio non aiuteranno il settore, destinato a restare ancora fiacco.

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