Guida all’accredito dei contributi figurativi per maternità al di fuori di un rapporto di lavoro; istruzioni e modello da compilare per farne domanda.
Anche chi durante la gravidanza è disoccupata può chiedere l’accredito dei contributi figurativi per la pensione.
Come noto, la lavoratrice dipendente che sta per diventare mamma ha diritto al congedo di maternità, ossia a 5 mesi (2 prima e 3 dopo il parte) di astensione obbligatoria dall’attività lavorativa.
In questi 5 mesi la lavoratrice ha diritto ad un’indennità sostitutiva pari all’80% dello stipendio e continua a maturare la contribuzione utile ai fini pensionistici che gli verrà versata dall’Inps.
In alcuni casi anche le disoccupate hanno diritto al congedo di maternità, ma solo nel caso in cui tra la sospensione dell’ultima attività lavorativa e l’inizio del congedo non siano trascorsi più di 60 giorni, oppure qualora queste siano titolari dell’indennità di disoccupazione Naspi.
Tuttavia, anche chi non ha diritto al congedo di maternità può riscattare - ai fini pensionistici - il periodo della gravidanza chiedendo all’Inps l’accredito dei contributi figurativi, così da andare in pensione prima e maturare un assegno previdenziale più alto.
Quindi anche se durante la gravidanza eravate disoccupate potete riscattare la maternità ai fini pensionistici, così da velocizzare l’accesso alla pensione. Prima di andare avanti, però, ricordiamo che i contributi figurativi non sono validi per accedere ad alcune misure che consentono il pensionamento anticipato.
Ad esempio, per la pensione anticipata la contribuzione figurativa non può superare i 5 anni. Nelle opzioni contributive della pensione di vecchiaia e di quella anticipata, invece, i contributi figurativi non sono vengono presi in considerazione.
Recuperare gratuitamente i contributi figurativi per la maternità, quindi, è utile ai fini del raggiungimento dei 20 anni di contribuzione richiesti dalla pensione di vecchiaia o anche per i 41 anni e 10 mesi (per le donne) previsti da quella anticipata; vediamo quindi come fare per chiedere il riscatto e quali sono le condizioni da soddisfare per farlo.
Riscatto della maternità ai fini previdenziali
Come anticipato, si possono riscattare i contributi previdenziali per il periodo riferito alla gravidanza durante il quale si era disoccupate. Nel dettaglio, il massimo dei contributi figurativi accreditabili è pari a 22 settimane - ossia l’equivalente della durata del congedo di maternità - per ogni figlio nato (anche se all’estero).
Ad avere diritto a questa possibilità sono tutte le lavoratrici dipendenti, sia impiegate nel settore privato che in quello pubblico, le quali possono chiedere l’accredito dei contributi figurativi per la maternità qualora in quel preciso periodo non avendo un lavoro non hanno beneficiato della valorizzazione figurativa.
Tuttavia, per poter chiedere all’Inps il recupero della contribuzione figurativa per la maternità è necessario soddisfare dei requisiti precisi.
In primo luogo il periodo per il quale si chiede il recupero dei contributi non deve essere coperto da alcun altro tipo di contribuzione. Il secondo requisito, invece, prevede che la lavoratrice abbia maturato almeno 5 anni di contribuzione (ossia 260 contributi settimanali) come subordinata.
Per il calcolo di queste 260 settimane si tiene conto anche dei periodi impiegati nel settore del lavoro domestico o agricolo, oppure quelli in cui la contribuzione fa riferimento a periodi non effettivamente lavorati, come ad esempio ferie o malattia retribuita.
Ai fini del raggiungimento dei 5 anni di contribuzione, invece, non si prendono in considerazione i contributi versati come lavoratori autonomi.
Come chiedere il recupero dei contributi per la maternità
Per presentare la domanda di accredito dei contributi figurativi per maternità al di fuori di un rapporto di lavoro bisogna compilare l’apposito modulo disponibile sul sito dell’INPS o scaricabile di seguito.
Ad essere autorizzato all’invio della domanda è l’interessato, o anche i suoi superstiti; alla domanda - che deve essere presentata alla sede Inps territorialmente competente - bisogna allegare la dichiarazione sostitutiva di certificazione della data di nascita del bambino e dei dati anagrafici della madre.
Qualora a presentare la domanda sia una pensionata, questa dopo aver chiesto la variazione della posizione assicurativa con l’accredito della contribuzione figurativa per il periodo della maternità dovrà presentare domanda di ricostituzione contributiva all’Inps così da aumentare l’importo dell’assegno previdenziale.
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