Nuova stretta in arrivo per bar e ristoranti: Pasqua blindata, chiusura obbligata nei weekend (e non solo).
Bar e ristoranti, da lunedì 15 marzo nuove regole: si chiude ancora nei weekend, indipendentemente dal colore della Regione.
Nuova stretta in arrivo per l’Italia e ancora una volta i primi a pagarne le conseguenze saranno i titolari dei servizi di ristorazione. L’Italia è nel pieno della terza ondata, con i contagi che accelerano a causa delle varianti e la campagna di vaccinazione che non ha ancora raggiunto numeri rilevanti; per questo motivo da giorni si sta riflettendo su quali modifiche apportare al DPCM del 6 marzo, con diverse novità che andranno ad impattare - negativamente - sull’attività di bar e ristoranti, tra le più penalizzate dalla pandemia.
E mentre i ristori tardano ad arrivare, ecco che le decisioni del Governo stanno per condannare le attività di ristorazione - non solo bar e ristoranti, ma anche gelaterie e pasticcerie - ad un ulteriore calo del fatturato.
Ristoranti e bar: nuove regole da lunedì 15 marzo
Dopo aver rinunciato alle entrate natalizie, i ristoratori dovranno fare altrettanto con quelle pasquali. Sarà, infatti, una Pasqua blindata, con bar e ristoranti che dovranno restare chiusi, con asporto e consegne a domicilio possibili entro una certa ora.
D’altronde, anche senza modifiche al DPCM per molti bar e ristoranti si avvicina comunque la chiusura visto che dalla prossima settimana la maggior parte delle Regioni sarà in zona arancione e rossa. Ma il Governo non vuole correre rischi, ed è per questo che, a prescindere da questo, sta studiando una nuova stretta.
Nel dettaglio, sono due le modifiche che verranno apportate al DPCM del 6 marzo che andranno ad impattare su bar e ristoranti. La prima novità è quella che riguarda i weekend, con la previsione di regole uguali su tutto il territorio.
Bisogna evitare gli assembramenti visti nelle precedenti settimane, ed è per questo che il Governo - su suggerimento del Comitato Tecnico Scientifico - sta riflettendo su una nuova stretta.
Al momento, non è ancora chiaro se nei giorni festivi e prefestivi verrà disposta la zona rossa o arancione in tutta Italia. Tra oggi e domani arriverà l’ufficialità, ma per bar e ristoranti cambia poco: in ogni caso questi dovranno restare chiusi.
Ricordiamo, infatti, che sia nella fascia arancione che in quella rossa i servizi di ristorazione sono chiusi per tutto il giorno, con la sola possibilità della ristorazione da asporto - fino alle 18:00 per i bar, alle 22:00 per i ristoranti - e delle consegne a domicilio.
Per bar e ristoranti, i quali nelle ultime settimane avevano potuto godere di una ripresa del fatturato grazie alle prenotazioni nel weekend, sono in arrivo quindi settimane difficili. Anche perché c’è la seconda novità di cui tener conto: sembra che ci sarà un cambio dei criteri con i quali viene deciso in quale fascia di rischio si trova la Regione.
Passare in arancione e rossa sarà più semplice: aumentano, quindi, le probabilità che bar e ristoranti restino chiusi per tutta la settimana, fino a quando la situazione sanitaria non migliorerà. Regole che resteranno in vigore almeno fino a Pasqua.
Bar e ristoranti: “Un intero settore condannato a morte”
L’ulteriore stretta a cui dovranno sottostare le attività di ristorazione non può non far riflettere. A tal proposito, sono rilevanti le dichiarazioni di Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia, il quale - pur riconoscendo che “la salute viene prima di tutto” - ha messo in risalto alcuni degli errori commessi dal Governo.
“Si sta scegliendo di condannare a morte un intero settore”, ha dichiarato Scordamaglia, secondo il quale gli errori commessi sono stati tanti. Questo ritiene bisognasse tradurre prima in azioni le valutazioni del CTS su contagi e ristoranti; inoltre, è stato un errore ignorare coloro che in questi mesi hanno messo in campo “sforzi enormi per adeguarsi alle norme”. Ci sono esercizi, infatti, che non hanno possibilità di garantire il distanziamento, mentre altri sì: bisognava - ad esempio - fare una distinzione tra bar e ristoranti, cosa che invece il Governo Draghi non intende fare.
Il rischio di arrivare alla fine dell’emergenza sanitaria con queste attività che non avranno le forze per superare l’emergenza economica è concreto; servirà una risposta con il nuovo DL Sostegni, per il quale però l’approvazione del testo tarda ad arrivare.
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