I ristoranti e i bar delle Regioni inserite in zona gialla possono riaprire: quali sono gli orari e le regole da seguire?
Da lunedì 1° febbraio molte Regioni italiane tornano in zona gialla: la cartina italiana è quasi completamente inserita nella fascia di rischio più bassa, ad eccezione di quattro Regioni che sono rimaste in zona arancione (Umbria, Puglia, Sardegna, Sicilia e Provincia autonoma di Bolzano).
Ciò significa che nella maggior parte della penisola i bar e i ristoranti potranno riaprire i loro locali e accogliere i clienti, ma dovranno rispettare le limitazioni sull’orario e le regole previste.
Vediamo quali sono le regole e gli orari di bar e ristoranti che si trovano nelle Regioni in zona gialla.
Ristoranti e bar in zona gialla: gli orari
Per effetto dell’ordinanza emessa dal Ministro della Salute Roberto Speranza, dal 1° febbraio più di metà Italia è tornata in zona gialla. Come ha precisato il titolare del Ministero della Salute, però, la zona gialla “non è scampato pericolo” e quindi occorre adottare tutti gli accorgimenti necessari per contenere il contagio.
Buone notizie per i bar e i ristoranti che si trovano in queste Regioni, che presentano livelli di rischio moderato o basso. Infatti, da lunedì 1° febbraio tornano attivi i ristoranti e i bar e potranno accogliere i clienti all’interno dei locali fino alle ore 18. Fino alle 22, invece, saranno possibili le vendite da asporto, mentre per le consegne a domicilio non sono previsti limiti di orario.
Tuttavia, il DPCM del 16 gennaio aveva introdotto alcune nuove regole in merito alle vendite da asporto e alle consumazioni nei locali: vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.
Ristoranti e bar in zona gialla: le regole da rispettare
Nonostante si possa tornare a consumare un pasto caldo al ristorante o un aperitivo con gli amici al bar, è necessario rispettare una serie di regole anche in zona gialla.
In particolare, i locali potranno riaprire a partire dalle ore 5 e dovranno chiudere entro le ore 18. Da tale orario, infatti, sono consentite solo le vendite da asporto per i ristoranti, mentre dalle ore 22 possono essere effettuate solo consegne a domicilio (per effetto dell’entrata in vigore del coprifuoco dalle ore 22 alle ore 5). Non ci sono limiti di orario per la consegna a domicilio, ma come precisano le Faq del Governo, essa “deve comunque avvenire nel rispetto delle norme sul confezionamento e sulla consegna dei prodotti”.
Al tavolo non possono sedere più di 4 persone non conviventi, né al ristorante né al bar. I tavoli, inoltre, devono essere correttamente distanziati per garantire la distanza minima di almeno un metro tra un cliente e l’altro. Gli esercenti devono indicare il numero massimo di persone che possono accedere al locale contemporaneamente, oltre a far rispettare l’obbligo di indossare la mascherina non appena terminata la consumazione e in attesa della stessa.
Un’ultima importante novità - introdotta dal DPCM del 16 gennaio - riguarda i locali privi di cucina: non è concesso l’asporto dopo le ore 18.
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