Ristrutturazione casa, chi rischia di perdere la detrazione al 50%?

Patrizia Del Pidio

13 Gennaio 2025 - 15:59

Le novità introdotte dalla Legge di Bilancio in ambito bonus edilizi rischiano di far perdere la detrazione al 50% a chi ristruttura la casa prima di trasferirci la residenza.

Ristrutturazione casa, chi rischia di perdere la detrazione al 50%?

Per quel che riguarda le agevolazioni per la casa, la Legge di Bilancio 2025 ha portato limitazioni importanti per la fruizione della detrazione con aliquota al 50% per chi ristruttura. La modifica apportata dalla Manovra lascia in vigore la detrazione al 50% solo per l’abitazione principale, per tutte le altre l’aliquota scende al 36% dal 1° gennaio 2025.

Anche se la norma in questione appare chiara e trasparente, lascia molti dubbi sulla ristrutturazione di un immobile acquistato per diventare prima casa in cui, però, durante la ristrutturazione stessa il proprietario non ha la residenza. In questo caso che agevolazione spetta?

Perdita della detrazione al 50%

Si tratta di un interrogativo che riguarda circa 500.000 immobili comprati, che tre volte su quattro diventeranno abitazione principale una volta ristrutturati, ma che non lo sono durante la ristrutturazione stessa.

I limiti sulla residenza introdotti dal 1° gennaio 2025 per avere diritto alla detrazione al 50% rischiano di far perdere il diritto all’agevolazione fiscale a migliaia di cittadini. Le regole introdotte dalla Manovra, infatti, non vanno a chiarire cosa succede se nella casa ristrutturata ancora non si vive, ma in cui si prenderà la residenza una volta conclusi i lavori.

Fino allo scorso anno il problema non si era mai posto, visto che sia per l’abitazione principale che per le seconde case spettava la stessa percentuale di detrazione. Dall’inizio del 2025, invece, resta la detrazione al 50% per l’abitazione principale, ma per le seconde case, in cui il proprietario non ha la residenza, la detrazione scende al 36%.

Un aspetto che va chiarito

L’aspetto che la normativa non approfondisce va chiarito assolutamente, visto che in caso contrario, non avendo la residenza nell’immobile, il proprietario che decide di ristrutturarla prima di andarci a vivere, si perderebbe una percentuale di detrazione pari al 14%.

Le compravendite di immobile a uso residenziale sono circa 700.000 ogni anno, ma 3 immobili ogni 4 sono acquistati allo scopo di diventare abitazione principale. Cosa accade a chi, prima di trasferirsi nell’immobile acquistato, decide prima di ristrutturarlo?

In risposta a questo dubbio potrebbe essere un documento che l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato nel 2023, si tratta della circolare 13/E nella quale l’Agenzia parlava degli immobili inagibili ristrutturati con il superbonus. Il testo della circolare chiariva che, se anche l’immobile non è adibito ad abitazione principale a inizio ristrutturazione, il beneficio del superbonus era riconosciuto lo stesso a patto che lo stesso immobile fosse adibito ad abitazione principale al termine degli interventi.

Anche se il chiarimento in questione non è diretto al bonus ristrutturazione si potrebbe presumere che anche nel caso dell’immobile ristrutturato possa essere riconosciuta la detrazione al 50% e che venga considerato, al fine dell’agevolazione fiscale, come prima casa a patto che ci si trasferisca la residenza al termine degli interventi.

Ovviamente per avere la certezza di una tale interpretazione è necessario attendere che l’Agenzia delle Entrate si pronunci anche in merito al bonus ristrutturazioni 2025, per definire quale aliquota di detrazione spetti a chi acquista e ristruttura l’immobile prima di trasferirci la residenza.

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