Il ritorno delle aziende Usa in Russia è scontato? I russi danno una data

Luna Luciano

20 Febbraio 2025 - 20:17

Le aziende statunitensi potrebbero tornare in Russia. Mosca prevede il rientro di grandi multinazionali, spinte dalle ingenti perdite economiche: ecco quando, perché converrebbe agli Usa e i rischi.

Il ritorno delle aziende Usa in Russia è scontato? I russi danno una data

Multinazionali e aziende statunitensi sono pronte a far marcia indietro e tornare in Russia.

Questo è ciò che ha affermato Kirill Dmitriev, direttore del Fondo russo per gli investimenti diretti (RFPI). Secondo le sue previsioni, alcune grandi aziende americane riprenderanno le loro operazioni in Russia già nel secondo trimestre del 2025. Tuttavia, il ritorno non sarà immediato né privo di difficoltà: molte delle nicchie di mercato un tempo dominate da imprese occidentali sono state occupate da aziende locali o da investitori di Paesi non allineati alle sanzioni occidentali.

Secondo il direttore del RFPI, le aziende statunitensi hanno “perso cifre da capogiro” a causa della loro uscita dalla Russia. Si stima che il costo totale delle svalutazioni e delle perdite ammonti a 324 miliardi di dollari, una somma che pesa sulle finanze delle multinazionali.

La possibilità di un ritorno delle aziende statunitensi in Russia, per quanto complessa, rappresenta una prospettiva attraente per gli investitori d’oltre oceano. Nel frattempo, però, la scacchiera geopolitica continua a evolversi: gli incontri tra funzionari statunitensi e russi in Arabia Saudita indicano una possibile apertura a nuove trattative economiche e per questo è importante non ignorare l’eventuale marcia indietro delle multinazionali. In un mondo sempre più connesso, è importante capire perché le aziende americane vorrebbero tornare a Mosca e quali sono i rischi per l’Europa e l’Ucraina.

Aziende Usa in Russia: ecco quando torneranno e perché

Secondo Kirill Dmitriev, il ritorno delle aziende americane in Russia potrebbe avvenire nel secondo trimestre del 2025.

Questa previsione si basa su recenti colloqui tra funzionari russi e statunitensi tenutisi in Arabia Saudita, in cui si è discusso della necessità di riformulare i rapporti economici tra le due potenze. Il fatto che il presidente Donald Trump abbia adottato un approccio più conciliante verso Mosca, spingendo per un abbassamento del prezzo del petrolio e per un rinnovato dialogo economico, potrebbe accelerare questo processo.

La ragione principale del ritorno è puramente economica: le aziende statunitensi hanno registrato enormi perdite con la loro uscita dal mercato russo. Dmitriev ha evidenziato che settori strategici come il settore IT e Media avrebbe subito un danno di 123 miliardi, seguito dai comparti della sanità e del consumo con 94 miliardi e dalla finanza con 71 miliardi di dollari di perdite, per un totale di 324 miliardi di dollari. Inoltre, molte multinazionali hanno svenduto i loro asset russi a prezzi di saldo, generando ulteriori perdite economiche. Per queste aziende, il ritorno in Russia rappresenterebbe un’opportunità per recuperare le quote di mercato perse e riallacciare rapporti commerciali con un paese ricco di petrolio e gas.

Mosca, da parte sua, ha dimostrato interesse nel riaccogliere le aziende americane, sebbene il mercato sia cambiato: molte imprese russe e cinesi hanno occupato gli spazi lasciati vuoti dai colossi occidentali, rendendo il reinserimento delle aziende statunitensi meno immediato. Tuttavia, la prospettiva di nuovi investimenti potrebbe favorire un compromesso tra le parti, soprattutto in un contesto di negoziati diplomatici in evoluzione.

Aziende Usa in Russia: quali sono i rischi per Ue e Ucraina

Se le aziende americane dovessero tornare in Russia, le implicazioni geopolitiche sarebbero significative. L’Unione Europea ha recentemente adottato il sedicesimo pacchetto di sanzioni contro Mosca, che include restrizioni finanziarie e il divieto di importazione di determinati materiali. Se gli Stati Uniti decidessero di ammorbidire la loro posizione economica nei confronti della Russia, ciò potrebbe generare tensioni con i partner europei, che si aspettano un fronte comune nel contrasto a Mosca.

Inoltre, un ritorno delle aziende statunitensi potrebbe essere visto come un segnale di normalizzazione dei rapporti tra Washington e Mosca, con potenziali ripercussioni sulla guerra in Ucraina. Se gli investitori americani rientrassero nel mercato russo, l’Ucraina potrebbe percepire questa mossa come un tradimento, con il rischio di indebolire il sostegno occidentale alla sua causa. In un contesto in cui Kiev dipende dall’assistenza militare ed economica degli Stati Uniti e dell’Europa, un riavvicinamento tra Washington e Mosca potrebbe destabilizzare gli equilibri geopolitici della regione.

D’altra parte, gli Stati Uniti potrebbero cercare un compromesso che consenta il rientro delle proprie aziende in Russia senza compromettere il sostegno all’Ucraina. Ciò potrebbe avvenire attraverso accordi bilaterali che prevedano la ripresa delle relazioni commerciali in alcuni settori specifici, senza infrangere il quadro delle sanzioni. Tuttavia, restano molte incognite: l’andamento del conflitto in Ucraina, il governo Trump e l’imprevedibilità di Vladimir Putin. Non resta che rimanere in attesa dei prossimi sviluppi e scoprire come si comporterà anche l’Europa.

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