Ritornare alla leva obbligatoria anche su base regionale. È questa la proposta di Matteo Salvini, ma cosa significa esattamente? È possibile il ritorno del servizio militare obbligatorio?
Matteo Salvini parla di introdurre nuovamente il servizio militare obbligatorio, di cui spesso si è mostrato nostalgico.
Con l’avvicinarsi delle elezioni politiche, che si terranno il 25 settembre 2022, il leader della Carroccio, alleato con Meloni e Berlusconi, torna a discutere di alcuni temi caldi in occasione della festa della Lega a Pinzolo, in provincia di Trento.
La nuova proposta di Salvini prevede di reintrodurre la leva militare, anche su base regionale. Unico modo per il leader per “insegnare un po’ di rispetto ed educazione” ai giovani di oggi.
La proposta romantica di ritornare al servizio militare potrebbe essere facilmente attuata, infatti, come ha spiegato lo stesso segretario della Lega, il servizio militare non è mai stato abolito. Davanti a una simile notizia è naturale dunque domandarsi se è mai possibile il ritorno alla leva militare e soprattutto cosa prevede nello specifico la proposta di Salvini. Ecco tutto quello che c’è da sapere.
È possibile ritornare al servizio militare obbligatorio in Italia?
Il servizio militare non è mai stato abolito in Italia, su questo ha ragione il leader della Lega, Matteo Salvini. “Il servizio militare è solo temporaneamente sospeso, basta sistemare qualche caserma”, queste le sue parole. È opportuno quindi ripercorrere brevemente la storia del servizio di leva.
La leva militare o “coscrizione obbligatoria di una classe” è stata istituita con la nascita del Regno d’Italia e successivamente confermata con la Repubblica. Infatti, l’art. 52 della Costituzione italiana stabilisce che “la difesa della patria è sacro dovere del cittadino. Il servizio militare è obbligatorio nei limiti e nei modi stabiliti dalla legge”.
Eppure, a partire dal 1° gennaio 2005 il servizio militare è stato temporaneamente sospeso, grazie alla legge Martino (226/2004), che prende il nome dell’allora ministro della Difesa Antonio Martino. Con questa legge le Forze Armate hanno adottato un nuovo “modello” di esercito militare, formato da professionisti e con reclutamento volontario. Tutt’oggi, infatti, è previsto un concorso pubblico per essere selezionati ed entrare a far parte delle Forze Armate italiane.
Non essendo stato abolito quindi potrebbe essere più facile per la Lega reintrodurre nuovamente il servizio militare.
Salvini, ritornare al servizio militare, anche su base regionale: cosa significa?
La proposta nostalgica di Salvini non vuole solo introdurre il servizio di leva, il leader del Carroccio ha infatti proposto una modifica: istituire un servizio militare anche su base regionale.
Ciò significa che le persone chiamate al servizio militare non dovranno spostarsi dalla regione in cui vivono, volendo utilizzare le parole del leader della Lega significherebbe che non ci sarà bisogno di “mandare quello di Trento a Catania e quello di Catania a Trento”.
Oltre al servizio militare (o civile) obbligatorio su base regionale, la proposta di Salvini prevede l’insegnamento di prime nozioni di pronto soccorso, di pronto intervento, di tutela dei boschi. “Un anno ben speso per questi ragazzi e ragazze”. Infatti, per Salvini la leva obbligatoria sarebbe un modo per introdurre un po’ di “educazione nel nostro Paese”.
Ritorno alla leva obbligatoria: è una proposta realizzabile?
Durante la campagna elettorale ogni partito torna ai suoi cavalli di battaglia, basti pensare che la colazione di centrodestra ancora una volta è tornata a parlare del ponte sullo stretto di Messina, così Salvini è tornato a parlare di servizio militare, tema caldo a lungo dibattuto negli ultimi anni. Eppure, è proprio davanti ai cavalli di battaglia che bisogna ricordarsi di porsi sempre la domanda se siano realizzabili o meno.
Dal punto di vista giuridico effettivamente, come precedentemente dimostrato, il servizio militare non è mai stato abolito ma solo temporaneamente sospeso, guardando però all’attuale composizione delle Forze Armate di professionisti, il ritorno alla leva obbligatoria sembra del tutto inapplicabile, come sottolineò già nel 2019 il Ministero della Difesa, guidato allora da Elisabetta Trenta, la quale definì la proposta salviniana “un’idea romantica”. Lo stesso centrodestra rimase critico, sempre nel 2019 il deputato di Forza Italia Matteo Perego si dimostrò scettico vedendo il servizio militare una proposta “non realizzabile”.
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