Nella riunione di marzo la BoE non ha toccato i tassi di interesse ma ha espresso i propri timori sulla Brexit
La riunione della Bank of England di marzo ha confermato tutte le attese del mercato.
Come previsto, la banca centrale britannica non ha toccato i tassi di interesse che sono rimasti pertanto allo 0,75%, livello al quale sono stati portati ad agosto del 2018.
Da quel momento in poi nessuna riunione della BoE ha più partorito ritocchi all’insù del costo del denaro. Gli ultimi anni non sono stati particolarmente facili per la banca centrale che ha dovuto fare altresì i conti con le incertezze derivanti dalla Brexit.
Nell’odierno meeting, però, non sono stati i tassi di interesse a rubare la scena ma, come spesso accade, ad attirare l’attenzione del mercato intero sono state le divisioni interne al Comitato di politica monetaria presieduto da Mark Carney.
Riunione BoE: tassi fermi, Comitato unanime
La sterlina inglese ha atteso l’odierna riunione della Bank of England scambiando in deciso ribasso contro il dollaro statunitense. Quest’ultimo, a sua volta, è stato messo in ginocchio da una Fed più cauta delle attese che ieri sera ha tagliato le stime di crescita e inflazione escludendo rialzi del costo del denaro nel 2019.
Nel momento in cui la BoE ha comunicato la sua decisione sui tassi di interesse il pound ha continuato a scambiare per la sua strada, mentre il Comitato si è mostrato più concorde che mai.
Tutti e nove i membri del MPC hanno votato a favore del mantenimento dello status quo, rivedendo le attese di quanti si erano aspettati una spaccatura interna. Emerso anche un accenno alla possibilità di restringere limitatamente la politica monetaria (un riferimento ad agosto?).
Il peso della Brexit
Nella sua riunione di marzo la BoE ha rimarcato ancora una volta l’importanza del divorzio tra Regno Unito e Unione europea che ha pesato e continuerà a pesare negativamente sul clima di fiducia dei britannici.
“Le incertezze sulla Brexit hanno continuato a minare la fiducia e l’attività economica di breve termine”,
si legge nei verbali pubblicati assieme alle decisioni di politica monetaria.
La banca centrale risponderà alla Brexit in qualsiasi modo si renderà necessario, nell’una o nell’altra direzione.
I dati economici: prossimo rialzo in estate?
Le ultime rilevazioni macro hanno permesso al Regno Unito di tirare un sospiro di sollievo nel mezzo del caos legato alla Brexit. A sorprendere sono stati in particolar modo gli ultimi dati sul mercato del lavoro che hanno mostrato una robusta crescita dei salari (+3,4%) e una discesa della disoccupazione sotto il 4% (al 3,9% precisamente).
L’economia sta continuando ad avanzare nonostante le incertezze inerenti il divorzio con l’Unione europea. Secondo gli analisti i dati stanno tutti puntando ad un rialzo dei tassi di interesse che potrebbe materializzarsi già con la riunione BoE di agosto.
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