Riunione Bce 18 luglio, un altro taglio dei tassi in arrivo? Le previsioni

Violetta Silvestri

15 Luglio 2024 - 11:48

Cosa aspettarsi dalla riunione Bce del 18 luglio? Un altro taglio dei tassi sembra improbabile, mentre i riflettori si accendono sulle parole di Lagarde in conferenza stampa.

Riunione Bce 18 luglio, un altro taglio dei tassi in arrivo? Le previsioni

Cosa aspettarsi dalla riunione Bce di giovedì 18 luglio? Gli investitori sono in attesa soprattutto della conferenza stampa di Lagarde, scommettendo già da settimane che in questo incontro non ci saranno cambiamenti e i tassi resteranno fermi al 4,25%.

I riflettori si accenderanno soprattutto sulla governatrice durante la consueta conferenza stampa delle 14.45, poco dopo la pubblicazione della decisione di politica monetaria. In quel momento, incalzata dalle domande dei giornalisti, Lagarde potrebbe offrire dei dettagli sul percorso di allentamento del costo del denaro.

Valutando le ultime dichiarazioni dei vari membri del board Bce è emerso che probabilmente l’Eurotower vuole prendersi del tempo per capire quanto sono ancora forti e persistenti le pressioni inflazionistiche. Gli operatori osserveranno attentamente ogni indizio offerto dalla presidente Christine Lagarde sulle prospettive per la riunione del 12 settembre.

La domanda alla quale si cerca risposta è: quando tornerà a tagliare i tassi la Bce? La riunione del 18 luglio potrebbe offrire interessanti spunti ai mercati.

Riunione Bce 18 luglio, tassi fermi? Cosa aspettarsi

La riunione di giovedì 18 luglio sarà deludente per chi si aspetta altri tagli. Prima di intervenire nuovamente, la banca centrale europea probabilmente vuole avere maggiori prove che l’inflazione si stia avvicinando all’obiettivo del 2%.

Gli investitori si concentreranno quindi su qualsiasi cosa Christine Lagarde lascerà trapelare circa il fatto che i mercati stiano contando sul taglio dei tassi, che avverrà a settembre, proprio quando si aspettano anche un primo taglio dei tassi negli Stati Uniti.

David Powell, economista senior dell’area euro, ha dichiarato: “la riunione del 18 luglio sarà attentamente monitorata dagli investitori per affinare le loro aspettative per la tempistica della prossima riduzione dei tassi, anche se è quasi certo che i tassi lasceranno invariati questo mese. Lagarde probabilmente accennerà a un’altra mossa a settembre, senza impegnarsi troppo”.

L’esperto di ING ha commentato: “Con cambiamenti macroeconomici marginali, non c’è bisogno che la Bce cambi la sua posizione politica giovedì. In effetti, sembra che la maggioranza della Bce sia ampiamente d’accordo con le attuali aspettative di mercato di uno o due ulteriori tagli dei tassi quest’anno.”

Tuttavia, il contesto non è semplice per l’Eurotower. “La banca centrale non avrà alcun interesse a far sembrare il taglio di giugno un errore politico nelle prossime settimane, il che sarebbe un forte argomento non economico a favore di un altro taglio dei tassi alla riunione di settembre. Allo stesso tempo, tuttavia, l’indebolimento dello slancio economico, l’inflazione interna ostinatamente elevata e il rischio di una crescita salariale elevata non sono una combinazione per cui tifare”, ha aggiunto Carsten Brzeski di ING.

Il punto è che alcuni politici si sono mostrati preoccupati per la mossa accomodante di giugno, poiché salari e inflazione si sono rivelati più rigidi del previsto, pentendosi di aver preso un impegno con settimane di anticipo.

In sintesi, prendendo in prestito l’analisi di Brzeski, dati i pareri discordanti alla riunione di giugno e i rischi al rialzo per l’inflazione, un taglio a settembre non è ancora un affare fatto. Per ora e per la riunione di questa settimana, l’unica missione della Bce sarà quella di trovare un modo per fare in modo che la stagione estiva sia tranquilla.

Lagarde e le prospettive dell’Eurozona. Cosa dirà in conferenza?

Il tono di Lagarde in conferenza stampa sarà passato al setaccio. Dopo aver tagliato i tassi a giugno, ora l 4,25%, con un preannuncio nella riunione precedente, probabilmente l’approccio di giovedì sarà più prudente.

La situazione economica dell’Eurozona, infatti, oscilla ancora tra luci e ombre. La crescita dell’attività economica ha registrato un inaspettato e brusco rallentamento a giugno, poiché un settore dei servizi ancora forte non è riuscito a compensare un’ulteriore contrazione dell’attività manifatturiera.

Finora, i dati indicano una ripresa inferiore nel secondo trimestre rispetto a quanto previsto dalla Bce, secondo gli economisti. Nel frattempo, la produzione industriale dei 20 Paesi è rimasta negativa a giugno, con -2,9% annuale (rispetto al -3,1% precedente) e un -0,6% mensile.

L’inflazione nella zona euro è scesa per la prima volta in tre mesi al 2,5% a giugno. Ma è salita al 4,1% nel settore dei servizi e non si è indebolita quest’anno. I servizi costituiscono quasi il 50% del paniere dell’inflazione, pertanto i decisori politici vogliono vedere un calo per essere certi di centrare l’obiettivo del 2%.

Alcuni temono che la carenza di manodopera, la crescita dei salari (che la Bce prevede raggiungerà il picco quest’anno) e la scarsa crescita della produttività possano consolidarla.

Nella riunione del 18 luglio, la Bce non prevede l’aggiornamento delle proiezioni economiche. Ma è chiaro che ogni parola o riferimento al prossimo futuro da parte di Lagarde offrirà indicazioni preziose.

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