Riunione Bce: i tassi sono aumentati come da attese di 25 punti base e probabilmente seguiranno altri aumenti, come confermato dalla stessa Lagarde in conferenza stampa.
Riunione Bce oggi: nuovo rialzo dei tassi di 25 punti base, come da attese.
La Banca centrale europea non ha deluso le previsioni e ha deciso di aumentare ancora il costo del denaro dello 0,25%. La ragione è sempre la stessa: l’inflazione vista ancora troppo elevata, con “le pressioni sui prezzi sottostanti [che] rimangono forti, sebbene alcuni mostrino timidi segnali di attenuazione”.
Le previsioni sull’inflazione core sono state infatti riviste al rialzo, considerando le precedenti sorprese di aumenti in questo indice e gli effetti di un mercato del lavoro robusto che frena la disinflazione. Come si legge nella nota, la Bce ha invece diminuito per il 2023 e per il 2024 le proiezioni di crescita dell’Eurozona.
Intanto, l’entità più lieve dell’aumento del costo del denaro in questa riunione riflette il fatto che i primi segnali dell’impatto dell’inasprimento si stanno palesando, come specificato da Lagarde e i membri:
“I costi di finanziamento sono aumentati vertiginosamente e la crescita dei prestiti sta rallentando. Le condizioni di finanziamento più rigorose sono una delle ragioni principali per cui si prevede che l’inflazione scenderà ulteriormente verso l’obiettivo, in quanto dovrebbero frenare sempre più la domanda.”
Tuttavia, la parola d’ordine resta prudenza e attinenza il più possibile ai dati, con l’approccio di definire le mosse sui tassi riunione per riunione che rimane una regola. Lagarde, infatti, ha ribadito che il viaggio della politica monetaria non è affatto concluso e che la strada da percorrere per abbassare l’inflazione è ancora lunga.
Questo significa, come ha sottolineato, che non c’è alcuna pausa nei rialzi in vista e nemmeno una percentuale considerata il picco degli aumenti. L’unico riferimento rimane il target del 2,0% e questo non è raggiunto. Luglio vedrà molto probabilmente un altro aumento di 25 punti base.
Con le proiezioni che mostrano l’inflazione destinata a “rimanere troppo alta per troppo tempo”, Lagarde ha infatti chiarito che la mossa di giovedì probabilmente non sarà l’ultima. “Abbiamo ancora terreno da percorrere? Sì", ha detto ai giornalisti a Francoforte. “E posso anche andare oltre: posso dirvi che salvo un cambiamento sostanziale alla nostra linea di base, è molto probabile che continueremo ad aumentare i tassi a luglio”.
Il mercato del lavoro, oltre all’indice core dei prezzi che escludono cibo ed energia, sono osservati speciali. Lagarde non ha nascosto che salari in aumento e disoccupazione bassa sono un motore per l’inflazione.
Le stime per l’inflazione sono state riviste al rialzo. In leggero ribasso, invece, quelle sulla crescita.
Da sottolineare inoltre che prosegue il quatitative tightening della Bce. Come si legge nel documento:
“Il portafoglio APP sta diminuendo a un ritmo misurato e prevedibile, in quanto l’Eurosistema non reinvestisce tutti i pagamenti principali dei titoli in scadenza. Il calo ammonterà in media a 15 miliardi di euro al mese fino alla fine di giugno 2023. Il Consiglio direttivo interromperà i reinvestimenti nell’ambito del PAA a partire da luglio 2023.”
Per quanto riguarda il PEPP, i pagamenti di capitale dei titoli in scadenza acquistati nell’ambito del programma saranno reinvestitit almeno fino alla fine del 2024.
Proiezioni economiche Bce: rischi in arrivo
Nonostante il recente raffreddamento dell’inflazione, la Bce ha effettivamente alzato le sue aspettative principali e fondamentali per questo e il prossimo anno. Ora prevede un’inflazione complessiva al 5,4% quest’anno, al 3% nel 2024 e al 2,2% nel 2025.
Più negativa anche la visione sulla crescita nei prossimi anni, rivedendo al ribasso i suoi numeri di crescita allo 0,9% quest’anno e all′1,5% nel 2024. Una stima fatta tre mesi fa indicava un tasso del PIL dell′1% quest’anno e dell′1,6% nel 2024.
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Conferenza stampa finita
Lagarde saluta e chiude la conferenza stampa. Prossimo incontro a luglio.
Target inflazione del 2,0%
Con i parametri attuali, un’inflazione del 2,2% nel 2025 non è soddisfacente, ripete Lagarde. C’è ottimismo però nel riuscire a raggiungere il target del 2%.
No pause
Lagarde insiste che non si è parlato di pausa sul rialzo dei tassi. Non ci sono le condizioni al momento.
Mercato del lavoro
Mercato del lavoro è una componente sempre più importante per l’inflazione, con i salari soprattutto. Salari sono in aumento, gli occupati sono ancora molti: il lavoro è quindi osservato speciale.
Strada non finita nella politica monetaria
Lagarde sottolinea che il viaggio dei rialzi dei tassi non è concluso e che c’è ancora strada da fare, confermando quindi prossimi aumenti a luglio. Non c’è pausa in vista.
Dipendenza dai dati
Lagarde ribadisce che le prossime decisioni saranno prese in base ai dati.
Considerazioni su inflazione
Lagarde specifica che la domanda repressa continua a far salire l’inflazione, soprattutto nei servizi.
Gli aumenti salariali stanno diventando una componente sempre più importante dell’inflazione e le aspettative di inflazione a più lungo termine richiedono un monitoraggio attento.
Le prospettive per la crescita e l’inflazione sono molto incerte.
Considerazioni economiche sull’Eurozona
Lagarde sottolinea che la produzione continua a indebolirsi, mentre i servizi rimangono resilienti. Il mercato del lavoro rimane una fonte di forza e i governi dovrebbero ridurre le misure di sostegno energetico.
Previsioni inflazione core
La Bce prevede che l’inflazione core, esclusi cibo ed energia, salirà del 5,1% nel 2023, prima di scendere al 3,0% nel 2024 e al 2,3% nel 2025.
Proiezioni economiche PIL
La Bce prevede una crescita dello 0,9% nel 2023, dell’1,5% nel 2024 e dell’1,6% nel 2025.
Conferenza al via
Lagarde ha iniziato a parlare.
Conferenza stampa Lagarde
Tutto pronto per la conferenza stampa di Lagarde, molto attesa per le parole sui prossimi rialzi in vista. L’evento inizierà tra cirrca 5 minuti.
Euro dollaro
La coppia EUR/USD sale a 1,0871 dopo la decisione Bce e nella previsione di un’inflazione troppo alta per troppo tempo.
Dichiarazioni sulla decisione di politica monetaria
“L’inflazione è in calo ma si prevede che rimarrà troppo alta per troppo tempo. Il Consiglio direttivo è determinato a garantire che l’inflazione ritorni tempestivamente al suo obiettivo a medio termine del 2%. Pertanto, oggi ha deciso di aumentare di 25 punti base i tre tassi di interesse chiave della BCE.
L’aumento del tasso odierno riflette la valutazione aggiornata del Consiglio direttivo delle prospettive di inflazione, la dinamica dell’inflazione sottostante e la forza della trasmissione della politica monetaria. Secondo le proiezioni macroeconomiche di giugno, lo staff dell’Eurosistema prevede che l’inflazione complessiva raggiungerà in media il 5,4% nel 2023, il 3,0% nel 2024 e il 2,2% nel 2025. Gli indicatori delle pressioni sui prezzi sottostanti rimangono forti, sebbene alcuni mostrino timidi segnali di attenuazione. Il personale ha rivisto al rialzo le proprie proiezioni sull’inflazione esclusi i beni energetici e alimentari, in particolare per quest’anno e il prossimo anno, a causa delle passate sorprese al rialzo e delle implicazioni del robusto mercato del lavoro sulla velocità della disinflazione. Ora vedono che raggiungerà il 5,1% nel 2023, prima di scendere al 3,0% nel 2024 e al 2,3% nel 2025. Il personale ha leggermente abbassato le proiezioni di crescita economica per quest’anno e il prossimo.
Allo stesso tempo, i passati aumenti dei tassi del Consiglio direttivo si stanno trasmettendo con forza alle condizioni di finanziamento e stanno gradualmente avendo un impatto su tutta l’economia. I costi di finanziamento sono aumentati vertiginosamente e la crescita dei prestiti sta rallentando. Le condizioni di finanziamento più rigorose sono una delle ragioni principali per cui si prevede che l’inflazione scenderà ulteriormente verso l’obiettivo, in quanto dovrebbero frenare sempre più la domanda.
Le future decisioni del Consiglio direttivo assicureranno che i tassi di interesse di riferimento della BCE saranno portati a livelli sufficientemente restrittivi per ottenere un tempestivo ritorno dell’inflazione all’obiettivo di medio termine del 2% e saranno mantenuti a tali livelli per tutto il tempo necessario. Il Consiglio direttivo continuerà a seguire un approccio dipendente dai dati per determinare il livello appropriato e la durata della restrizione. In particolare, le sue decisioni sui tassi di interesse continueranno a essere basate sulla sua valutazione delle prospettive di inflazione alla luce dei dati economici e finanziari in arrivo, della dinamica dell’inflazione sottostante e della forza della trasmissione della politica monetaria.
Il Consiglio direttivo conferma che interromperà i reinvestimenti nell’ambito del programma di acquisto di attività a partire da luglio 2023.
Tassi di interesse chiave della BCE
Il Consiglio direttivo ha deciso di aumentare di 25 punti base i tre tassi di interesse di riferimento della BCE. Di conseguenza, il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principale e i tassi di interesse sulla linea di rifinanziamento marginale e sulla linea di deposito saranno aumentati rispettivamente al 4,00%, 4,25% e 3,50% a partire dal 21 giugno 2023.
Programma di acquisto di asset (APP) e programma di acquisto di emergenza pandemica (PEPP)
Il portafoglio APP sta diminuendo a un ritmo misurato e prevedibile, in quanto l’Eurosistema non reinvestisce tutti i pagamenti principali dei titoli in scadenza. Il calo ammonterà in media a 15 miliardi di euro al mese fino alla fine di giugno 2023. Il Consiglio direttivo interromperà i reinvestimenti nell’ambito del PAA a partire da luglio 2023.
Per quanto riguarda il PEPP, il Consiglio Direttivo intende reinvestire i pagamenti di capitale dei titoli in scadenza acquistati nell’ambito del programma almeno fino alla fine del 2024. In ogni caso, il futuro roll-off del portafoglio PEPP sarà gestito in modo da evitare interferenze con il orientamento di politica monetaria appropriato.
Il Consiglio direttivo continuerà ad applicare flessibilità nel reinvestimento dei rimborsi in scadenza nel portafoglio PEPP, al fine di contrastare i rischi per il meccanismo di trasmissione della politica monetaria legati alla pandemia.
Operazioni di rifinanziamento
Poiché le banche stanno rimborsando gli importi presi in prestito nell’ambito delle operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine, il Consiglio direttivo valuterà regolarmente in che modo le operazioni di prestito mirate e il loro rimborso in corso contribuiscono alla sua posizione di politica monetaria.
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Il Consiglio direttivo è pronto ad adeguare tutti i suoi strumenti nell’ambito del suo mandato per garantire che l’inflazione ritorni al suo obiettivo del 2% nel medio termine e per preservare il buon funzionamento della trasmissione della politica monetaria. Inoltre, lo strumento di protezione della trasmissione è disponibile per contrastare dinamiche di mercato ingiustificate e disordinate che rappresentano una seria minaccia per la trasmissione della politica monetaria in tutti i paesi dell’area dell’euro, consentendo così al Consiglio direttivo di adempiere più efficacemente al suo mandato di stabilità dei prezzi.”
Decisione sui tassi
La Bce ha deciso di aumentare dello 0,25% i tassi di riferimento, come segue:
tasso di deposito al 3,50%
tassi di interesse al 4,00%
operazioni di rifinanziamento marginale della Bce al 4,25%
Debito italiano
Il debito italiano sale ancora a 2.811 miliardi. Il record arriva mentre la Bce sta per alzare ancora i tassi, ovvero gli oneri che lo Stato paga sugli acquisti di debito.
Focus sull’inflazione
Al 6,1% su base annua per il tasso principale e al 5,3% per il tasso base, l’inflazione rimane troppo alta per tranquillizzare davvero Francoforte, con pressioni salariali ancora in aumento. Da questa base si consolida l’idea di un aumento di 25 punti base oggi.
Borse europee caute
La giornata della Bce è segnata, finora, da Borse europee sottotono. Il Dax tedesco perde lo 0,32% e il Cac francese lo 0,50%.
Euro dollaro
La coppia EUR/USD viene scambiata sotto pressione mentre difende la soglia di 1,0800. In attesa della decisione Bce, il dollaro si è rafforzato in vista di altri aumenti dei tassi dalla Fed.
Piazza Affari
Borsa Italiana apre in lieve calo e scende dello 0,24% in attesa della decisione Bce.
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