La riunione Fed di oggi sta per irrompere sui mercati: quali previsioni? Un aumento di altri 75 pb del tasso è dato per certo. Ma l’attesa è tutta per Powell e le indicazioni sui rialzi futuri.
Riunione Fed oggi, 2 novembre: cosa accadrà nel meeting della banca centrale Usa?
La Federal Reserve dovrebbe annunciare un quarto aumento consecutivo di 0,75 punti percentuali dei tassi di interesse. Ciò porterebbe il suo tasso chiave dal 3,75 al 4%, il più alto da dicembre 2007.
Quello che è meno certo, e dunque più atteso, è ciò che il presidente Jay Powell segnalerà sugli aumenti in futuro. Poiché l’economia globale ha rallentato e l’inflazione sembra aver raggiunto il picco, alcuni ritengono che sia più probabile che la Fed moderi il ritmo della sua stretta già da dicembre.
La banca centrale è stata chiara sul suo impegno ad arginare il balzo dei prezzi a tutti i costi, indicando che è improbabile che allenti la politica monetaria fino a quando l’inflazione non si sarà riavvicinata al suo obiettivo del 2%.
Tuttavia, un approccio meno aggressivo potrebbe essere imminente, poiché la visione della banca centrale statunitense è messa in discussione da politici e investitori, tra gli altri, che temono la possibilità di una correzione eccessiva della Fed che vada a comprimere l’economia statunitense, e potenzialmente anche quella globale.
Per questi motivi c’è molta attesa per la riunione Fed e per la conferenza stampa di Powell del 2 novembre: cosa aspettarsi?
Riunione Fed: un nuovo rialzo tassi da 75 pb, e poi?
Gli economisti si aspettano ampiamente che i responsabili della politica monetaria della Federal Reserve approvino un quarto aumento consecutivo dei tassi di interesse nella riunione di questa settimana. Un rialzo di tre quarti di punto percentuale porterebbe il tasso di riferimento della banca centrale a un livello del 3,75%-4%.
Il vero interesse di analisti e investitori è su cosa accadrà da dicembre in poi. Per questo, più che la decisione finale sui tassi, il 2 novembre è molto attesa la conferenza stampa di Powell.
Secondo alcuni esperti, nell’economia Usa ci sono già stati segnali di rallentamento nel settore immobiliare, nonché forti cali degli utili e delle previsioni in questo trimestre. Il Pil del terzo trimestre pubblicato giovedì ha mostrato che l’economia statunitense si è espansa nell’ultimo periodo di tre mesi, ma la cifra principale ha mascherato le indicazioni di una domanda interna dei consumatori più debole: questo convincerà la Fed a rallentare la politica aggressiva?
La proiezione “dot plot” dei tassi di interesse della Fed, pubblicata a settembre, prevedeva già un rallentamento fino a un aumento dei tassi di mezzo punto a dicembre, seguito da un altro di un quarto di punto all’inizio del 2023.
Luke Tilley, capo economista del Wilmington Trust, ha affermato che Powell segnalerà un aumento più contenuto dei tassi a dicembre, concentrandosi su alcune delle buone notizie sull’inflazione salariale pubblicate venerdì scorso. C’è stato un chiaro rallentamento nella crescita dei salari del settore privato, ha detto l’esperto.
Tuttavia, i membri del FOMC potrebbero non essere pronti a segnalare un cambio di marcia, ha affermato Pingle di UBS. Secondo lui dati sull’inflazione a settembre non daranno ai funzionari della Fed alcuna fiducia sul fatto che un raffreddamento delle pressioni sui prezzi sia davvero realistico.
Gli economisti di Goldman Sachs hanno affermato che ora si aspettano che la Federal Reserve alzi i tassi di interesse al 5%, più di quanto previsto in precedenza.
La banca centrale aumenterà il suo tasso di riferimento a un intervallo compreso tra il 4,75% e il 5% a marzo, 25 punti base in più rispetto a quanto previsto in precedenza, hanno scritto gli economisti guidati da Jan Hatzius in un rapporto di ricerca del 29 ottobre. Il percorso verso il nuovo picco include aumenti di 75 punti base questa settimana, 50 punti base a dicembre e 25 punti base a febbraio e marzo, hanno affermato.
Gli economisti hanno citato tre ragioni per aspettarsi un rialzo della Fed oltre febbraio: inflazione sgradevolmente alta, la necessità di raffreddare l’economia in vista di una stretta fiscale al termine e di redditi aggiustati per i prezzi che salgono, evitare un allentamento prematuro delle condizioni finanziarie.
In generale, coloro che pensano che la Fed si fermerà al di sotto del 5% tendono a parlare di recessione, con il ritmo veloce dei rialzi che può indebolire troppo l’economia. Chi vede tassi superiori al 5% pensa che l’inflazione sarà molto più persistente.
Bisognerà capire dalle parole di Powell le intenzioni reali: cosa dirà? Si accende l’interesse sulla riunione Fed del 2 novembre.
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