La Fed lascia i tassi invariati allo 0,25% come previsto. Le parole di Powell: “Economia molto lontana dai nostri obiettivi di occupazione e inflazione, ma siamo sulla strada giusta”
Si è conclusa la riunione della Fed, che ha visto i tassi di interesse invariati allo 0,25% e grande attenzione alle parole di Jerome Powell.
In quello che verrà ricordato come il primo meeting dell’era Joe Biden, Powell che si è concentrato soprattutto sulla questione occupazionale, parlando di un’economia “molto lontana dai nostri obiettivi di occupazione e inflazione”, per quanto “sulla strada giusta”.
Ha inquadrato un mercato del lavoro fortemente condizionato dalla pandemia e parlato di molte persone a rischio, sulla quale la Fed deve focalizzare buona parte del suo operato quotidiano.
Cruciale anche il chiarimento circa il cambio di visione degli obiettivi in relazione alle tempistiche, visto il particolare periodo d’emergenza:
“Abbiamo tralasciato ogni tipo di previsione a medio termine, perché i rischi ora sono da considerare tutti a breve termine.”
Per aprile/maggio - ha chiarito Powell - si prevede una significativa crescita dell’attività economica, ma su una possibile riduzione del QE, ha chiarito, è troppo presto per parlarne, anche se “non c’è motivo per cui non saremo in grado di ridurlo”.
Mentre nelle dichiarazioni del FOMC che hanno seguìto la decisione, la Fed ha evidenziato “impegno a utilizzare tutti gli strumenti a disposizione al fine di sostenere l’economia degli Stati Uniti in questo momento difficile, promuovendo così i suoi obiettivi di massima occupazione e stabilità dei prezzi.”
Significativa anche la parte centrale del comunicato della Fed, dove si precisa che “il percorso dell’economia dipenderà in modo significativo dal decorso del virus, compresi i progressi sulle vaccinazioni. L’attuale crisi di sanità pubblica continua a pesare sull’attività economica, l’occupazione e l’inflazione e ci mette di fronte a rischi considerevoli per le prospettive economiche.”
Di seguito tutti gli aggiornamenti e le fasi salienti della riunione odierna della Fed e la conferenza stampa di Jerome Powell, che Money.it ha seguito in diretta e tradotto in italiano.
La conferenza stampa di Powell
21:27 - Fine della conferenza |
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La conferenza di Powell è terminata: dopo circa 20 minuti di discorso del presidente Fed e mezz’ora di domande dei giornalisti - collegati in streaming - si è conclusa la riunione Fed di questo mercoledì 27 gennaio 2021.
21:24 - Crescita per aprile-maggio |
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Powell: “Per aprile-maggio prevediamo una significativa crescita dell’attività economica”.
21:17 - Impatto pandemia sul lavoro |
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Powell: “La questione è che ci sono molte persone a rischio, e noi siamo focalizzati su quei gruppi. La pandemia ha tolto posti di lavoro e nel mercato occupazionale c’è chi non ha la possibilità di reinventarsi”.
21:14 - Rischi a breve termine |
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Powell: “Abbiamo tralasciato ogni tipo di previsione a medio termine, perché i rischi sono a breve termine.”
21:04 - Presto parlare di QE |
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Powell: “È troppo presto per parlare di QE, ma non c’è motivo per cui non saremo in grado di ridurlo.”
20:57 - Politiche funzionano |
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Powell: “Credo che siamo sulla strada giusta: le nostre politiche stanno funzionando, ma possiamo e dobbiamo fare molto di più”
20:56 - Powell: “Aspetto seconda dose vaccino” |
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A una domanda di un giornalista della CNBC relativa al vaccino, Powell dichiara di essersi già sottoposto alla prima dose, e di aspettare a breve la seconda.
20:54 - Pandemia ancora non vinta |
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Powell: “Non abbiamo ancora vinto la pandemia, non ci ancora siamo riusciti”.
20:52 - Risposta allo shock della pandemia |
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Powell: “La nostra è stata una risposta allo shock della pandemia... è opportuno che ora la politica monetaria sia molto accomodante”.
20:48 - Economia ancora lontana da nostro obiettivo |
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Powell: “L’economia è molto lontana dai nostri obiettivi di occupazione e inflazione.”
20:45 - Stimolo fiscale |
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Interpellato circa lo stimolo fiscale, Powell ha parlato di risposta che è stata “forte e sostenuta”, aggiungendo che molte persone restano però disoccupate e che ci sono molti ostacoli da affrontare.
20:40 - Ruolo chiave politica monetaria |
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Powell: “La politica monetaria gioca un ruolo chiave nel sostenere la ripresa e continuerà a farlo.”
20:38 - Ritmo crescita rallentato |
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Powell: “Il ritmo della ripresa è rallentato negli ultimi mesi... in particolare, il settore relativo al tempo libero ha perso 500mila posti di lavoro.”
20:34 - In focus occupazione |
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In focus soprattutto l’occupazione nel discorso di Powell, che inquadra l’impegno della Fed per garantire più lavoro in un periodo di crisi.
20:32 - Powell: “Limitare i danni” |
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Powell avvia il suo discorso, chiarendo subito come la Fed abbia lavorato per “limitare i danni per l’economia statunitense e mondiale fino a fine emergenza”.
20:26 - Decorso virus cruciale per economia |
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Significativa anche la parte centrale del comunicato della Fed, dove si precisa che “il percorso dell’economia dipenderà in modo significativo dal decorso del virus, compresi i progressi sulle vaccinazioni. L’attuale crisi di sanità pubblica continua a pesare sull’attività economica, l’occupazione e l’inflazione e ci mette di fronte a rischi considerevoli per le prospettive economiche.”
20:21 - Fed: impegno massimo |
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Nelle dichiarazioni del FOMC che hanno seguito la decisione, la Fed evidenzia “impegno a utilizzare tutti gli strumenti a disposizione al fine di sostenere l’economia degli Stati Uniti in questo momento difficile, promuovendo così i suoi obiettivi di massima occupazione e stabilità dei prezzi.”
Parla inoltre di una pandemia che sta causando “enormi difficoltà umane ed economiche negli Stati Uniti e in tutto il mondo. Il ritmo di ripresa dell’attività economica e dell’occupazione è calato negli ultimi mesi, con una debolezza concentrata nei settori più colpiti dalla pandemia. La domanda più debole e il precedente calo del prezzo del petrolio hanno frenato l’inflazione dei prezzi al consumo. Le condizioni finanziarie complessive rimangono accomodanti, riflettendo in parte la politica”.
20:03 - Attesa per Powell |
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Grande attesa per le parole di Jerome Powell, che comparirà a minuti.
20:01 - Tassi invariati |
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La Fed lascia i tassi di interesse invariati allo 0,25%.
Riunione Fed: focus su tassi di interesse
Come atteso, la Fed ha lasciato i tassi di interesse invariati tra 0 e 0,25%.
Era infatti previsto dalla maggior parte di analisti e investitori, e di fatto nessuna novità di rilievo è stata rivelata in relazione alla politica monetaria.
Quello odierno, identificato da molta stampa come il primo meeting dell’era Joe Biden, destava particolari curiosità soprattutto per le parole di Jerome Powell, al fine di chiarire l’aggiornamento delle prospettive per l’economia specie in ottica di una campagna vaccinale ora partita.
Molto alta è stata la concentrazione del Presidente Fed sul lato occupazionale e sul lavoro che attende il board su quel fronte, anche se ha inquadrato quella intrapresa come “la strada giusta”.
Riunione Federale Reserve oggi, 27 gennaio: il contesto
L’incontro odierno è arrivato in un momento topico per gli USA e la conferenza stampa che al termine del meeting è stata seguita con attenzione dagli investitori.
I riflettori si sono accesi su Jerome Powell, al fine di comprendere l’orientamento della banca centrale in questa fase considerata nuova per la potenza americana.
Biden si è ufficialmente insediato alla Casa Bianca, l’ex presidente Fed Yellen è diventata segretario del Tesoro e nell’agenda dem c’è un piano di stimolo fiscale imponente, da 1.900 miliardi di dollari.
Gli analisti alla vigilia
L’impressione generale di analisti e investitori sul meeting Fed del 27 gennaio è che non ci saranno novità di rilievo sulla politica monetaria.
Nell’attuale contesto USA, l’idea diffusa è che l’istituto centrale lascerà tutto invariato: tassi allo 0-0,25% e programma di Quantitative Easing a $ 80 miliardi di Treasury e $ 40 miliardi di titoli garantiti da ipoteca.
Tuttavia, l’incontro desta curiosità proprio per capire come Powell aggiornerà le prospettive per l’economia, sulla scia del nuovo stimolo fiscale e del lancio del vaccino. Una valutazione più positiva potrebbe anticipare le aspettative di una riduzione del QE e di eventuali aumenti dei tassi.
La parola d’ordine che sembra farsi strada alla vigilia della conferenza stampa di Powell è equilibrio: come lo garantirà? Le previsioni raccontano di un governatore che dovrà camminare sul filo del rasoio tra ottimismo e preoccupazione quando incontrerà la stampa dopo l’incontro di due giorni del FOMC, rassicurando gli investitori sulla politica della Fed e mantenendo la speranza in un’economia migliore.
Date le condizioni finanziarie esistenti ci si potrebbe aspettare che la Federal Reserve inclini i suoi orientamenti politici verso una graduale riduzione della sua politica monetaria ultra-espansiva, man mano che l’economia supera le difficoltà a breve termine ed entra in gioco un nuovo stimolo fiscale.
Le ragioni di tale inclinazione sono rafforzate anche dalla legittima preoccupazione che i mercati siano stati distorti da troppi anni da iniezioni di liquidità ampie e prevedibili, inducendoli a disconnettersi eccessivamente dai fondamentali e alimentando anche le già notevoli preoccupazioni sulla disuguaglianza.
Eppure, è improbabile che la banca centrale dia il via libera al tapering già in questo incontro di gennaio, preoccupata che un cambiamento prematuro nella forward guidance possa causare dislocazioni dei mercati finanziari e minare un’economia che ha prospettive a breve termine deboli. In effetti, è più plausibile che la Fed mantenga l’attuale orientamento, indicando che la politica monetaria rimarrà estremamente accomodante per almeno un altro anno, se non di più.
Previsioni Fed: inflazione in focus
La Fed probabilmente manterrà il focus sul target inflazione. Una economia in ripresa, spinta da un piano vaccinazione più funzionale, dall’arrivo di stimoli da quasi 2.000 miliardi di dollari e dallo slancio delle domanda, potrebbe avere effetti sui prezzi, con un aumento complessivo nel 2021 oltre l’obiettivo del 2% della Fed.
Sarà considerato un problema? La maggior parte dei funzionari non sembra preoccupata di tendenze che potenzialmente innescano aumenti dei prezzi incontrollati. “È molto difficile immaginare un’inflazione fuori controllo. Accolgo con favore un’inflazione superiore al 2%. Francamente, se ottenessimo un’inflazione del 3%, non sarebbe poi così male”, ha detto all’inizio di questo mese Charles Evans, presidente della Federal Reserve Bank di Chicago.
Uno dei motivi per cui la Fed non dovrebbe aumentare i tassi per ora secondo analisti ING è che, considerando l’inflazione al di sotto del target 2%, i responsabili politici dovrebbero lasciare che i prezzi superino la soglia predetta per qualche tempo e compensare gli anni di aumenti dei prezzi al di sotto dell’obiettivo.
Queste, e altre importanti considerazioni, troveranno di certo un chiarimento nell’incontro di oggi della Fed, con la conferenza stampa di Powell a offrire aggiuntive note di previsione sugli USA.
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