Riunione Fed: abbiamo assistito all’ultimo taglio del 2019?

Luca Fiore

30/10/2019

Forse quello della riunione della Federal Reserve di oggi, mercoledì 30 ottobre, è stato l’ultimo taglio dei tassi a stelle e strisce del 2019.

Riunione Fed: abbiamo assistito all’ultimo taglio del 2019?

Poche sorprese dal meeting della Federal Reserve di oggi, 30 ottobre 2019. Come da attese, il costo del denaro è stato ridotto di 25 punti base nella forbice 1,5-1,75 per cento.

Indicazioni tutto sommato in linea con le stime anche quelle arrivate dalle parole pronunciate dal chairman Jerome Powell nel corso della conferenza stampa che fa da corollario alle riunioni della Federal Reserve.

“L’attuale approccio di politica monetaria resterà appropriato fino a che le informazioni in arrivo dall’economia rimarranno coerenti con le nostre prospettive di crescita economica, con un mercato del lavoro in salute e con un’inflazione vicina al nostro obiettivo simmetrico del 2%", ha detto Powell in avvio di conferenza stampa (la trascrizione è scaricabile in basso).

Questo sommato alle indicazioni relative le trattative con Pechino (“le incertezze legate alla Guerra commerciale non sono state risolte, ma tentativi in questo senso rappresentano fattori positivi”), la Brexit (“si è ridotto anche il rischio legato alla Brexit”) e a quello che è sembrato essere un bilancio del 2019 (“tre tagli dei tassi nel 2019 hanno rappresentato una politica ‘particolarmente notevole’ che dovrebbe garantire una prosecuzione della crescita dell’economia e dell’occupazione”), forse si potrebbe dire che Powell ha voluto preparare il mercato a una pausa (già scontata dagli operatori).

Per quanto riguarda gli interventi sul mercato repo: “la nostra decisione di acquistare titoli a breve non va vista come un cambiamento della politica monetaria ma inquadrata in un’ottica di un intervento tecnico per mantenere il target sui Fed Funds”.

Al termine dell’intervento di Powell, i principali indici azionari si sono portati in territorio positivo: il Dow Jones segna un +0,34% , lo S&P500 avanza dello 0,28% e il Nasdaq dello 0,32%.

Segno meno per il decennale a stelle e strisce, all’1,782%, mentre il cambio con la moneta unica fa segnare un rialzo dello 0,3% a 1,1143.

20:18 – La conferenza stampa di Powell è finita

A circa 50 minuti dall’inizio, la conferenza stampa del chairman è finita.

20:16 – Powell: sorpreso da mercato repo

Per quanto riguarda il balzo dei tassi sul mercato repo, Powell ha detto di esser rimasto “stupito”. “La nostra nuova politica è realizzata per essere sicuri che le riserve siano sufficienti per soddisfare gli sbalzi di domanda e offerta”.

20:14 – Powell: approccio appropriato

“L’attuale approccio di politica monetaria resterà appropriato fino a che le informazioni in arrivo dall’economia rimarranno coerenti con le nostre prospettive di crescita economica, con un mercato del lavoro in salute e con un’inflazione vicina al nostro obiettivo simmetrico del 2%". Questo il succo della trascrizione dell’intervento di Powell in avvio di conferenza stampa.

20:13 – Powell: forti pressioni deflazionistiche

Per quanto riguarda il rischio di una “giapponesizzazione” degli Stati Uniti, Powell ha rimarcato che “ci sono forti pressioni deflazionistiche nell’economia mondiale, e gli Usa non sono esenti”. “Si tratta di un rischio che prendiamo molto seriamente”.

20:11 – Powell: tassi non sono unico fattore

Per quanto riguarda l’impatto delle politiche della Fed, “i tassi di interesse non rappresentano il fattore principale quando occorre valutare un investimento”.

20:08 – Powell: politica fiscale per una crescita più inclusiva

Per quanto riguarda le disparità tra le differenti zone negli Stati Uniti, “non disponiamo degli strumenti per attenuarle, tocca ai legislatori per il tramite della politica fiscale”.

20:06 – Powell: indicazioni positive da trattative con Cina

“Le incertezze legate alla Guerra commerciale non sono state risolte, ma tentativi in questo senso rappresentano fattori positivi”.

20:04 – Powell: puntiamo a soft landing

“Non canteremo vittoria in caso di ‘soft landing’ (atterraggio morbido dell’economia, ndr). Ma è questo l’obiettivo che speriamo di raggiungere”.

20:02 – Powell: nostra azione ok

Powell nel corso del suo intervento ha detto che “sostiene con forza quello che la Fed ha fatto nel 2019”.

19:59– Powell: inflazione guida la nostra azione

“L’unica ragione che ci potrebbe spingere ad alzare i tassi è rappresenta dall’inflazione, che al momento non è al 2%”.

19:57 – Powell: bene incrementi dei salari bassi

Powell si è detto felice degli incrementi registrati dai salari più bassi. “Rappresentano la ragione per cui vogliamo estendere l’espansione dell’economia”.

19:55 – Powell: prima l’inflazione, poi una stretta

Powell nel corso del suo intervento sottolinea che la Fed dovrà assistere “a un rialzo considerevole dell’inflazione prima di alzare i tassi”.

19:52 – Powell: tre tagli? Politica notevole

“Tre tagli dei tassi nel 2019 hanno rappresentato una politica ‘particolarmente notevole’ che dovrebbe garantire una prosecuzione della crescita dell’economia e dell’occupazione”.

19:50 – Powell: misure da adottare oggetto di revisione

“Stiamo revisionando il quadro di misure utilizzate per raggiungere l’obiettivo di inflazione al 2%”.

19:49 – Un anno fa…

Un anno fa la Fed rilevava di voler incrementare i tassi fino al 3%, oggi dice di non star pensando ad un rialzo.

19:48 – Powell: non pensiamo di alzare i tassi

Alla domanda su quando ci sarà il prossimo incremento dei tassi, Powell ha risposto che “al momento non pensiamo ad alzare i tassi”. “I tassi sono a un livello appropriato”. Si tratta di un approccio in linea “con le nostre prospettive economiche e di inflazione moderatamente ottimistiche”.

19:46– Powell: bene i consumi

“I consumi stanno guidando la crescita e proteggono l’economia dalle sfide”.

19:44 – Powell: conseguenze limitate da minori investimenti

“La contrazione degli investimenti delle imprese non sta, per ora, avendo un impatto sulla dinamica occupazionale, sui redditi e sulle spese”.

19:42 – Powell: indicazioni positive da trattative con Cina

“I progressi nelle trattative con la Cina potrebbero ridurre i rischi legati alla guerra commerciale. Si è ridotto anche il rischio legato alla Brexit”.

19:39 – Powell: rischi ribassisti sono diminuiti

“Rispetto al meeting di settembre, i rischi ribassisti si sono ridotti

19:37 – Iniziano le domande dei giornalisti

Terminato l’intervento di Powell, iniziano le domande dei giornalisti presenti alla conferenza stampa

19:36 – Powell: politica monetaria non è cambiata

“La nostra decisione di acquistare titoli a breve non va vista come un cambiamento della politica monetaria ma in un’ottica di un intervento tecnico per mantenere il target sui Fed Funds”.

19:35 – Powell: economia in condizioni positive

“L’economia e la politica monetaria sono in condizioni positive. I tassi sono ad un livello appropriato all’attuale andamento dei dati economici”.

19:34 – Powell: continuiamo a sostenere economia

“La decisione di oggi garantisce un significativo sostegno all’economia”.

19:32 – Powell: inflazione sotto 2%

“L’inflazione è inferiore ai target ma grazie alla ripresa dell’economia dovrebbe tornare a crescere”.

19:31 – Powell legge il comunicato

Come di consueto, il chairman legge il comunicato di presentazione elaborato dal FOMC (Federal Open Market Committee), il braccio operativo dell’istituto con sede a Washington.

19:30 - L’arrivo di Powell

Si parte. Al termine della riunione della Fed di oggi, 30 ottobre 2019, inizia ufficialmente la conferenza stampa di Jerome Powell.

19:25 - Sale l’attesa

Cinque minuti all’arrivo del presidente.

19:15 – A breve la conferenza stampa del chairman Powell

Money.it seguirà la diretta della conferenza stampa, con aggiornamenti live tradotti in italiano minuto dopo minuto.

Ore 19:10 – Il comunicato del FOMC

Di seguito le principali indicazioni che emergono dal comunicato diffuso dalla Federal Reserve.

“Il Comitato continuerà a monitorare le implicazioni dei dati in arrivo nell’ambito dell’outlook economico e valuterà il percorso adeguato nel range dei tassi sui Federal Funds”.

Nel comunicato precedente, la Fed aveva rimarcato l’obiettivo di un mercato del lavoro in salute e di un’inflazione al 2%.

Le parole utilizzate dalla Fed potrebbero segnalare, rilevano dalle sale operative, l’intenzione di mettere in pausa il processo di riduzione dei tassi.

La decisione di ridurre il costo del denaro di 25 punti base è stata presa da Jerome Powell, John Williams, Michelle Bowman; Lael Brainard; James Bullard; Richard Clarida; Charles Evans e Randal Quarles.

Due i voti contrari. Contro la decisione hanno votato Esther George e Eric Rosengren, orientate per una conferma del range 1,75-2%.

Ore 19:05 – Reazioni sui mercati

Poco dopo l’annuncio della Fed, i principali indici azionari non fanno registrare variazioni di rilievo: il Dow Jones segna un -0,05% , lo S&P500 quota in rosso dello 0,19% e il Nasdaq arretra dello 0,24%.

Lieve segno meno per il decennale a stelle e strisce, che si è riportato sopra quota 1,8% (1,803%), mentre il cambio con la moneta unica scambia a 1,1106 (-0,03%).

Ore 19:01 - Tassi scendono ancora

La Federal Reserse ha decretato, come abbiamo riportato in Stati Uniti: la Fed taglia ancora il costo del denaro, una nuova riduzione del costo del denaro.

Qualche minuto fa, l’istituto con sede a Washington ha annunciato di aver ridotto, per la terza volta nel 2019, il tasso sui Fed Funds di 25 punti base.

In linea con le stime degli analisti, la Fed ha portato il tasso di riferimento dall’1,75-2 per cento all’1,5-1,75%.

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Il contenuto seguente è stato redatto prima dell’annuncio della decisione della Federal Reserve ed ha riguardato le attese del mercato sul meeting e sulla conferenza stampa
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Le previsioni

Iniziata ieri, la due giorni di riunioni del FOMC (Federal Open Market Committee) culminerà questa sera, mercoledì 30 ottobre, quando, alle 19 italiane, sarà annunciata la decisione sui tassi a stelle e strisce.

Secondo le indicazioni che arrivano dal CME FedWatch Tool, uno degli strumenti preferiti dagli operatori per provare a capire le future mosse dell’istituto con sede a Washington, questa sera sarà annunciata una nuova riduzione del tasso sui Fed Funds di 25 punti base all’1,5-1,75 per cento.

«Se non abbassa i tassi e non stimola l’economia la Federal Reserve non fa il suo dovere», ha detto qualche giorno fa Donald Trump. «La Fed –ha scritto il Potus su Twitter- è stata troppo veloce nell’alzare i tassi e troppo lenta nel tagliarli!».

In attesa di conoscere l’esito, a oltre due ore dall’avvio degli scambi il Dow Jones segna un calo dello 0,13%, lo S&P500 quota in rosso dello 0,19% e il Nasdaq arretra dello 0,26%. Lieve segno meno per il decennale a stelle e strisce (1,794%) mentre il cambio con la moneta unica passa di mano a 1,1112 (+0,09%).

Alle 19:30 è in calendario la conferenza stampa del chairman Jerome Powell, che, come di consueto, Money.it seguirà in diretta live su questa pagina con aggiornamenti minuto per minuto. Al seguente link è prevista invece la diretta streaming.

Riunione Fed: queste le probabilità di una riduzione dei tassi

La probabilità di un nuovo allentamento del costo del denaro, calcolata tramite l’analisi dell’andamento dei contratti future sui tassi, è al 97,3%. La conferma dell’attuale costo del denaro all’1,75-2 per cento è stimata solo al 2,7%.

Nel caso in cui dalla riunione della Fed dovesse emergere un ulteriore riduzione del costo del denaro, il totale degli allentamenti nel 2019 salirebbe a tre.

Nel corso della riunione della Fed di luglio (Riunione Fed: Powell manda ko Wall Street: “taglio non è inizio di ciclo”), Powell aveva preannunciato, ed è stato smentito dalle sue stesse azioni, che quello che era il primo taglio da 10 anni non rappresentava l’inizio di un ciclo ribassista.

La riunione della Federal Reserve di settembre si è caratterizzata invece per l’apertura a nuove riduzioni del costo del denaro e all’ipotesi di un nuovo incremento del bilancio della banca centrale (Riunione Fed: nuovo taglio tassi. Powell: bilancio potrebbe tornare a crescere).

Riunione Fed: shopping di Treasury per garantire liquidità

Per ora Powell ha fatto sapere che da metà ottobre la Federal Reserve ha avviato l’acquisto di 60 miliardi di dollari di Treasury al mese.

Lo shopping, che proseguirà fino al secondo trimestre del 2020, è necessario, ha detto il chairman nel corso di un intervento alla National Association for Business Economics di Denver, per garantire adeguata liquidità al mercato monetario.

Ovviamente il fatto di non aver potuto attendere la riunione di domani per annunciare una misura così importante ha fatto subito scattare l’alert tra gli operatori.

Riunione Fed: attesi segnali sulle future mosse

Dopo la riduzione che potrebbe essere annunciata al termine della riunione di oggi, mercoledì 30 ottobre, la Federal Reserve, stimano gli esperti, potrebbe prendersi una pausa.

Sempre secondo i calcoli del CME, nel meeting in calendario l’11 dicembre, la Fed confermerà il costo del denaro al 74%. E le maggiori probabilità sono per una conferma anche nella riunione di gennaio 2020 (56,8%).

Un segnale in questo senso, compatibile con la sostanziale tenuta dell’economia a stelle e strisce e con i miglioramenti registrati sull’asse Washington-Pechino, è atteso nel comunicato di presentazione della decisione del FOMC e/o nella conferenza stampa post-meeting.

Riunione Fed: pausa per valutare se tagli funzionano

Per Thomas Simons di Jefferies, “se la Fed dovesse continuare a tagliare i tassi, non romperebbe mai il ciclo di aspettative di mercato di ulteriori allentamenti”. È ora, rileva l’esperto, “di prendere una pausa per valutare se i tagli precedenti stanno avendo effetto prima di realizzarne di nuovi”.

“Nel caso in cui dalle parole di Powell emergesse una qualche resistenza a nuovi tagli, potremmo assistere a un ‘taglio da falco’ “, ha detto Thomas Costerg, economista di Pictet Wealth Management.

Non è di questo avviso Brian Wesbury, capo economista di First Trust Portfolios. Wesbury stima che non arriveranno segnali sulle future mosse perché “Cina e Stati Uniti non hanno ancora raggiunto un accordo, l’Europa è debole e procede lentamente e la Brexit non è stata realizzata”.

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