Per chi viene ammesso a rientrare nella rottamazione quater è possibile far conteggiare come «pagati» i versamenti eventualmente effettuati dopo la decadenza?
Per chi vuole essere riammesso alla rottamazione quater c’è tempo fino al 30 aprile per presentare domanda, ma cosa accade agli eventuali pagamenti effettuati dopo la decadenza in caso di riammissione alla definizione agevolata?
A riaprire la rottamazione delle cartelle esattoriali è il decreto Milleproroghe che per contribuenti decaduti prevede prentazione di nuova istanza entro la fine del prossimo mese con rimodulazione del piano di dilazione. . Le domande vanno presentate entro il 30 aprile 2025 telematicamente sul portale dell’Agenzia delle Entrate.
La domanda di riammissione consente di proseguire i pagamenti, senza l’applicazione di sanzioni e interessi, dei debiti già ricompresi nella rottamazione quater con la prima domanda di adesione, ma con rimodulazione del piano che deve dividere il debito residuo in un massimo di 10 rate la cui prima scadenza è prevista entro il 31 luglio 2025.
Pagamenti post decadenza, valgono?
Oltre alle istruzioni pratiche sulla domanda di riammissione da presentare, l’Agenzia delle Entrate Riscossione ha pubblicato anche una serie di risposte alle domande più frequenti dei contribuenti.
In una di queste viene domandato se in caso di riammissione si terrà conto di eventuali pagamenti effettuati dopo la decadenza dalla rottamazione quater.
L’Agenzia a questa domanda risponde affermativamente: il nuovo importo complessivo che il contribuente deve versare con la riammissione alla definizione agevolata tiene conto anche dei pagamenti eventualmente versati dopo la decadenza. Con la decadenza, infatti, cessa il piano di definizione agevolata e viene ripristinato il debito residuo, ma qualsiasi pagamento effettuato dopo la decadenza è considerato a titolo di acconto sulle somme del debito complessivo (considerando, quindi, non solo capitale, ma anche sanzioni e interessi).
Le cose da valutare prima di presentare domanda alla rottamazione
La riammissione alla rottamazione è consentita solo ai decaduti entro il 31 dicembre 2024 e con la presentazione della domanda entro il 30 aprile si avranno indubbi vantaggi, come quello di essere liberi da vincoli fiscali che potevano gravare su patrimoni, rimborsi, immobili e veicoli.
Da considerare che il nuovo piano di dilazione che si otterrà presentando domanda, potrà essere rateizzato in un massimo di 10 rate. Questo significa che, in ogni caso, la singola rata del nuovo piano sarà sicuramente più pesante rispetto a quella che si pagava dal piano da cui si è decaduti.
Nella migliore delle ipotesi i decaduti che presenteranno domanda di riammissione alla rottamazione quater hanno pagato le rate in modo continuativo fino a luglio 2024 (per essere decaduti entro il 31 dicembre, infatti, la rata di novembre è stata saltata sicuramente) e si troveranno a dover spalmare sulle 10 rate residue l’importo di altre tre rate non pagate con il vecchio piano (quella di novembre e quella di febbraio e maggio 2025).
Per chi aveva rate già alte da sostenere con il piano precedente (se si è decaduti significa che per qualche motivo non si è riusciti a pagare la rata), significa impegnarsi per altri due anni e mezzo a versare con cadenza trimestrale una rata ancora più alta.
Facciamo un esempio. Se un cittadino con la rottamazione quater aveva una rata di 1.200 euro al mese, ora sulle 10 rate rimaste per saldare il debito, oltre ai 12.000 euro che avrebbe dovuto pagare con il piano originario, deve aggiungere ulteriori 3.600 euro (relativi alla rata di novembre 2024 e febbraio 2025) che porterebbero la rata da pagare a partire da luglio 2025, a 1.560 euro (a cui aggiungere il 2% di interessi).
Ovviamente questo è un discorso valido per chi è decaduto non pagando la rata di novembre 2024, ma molti dei decaduti sono usciti dalla rottamazione anche non pagando rate precedenti (nella peggiore delle ipotesi le rate non pagate possono essere sette perché per forza di cose per rendere operativa la rottamazione la prima rata è stata versata). In questo caso la rata da versare da luglio avrà un importo più alto rispetto a quanto calcolato nel nostro esempio.
Si perde la rottamazione quinquies
Per chi aderisce alla rottamazione quater con la riapertura dei termini, non c’è possibilità di aderire con gli stessi debiti all’eventuale rottamazione quinquies che è in discussione e che potrebbe essere molto più conveniente visto che prevede:
- 120 rate mensili da versare in 10 anni;
- decadenza più difficile visto che la nuova misura consentirebbe di saltare fino a 6 rate senza perdere il beneficio.
Anche se la misura è ancora in sede di discussione e molto probabilmente non entrerà in vigore nei prossimi mesi, per chi ha debiti importanti e sa già di non riuscire a pagare una rata più alta di quella che già pagava in precedenza, la scelta migliore potrebbe essere di aderire a un piano di rateizzazione ordinario in attesa che divenga operativa la rottamazione quinquies (semmai sarà varata) poiché in questo modo il debito verrebbe suddiviso in 120 rate da versare in 10 anni, con un esborso mensile molto più contenuto, anche se maggiorato da sanzioni e interessi.
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