Rottamazione quinquies delle cartelle esattoriali in arrivo in primavera

Patrizia Del Pidio

13 Febbraio 2025 - 10:06

Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti si è impegnato per reperire le coperture necessarie alla pace fiscale voluta dalla Lega. La rottamazione quinquies potrebbe arrivare in primavera.

Rottamazione quinquies delle cartelle esattoriali in arrivo in primavera

La rottamazione quinquies potrebbe arrivare in primavera e questa volta non sono solo speranze: c’è il «Sì» del Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti che si è impegnato a trovare le coperture necessarie.

Dopo la bocciatura dell’emendamento in Legge di Bilancio e nel decreto Milleproroghe, la Lega ha presentato una proposta di legge per la pace fiscale e, al termine del consiglio federale della Lega a chi gli domandava se fosse d’accordo per la realizzazione di una rottamazione quinquies delle cartelle ha risposto “Non smentisco”.

Mentre nel decreto Milleproroghe, quindi, viene prevista una riapertura dei termini della rottamazione quater per i decaduti ma solo per i debiti inizialmente previsti, si inizia a lavorare anche su una nuova sanatoria che ricomprenda qualche debito in più.

L’arrivo di una nuova sanatoria delle cartelle esattoriali potrebbe non essere così scontato come si crede e la nuova rottamazione potrebbe rivolgersi a un perimetro abbastanza limitato di contribuenti.

La rottamazione quinquies di Gusmeroli

Potrebbe arrivare in primavera la rottamazione delle cartelle esattoriali fino al 31 dicembre 2023 da versare in 120 rate con decadenza dopo sei rate saltate. La proposta, tra l’altro, incassa il via libera di Giancarlo Giorgetti che non smentisce di essere d’accordo con la sua attuazione.

La dichiarazione di Giorgetti, tra l’altro, è rafforzata da una nota della Lega

Giancarlo Giorgetti ha confermato che al Mef sono già al lavoro per trovare una soluzione tecnica. La proposta sarà, come sempre, condivisa con gli alleati.

Se si prendessero in considerazione, come raggio di azione, solo gli ultimi 6 mesi del 2022 (la quater arriva fino al 30 giugno) il costo oscillerebbe tra 1 e 2 miliardi di euro.

Proprio per l’impegno abbastanza ridotto e per il buon senso che la proposta fa trasparire, il ministro Giorgetti si è assunto l’impegno di trovare le coperture necessarie. Come termine di approvazione si è ipotizzata la primavera.

La rottamazione quinquies della Lega è differente

Con la quinta edizione della rottamazione le cose potrebbero essere differenti. La proposta di legge prevedeva una rottamazione con pagamenti mensili (e quindi di importo più basso) e con dilazione in 10 anni (che abbasserebbe ancora di più l’importo delle rate).

Il periodo di azione sarebbe per i carichi affidati alla riscossione da luglio 2022 al 31 dicembre 2023. Inoltre, per arginare le decadenze, sarebbe prevista anche la possibilità di non far decadere il piano al primo ritardo, ma di consentire la permanenza nel beneficio anche a chi non versa fino a 6 rate.

La proposta potrebbe essere l’idea vincente per consentire ai contribuenti di rientrare dei propri debiti con termine più favorevoli e con condizioni più agevoli.

Il flop della rottamazione quater

La rottamazione quater, ancora in corso, pur avendo rappresentato per moltissimi contribuenti una sanatoria che ha permesso di pagare i debiti con il Fisco alleggerendo le degli importi di sanzioni e interessi (riferita ai debiti iscritto a ruolo tra il 1° gennaio 2000 e il 30 giugno 2022).

La prima rottamazione risale, ormai, al 2016 a cui ne sono seguite altre tre. Ma tutte le definizioni agevolate hanno riscontrato lo stesso problema: minor gettito di quello previsto e troppe decadenze. Con un destino comune come questo, quindi, una nuova rottamazione non sembra essere nelle intenzioni del Governo, ma la proposta della Lega è differente e potrebbe portare un gettito maggiore e una sostenibilità del piano di dilazione maggiore.

Le decadenze delle precedenti rottamazioni

Già con la prima rottamazione, quella voluta nel 2016, l’incasso atteso fu meno della metà. Aderirono alla sanatoria circa 1,6 milioni di contribuenti, ma dopo le prime rate la maggior parte smisero di pagare e la misura, invece di portare un gettito di 18 miliardi, ebbe un incasso di 8 miliardi di euro.

Con le rottamazioni seguenti la storia è stata simile, se non peggiore, e il gettito ipotizzato è rimasto sempre inatteso o quasi. Anche con la rottamazione quater si è riscontrata un’altissima decadenza al punto che con il decreto Milleproroghe si è prevista una riapertura dei termini per i decaduti.

E forse è necessario farsi qualche domanda, visto che tutte le definizioni agevolate hanno avuto lo stesso meccanismo che, se da una parte agevolava il contribuente grazie alla cancellazione di interessi e sanzioni, dall’altra prevedeva pagamenti trimestrali troppo alti, le prime due rate nella maggior parte dei casi insostenibili e un piano di dilazione in 5 anni che, per debiti troppo alti sono davvero pochi.

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