Mosca, dopo Usa e Europa, starebbe combattendo la sovrabbondanza di importazioni di auto cinesi.
Dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, la Russia si è ritrovata praticamente isolata a Ovest a causa delle sanzioni imposte da Europa e Usa. Così inevitabilmente ha spostato i propri interessi verso Oriente e verso la Cina costruendo accordi commerciali che l’hanno resa economicamente dipendente da Pechino.
Ora con l’arrivo di Donald Trump alla Casa Bianca, gli scenari di una tregua in Ucraina si fanno sempre più realistici. Trump ha aperto a Putin nel nome di una tregua duratura e che accontenti tutti. In questa mossa strategica ci sarebbe anche la volontà del presidente USA di allontanare la Russia dalla Cina cercando di indebolirne l’alleanza.
Anche Mosca adesso si starebbe rendendo conto che non si può dare troppa forza a Pechino. E uno dei settori dove si sta vedendo il cambio di rotta è quello automobilistico. La Russia starebbe cercando di importare sempre meno auto cinesi per evitare che la Cina possa conquistare sempre più quote di mercato in questo settore.
Aumento della tassa di riciclaggio
La risposta è l’aumento delle tariffe per il riciclaggio per la maggior parte delle auto portandole ad un importo equivalente a 6.900 euro. Questa tariffa agisce come una sorta di dazio doganale e l’aumento è più del doppio rispetto a settembre. Inoltre entro il 2030 la tariffa si prevede che aumenterà del 10-20% annuo.
L’aumento della tariffa potrebbe causare dei problemi all’importazione di auto dall’estero, sopratutto quelle cinesi. Lo scorso anno la Russia ne ha importate mezzo milione per lo più con motore a combustione.
Una crescita rapida di esportazioni che ha permesso alla Cina di raggiungere una quota di mercato del 63%. Prima della guerra in Ucraina era al 9%. Una crescita molto elevata che rischia di danneggiare l’industria automobilistica nazionale. Così come per gli Usa e l’Europa, anche la Russia deve fare i conti con l’arrivo a gamba tesa delle auto cinesi. Circa un terzo delle auto esportate sono prodotte in Cina e questo è un problema. Mosca vorrebbe che la Cina costruisca le auto in Russia e siccome la Russia è un importante mercato per i cinesi, Mosca è convinta di avere leva finanziaria per convincere Pechino a farlo, considerato anche che gli Usa hanno imposto pesanti dazi alla Cina.
Un altro dato è quelle delle auto usate: anche quelle vengono esportate molto dalla Cina alla Russia. Lo scorso anno l’esportazione di auto cinesi usate è cresciuta di 6 volte. Pechino per sovvenzionare i consumi effettua una grande serie di incentivi sulle auto che invoglia la popolazione ad acquistare una nuova vettura. Di conseguenza c’è un grande commercio dell’usato.
A quanto pare però la Cina sembra aver trovato la scappatoia per non pagare la tassa sul riciclaggio. In pratica non vendono più decine di auto in un unico pacchetto a un concessionario russo, bensì singoli veicoli direttamente ai clienti finali: in questo caso, la tassa non è dovuta, almeno non ancora.
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