Erano due anni che la Russia non avanzava con questo ritmo nella regione di Donetsk. E l’Ucraina inizia a preoccuparsi.
A febbraio 2025 saranno 3 anni da quando la Russia ha attaccato l’Ucraina nei suoi confini. Ad oggi non si vedono scenari di risoluzione del conflitto. Da una parte c’è Kiev che vorrebbe avviare de negoziati con la Russia senza però scendere particolarmente a compromessi, dall’altro lato c’è Mosca che rivendica la sua influenza su alcune zone ucraine e non intende cedere. Ago della bilancia nel conflitto potrebbe essere il neo presidente degli Stati Uniti Donald Trump che ha promesso in campagna elettorale di risolvere il conflitto che imperversa nel cuore dell’Europa.
Nel momento in cui prenderà ufficialmente possesso della Casa Bianca vedremo cosa vorrà fare e se riuscirà a trovare una risoluzione diplomatica nella guerra in Ucraina. Intanto però con nessuna previsione di fine conflitto all’orizzonte, c’è da segnalare come l’avanzata russa in alcune zone dell’Ucraina procede spedita. Era dal 2022 che l’esercito russo non avanzava in modo così spedito nella regione di Donetsk, in particolare nella città di Kurakhovo e nel villaggio di Velika Novoselka. Gli analisti ritengono che la caduta di questi due territori possa spianare la strada ai russi per conquistare la parte meridionale della regione.
Negli ultimi giorni la città di Kurahovo è particolarmente a rischio di essere circondata. I russi avanzano da Nord e da Sud, essendo entrati nella periferia orientale. Allo stesso tempo, le truppe russe si stanno muovendo verso il villaggio di Velika Novoselka. Questa zona è un importante centro logistico per le forze ucraine e uno dei punti di partenza della controffensiva meridionale di Kiev nell’estate del 2023.
Una zona quindi particolarmente sensibile e importante per l’Ucraina che deve a tutti i costi preservarne il controllo. L’offensiva russa nella parte meridionale di Donetsk ha rafforzato le rotte logistiche di Mosca che ora possono controllare liberamente gli snodi ferroviari per il movimento di truppe ed equipaggiamenti da Est a Sud.
L’Ucraina sotto pressione auspica nei negoziati
Un’avanzata lenta e costante che sta facendo preoccupare i vertici ucraini che ora sono sotto pressione affinché si arrivi al più presto ad un tavolo di negoziato con Mosca e ad un cessate il fuoco. Secondo gli esperti però la situazione non è ancora preoccupante per l’Ucraina, poiché la Russia non ha ancora raggiunto nessuna delle principali città della regione.
Kiev deve mantenere a tutti i costi il controllo della regione russa di Kursk. Un territorio che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky vede come una potenziale merce di scambio nei negoziati con Mosca e per uno sviluppo positivo di Kiev.
Anche se in pochi mesi Mosca è riuscita a riconquistare almeno un terzo del territorio della regione di Kursk, i recenti contrattacchi volti a respingere le forze ucraine non hanno fatto progressi significativi. Per il momento quindi il territorio resta sotto il controllo ucraino.
© RIPRODUZIONE RISERVATA