Pubblicati i primi video che ritraggono militari Wagner a Rostov, in Russia. A Mosca attive «misure anti-terrorismo» e città blindata. Putin risponde.
Prigozhin ha annunciato di voler andare «fino in fondo» contro l’esercito di Mosca e la capitale blinda gli accessi con controlli a tappeto. Dopo le tensioni intestine che il gruppo Wagner e il suo comandante covavano contro il governo centrale di Putin sembra essere il tempo di una mobilitazione paragonabile ai prodromi di una guerra civile che vede i paramilitari occupare la città di Rostov.
Lo conferma anche il videomessaggio pubblicato da Vladimir Putin.
I vertici della milizia avevano infatti lanciato la prima accusa pubblica al ministro della Difesa russo Sergey Shoigu accusandolo di aver lanciato un attacco missilistico su un campo Wagner uccidendo molti soldati. Da lì il desiderio di vendetta e la rappresaglia che inizia a consumarsi in queste ore e che potrebbe sfociare in un conflitto a viso aperto.
Rostov: le prime immagini dai social
Su Telegram e Twitter iniziano a circolare i primi video di miliziani in uniforme e carri armati nelle strade di Rostov, città situata circa mille chilometri a sud di Mosca. A conferma della presenza del gruppo paramilitare in città, Prigozhin ha pubblicato un video che lo ritrae nel quartier generale cittadino dell’esercito russo.
Yevgenny Progozhin says he’s seized Rostov including the airfield. He’s in the HQ of the southern military district here pic.twitter.com/nDSTQ16Cib
— Roland Oliphant (@RolandOliphant) June 24, 2023
Dalle ricostruzioni si apprende che lui e i suoi uomini avrebbero varcato il confine nella notte assediando il centro. L’annuncio era stato lanciato ancora una volta da Prigozhin in un messaggio audio che invitava dissidenti nazionali ad arruolarsi:
«25 mila soldati pronti a morire, vogliamo capire perché c’è il caos nel paese. Tutti quelli che vogliono si uniscano a noi».
A monitorare l’esatta localizzazione del gruppo Wagner è anche l’intelligence britannica che conferma l’ingresso in territorio russo in due punti: Rostov sul Don e nella regione di Vorenezh, ben più vicina alla capitale. I servizi UK dicono inoltre che il gruppo Wagner starebbe puntando a Mosca.
La risposta di Mosca: Putin annuncia mobilitazione
Nel frattempo le autorità russe hanno rafforzato la sicurezza attorno alle principali sedi istituzionali ed edifici pubblici della capitale e in numerose altre regioni. Sergey Sobyanin, sindaco di Mosca, in particolare ha annunciato l’attuazione di «misure anti-terrorismo» compresi alcuni posti di blocco nelle strade con controlli dei veicoli. L’autostrada M-4 è stata chiusa a 400 chilometri dalla città.
Alle minacce di guerra civile Putin ha risposto con un videomessaggio, tradotto in inglese dal Meduza Kevin Rothrock.
Putin’s full national address condemning the insurrection, with English-language subtitles. pic.twitter.com/i0sRCe3Dbw
— Kevin Rothrock (@KevinRothrock) June 24, 2023
«Questo è un duro colpo per la Russia, per il nostro popolo. Tutti coloro che deliberatamente si sono incamminati sulla via del tradimento, che hanno preparato un’insurrezione armata, che hanno seguito la via del ricatto e dei metodi terroristici, subiranno un’inevitabile punizione e dovranno rispondere davanti alla legge.» - afferma il presidente - «Invito coloro che vengono trascinati in questo crimine a non commettere l’errore fatale, tragico e irreparabile e a fare l’unica scelta giusta: smettere di partecipare ad azioni criminali».
Importante il passaggio in cui Putin traccia un parallelismo storico piuttosto nefasto. Nel discorso fa infatti riferimento al «colpo inferto alla Russia nel 1917, quando il Paese combatté nella prima guerra mondiale». Continuando parla di vittoria rubata, intrighi, litigi, politica alle spalle dell’esercito e del popolo che hanno provocato «il più grande degli shock, la distruzione dell’esercito, il crollo dello Stato e la perdita di vasti territori. E alla fine, dentro la tragedia della guerra civile. I russi uccisero altri russi, fratelli uccisero fratelli».
Con un monito finale:
«Non permetteremo che accada di nuovo. Proteggeremo sia il nostro popolo che la nostra statualità da qualsiasi minaccia. Compreso il tradimento interno».
In conclusione la risposta militare del governo centrale ci sarà:
«Saranno intraprese azioni decisive per stabilizzare la situazione a Rostov sul Don».
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