Sai che puoi recuperare oro e terre rare da un vecchio telefono?

Luna Luciano

22 Febbraio 2025 - 18:36

Sapevate che si possono recuperare oro e terre rare dai propri vecchi smartphone? Ecco quali e quante possono essere recuperate.

Sai che puoi recuperare oro e terre rare da un vecchio telefono?

Molti non sanno che i vecchi telefoni, ormai abbandonati in cassetti e armadi, nascondono una risorsa preziosa: le Terre Rare.

Questi metalli, essenziali per la produzione delle moderne tecnologie, sono contenuti anche nei dispositivi elettronici che utilizziamo ogni giorno. Oltre all’oro, uno dei metalli più pregiati al mondo, i vecchi smartphone possono rivelarsi una fonte insospettata di Terre Rare, cruciali per lo sviluppo di tecnologie green e per l’industria high-tech.

Diversamente dai paesi che possiedono grandi giacimenti di Terre Rare, al primo posto troviamo la Cina con 44 milioni di tonnellate (il 60% del totale) e a seguire Vietnam (22 milioni di tonnellate) e Brasile (22 milioni di tonnellate), l’Europa e in particolare l’Italia sono territori giovani, benché sia possibile trovare dei giacimenti di Terre rare e la Svezia ne è una prova.

Riciclare questi dispositivi potrebbe non solo contribuire a ridurre il nostro impatto ambientale, ma anche rappresentare una valida alternativa per il recupero di risorse rare, che oggi dipendono in gran parte dall’importazione. Scopriamo insieme quanti e quali metalli preziosi si nascondono in un telefono a fine vita.

Terre rare: cosa sono e a cosa servono

Le Terre Rare o Ree (Rare Earth Elements) sono 17 metalli presenti nella tavola periodica degli elementi chimici in ordine: Scandio (Sc), Ittrio (Y), Lantanio (La), Cerio (Ce), Praseodimio (Pr), Neodimio (Nd), Promezio (Pm), Samario (Sm), Europio (Eu), Gadolinio (Gd), Terbio (Tb), Disprosio (Dy), Olmio (Ho), Erbio (Er), Tulio (Tm), Itterbio (Yb), Lutezio (Lu).

Questi elementi chimici posseggono straordinarie proprietà magnetiche e conduttive, fondamentali quindi per l’industria elettronica e tecnologica e per quella aereonautica e militare. Ad esempio, possiamo trovare le Terre rare all’interno degli smartphone, nei touchscreen, negli hard disk dei computer, ma anche in fibre ottiche e laser, e in molte apparecchiature mediche, fino alle batterie per le auto elettriche.

Le Terre rare oltre a essere indispensabili oggi per molti settori dell’industria globale, sono fondamentali anche per la transizione ecologica, in quanto possono costituire magneti permanenti, sensori elettrici, convertitori catalitici indispensabili per la produzione di tecnologie green come turbine eoliche e pannelli fotovoltaici. Paradossalmente però l’estrazione ha un impatto ambientale non indifferente.

Terre rare e oro, cosa si può recuperare da un vecchio cellulare?

I metalli rari, tra cui oro e Terre Rare, sono stati usati per costruire gli smartphone che oggi usiamo quotidianamente. Ecco perché i vecchi cellulari possono rappresentare una vera risorsa per il recupero di questi materiali essenziali. Un singolo dispositivo può contenere più di 60 metalli diversi, tra cui l’oro, un materiale estremamente pregiato.

Tuttavia, per ottenere quantità significative di oro e Terre Rare, sono necessarie tonnellate di vecchi telefoni. Secondo uno studio condotto da E-waste Lab di Remedia, in collaborazione con il Politecnico di Milano, la composizione media di un cellulare include:

  • 9 grammi di rame;
  • 11 grammi di ferro;
  • 250 milligrammi di argento;
  • 24 milligrammi di oro;
  • 9 milligrammi di palladio;
  • 65 grammi di plastica;
  • 1 grammo di Terre Rare.

Inoltre, la batteria al litio di uno smartphone contiene circa 3,5 grammi di cobalto e 1 grammo di Terre Rare. Se si accumulano tonnellate di vecchi cellulari, si potrebbero recuperare ben 2,7 chilogrammi di materiali preziosi per ogni tonnellata di dispositivi. In Italia, solo nel 2020 sono state raccolte oltre 78.000 tonnellate di Raee (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), offrendo così una grande opportunità di recupero.

Un esempio concreto di questo recupero è il progetto Portent, co-finanziato dalla Regione Lazio e coordinato dall’Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), che utilizza tecnologie idrometallurgiche a basso impatto energetico per estrarre metalli preziosi dai dispositivi elettronici a fine vita. Con questi approcci, l’Italia potrebbe diventare almeno parzialmente autonoma nel recupero di queste risorse strategiche.

Iscriviti a Money.it

Trading online
in
Demo

Fai Trading Online senza rischi con un conto demo gratuito: puoi operare su Forex, Borsa, Indici, Materie prime e Criptovalute.