Anche gli alimenti cotti come il cioccolato possono essere contaminati da salmonella e altri batteri pericolosi. Facciamo chiarezza dopo il richiamo degli ovetti Kinder in Europa.
In genere associamo il rischio di salmonella agli alimenti non cotti: uova, carne, impasti e pesce crudi. Ma il recente ritiro degli ovetti Kinder dal mercato per possibile contaminazione fa luce su una questione sottovalutata o sconosciuta ai più: ci può essere salmonella nel cioccolato? Tavolette, barrette e snack golosi possono ospitare batteri e agenti patogeni? Perché e come è possibile? Facciamo chiarezza.
Salmonella nel cioccolato Kinder: cosa è successo
L’allarme salmonella nelle uova di cioccolato Kinder è scattata il 4 aprile 2022, quando la Food Standards Agency (FSA) del Regno Unito ha emesso un avviso di ritiro degli ovetti Kinder prodotti in Belgio e destinati al mercato UK a causa di un potenziale collegamento a una serie di casi segnalati di salmonella che ha riguardato 63 persone (fonte: BBC), di cui la maggior parte bambini.
Ferrero has recalled selected batches of Kinder Surprise eggs because of the possible presence of salmonella.
If you have bought the below product, do not eat it. Instead, please contact Ferrero to obtain a full refund.
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— UK Health Security Agency (@UKHSA) April 4, 2022
Mentre si indaga sulla vicenda, Ferrero, proprietaria del marchio Kinder, ha richiamato i lotti degli ovetti sfusi da 20 grammi e di quelli in confezioni da 3, con scadenza compresa tra l’11 luglio e il 7 ottobre 2022. L’allerta ha toccato anche altri Paesi del Nord Europa, con focolai di salmonella rintracciati in Francia, Germania, Olanda, Belgio e Svezia.
“Sebbene nessuno dei prodotti Kinder immessi sul mercato sia risultato positivo alla salmonella e non abbiamo ricevuto reclami da parte dei consumatori, prendiamo molto seriamente le questioni di sicurezza alimentare. Stiamo lavorando con i rivenditori per garantire che questi prodotti non siano più disponibili per l’acquisto. Se si dispone di uno di questi prodotti, si consiglia di non consumarlo”, ha dichiarato l’azienda, che si è sinceramente scusata per l’accaduto. Anche in Italia Ferrero ha ritirato in via precauzionale dei lotti di Kinder Schoko Bons prodotti in Belgio.
Rischio salmonella nel cioccolato: perché?
Anche se per noi la possibile presenza di salmonella nel cioccolato può suonare come una novità, in realtà si tratta di un problema che preoccupa l’industria del cacao e del cioccolato da tempo.
Come riporta questo studio pubblicato su Science Direct, “I prodotti a base di cioccolato sono stati coinvolti in focolai di origine alimentare causati da batteri. La salmonella è un’enorme preoccupazione per le autorità sanitarie e per le aziende di cacao e cioccolato. Uno dei più recenti focolai noti di salmonellosi associati al consumo di cioccolato (in barrette) si è verificato nel Regno Unito nel 2006 colpendo un totale di 180 persone con 37 casi confermati di malattia.
“Secondo la letteratura scientifica la contaminazione del cioccolato da salmonella è collegata all’uso di ingredienti contaminati. Le fasi di pre-lavorazione del cacao (fermentazione, essiccazione e torrefazione) sembrano essere la principale via d’ingresso della salmonella nella catena di produzione del cioccolato”. La tostatura delle fave di cacao a secco a temperature molto alte, invece, è la fase che dovrebbe uccidere i batteri. È infatti più il cioccolato crudo a rappresentare una maggiore preoccupazione per la salute dei consumatori. Ma anche quando avviene la tostatura la salmonella può farsi strada nel prodotto, tramite acqua contaminata o contaminazione incrociata con fave crude. I rischi, quindi, possono essere ridotti al minimo con il trattamento termico e mettendo in campo standard elevati di misure di controllo durante tutto il processo di lavorazione.
La salmonella può causare intossicazione alimentare e i sintomi in genere includono diarrea, crampi allo stomaco, nausea, brividi, vomito e febbre che negli adulti e nei soggetti sani tendono a scomparire nell’arco di qualche giorno. Ma i sintomi possono anche essere più gravi e portare al ricovero in ospedale o essere fatali, soprattutto nei più piccoli e i pazienti con sistema immunitario compromesso.
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