Salva casa, stato legittimo dell’immobile e sanatoria edifici ante 1970: i chiarimenti

Patrizia Del Pidio

12 Febbraio 2025 - 11:19

Più facile dimostrare lo stato legittimo dell’immobile e sanare variazioni edilizie molto vecchie con il piano salva Casa. Vediamo ulteriori chiarimenti.

Salva casa, stato legittimo dell’immobile e sanatoria edifici ante 1970: i chiarimenti

Come si dimostra lo stato legittimo dell’immobile se si vuole sanare un abuso con il piano salva Casa? Lo scopo principale del decreto non è la sanatoria (anche se le opposizioni si sono scagliate in particolare su questo aspetto), visto che le novità di portata pesante sono ben altre e vanno ricercate nella semplificazione delle procedure, anche volte a dimostrare la legittimità dell’immobile.

Trattandosi di una normativa nuova, i dubbi su alcuni aspetti sono ancora molti, soprattutto per chi deve presentare pratiche, e proprio per questo motivo il Ministero delle Infrastrutture pubblicherà a breve delle linee guida per interpretare la norma. Nel frattempo, però, ha anticipato alcuni contenuti che possono essere utili a fugare qualche dubbio.

Come dimostrare lo stato legittimo dell’immobile?

Uno dei dubbi più diffusi riguarda la dimostrazione dello stato legittimo dell’immobile. Il salva Casa ha semplificato le pratiche edilizie. Prima della sua attuazione per ricostruire la storia dell’immobile era necessario ricostruire tutta la documentazione della pratica costruttiva dello stesso, dal momento della sua edificazione.

Dopo la pubblicazione del decreto la pratica è stata notevolmente semplificata: non è più necessario reperire i singoli atti che dimostrino che lo stato dell’immobile è legittimo, basta soltanto elencare gli estremi dei titoli rilasciati per ogni singolo intervento. Appare chiaro che con la novità dimostrare che ogni intervento è stato preceduto da autorizzazione e da titoli legittimi fa in modo che dimostrare lo stato legittimo è diventato molto più semplice.

La finalità multipla

Come abbiamo detto il punto di forza del decreto salva Casa va ricercato nelle semplificazioni che ha portato e una di queste riguarda la finalità multipla. Per chi vuole effettuare il cambio di destinazione d’uso di un immobile per il quale siano necessari anche interventi edilizi, con una unica istanza è possibile fare tutto, sia il cambio di destinazione che gli interventi necessari. In questo frangente il titolo abilitativo rilasciato è soltanto uno.

Irregolarità con più di 50 anni

La Legge Bucalossi che subordina il diritto a costruire all’emanazione di un titolo edilizio ottenuto pagando una determinata somma, è entrata in vigore il 30 gennaio 1977. Tutte le varianti effettuate prima di questa data, oggi, rappresentano una difformità edilizia poiché non sono state vincolate a procedure di approvazione.

Con il salva Casa, però, sarà possibile sanare ogni variante eseguita con titolo abilitativo ante 1977 anche se, poi, sono state eseguite successivamente «entro i limiti di validità temporale del titolo che permettono di caratterizzare gli interventi come variante». A livello operativo sarà necessario indicare la data in cui la variante è stata realizzata per constatare la validità del titolo ante 1977.

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