Scatto di Ferragamo a Piazza Affari: le ragioni del rally

Mauro Speranza

8 Settembre 2021 - 10:52

Sprint in apertura di contrattazioni per Salvatore Ferragamo che ha comunicato i risultati relativi al primo semestre 2021

Scatto di Ferragamo a Piazza Affari: le ragioni del rally

Rally in apertura per Salvatore Ferragamo a Piazza Affari, dopo che la società ha comunicato i risultati relativi ai primi sei mesi dell’anno che hanno segnato un ritorno all’utile nonostante l’impatto sulla sua attività arrivato dalle restrizioni decise dai vari governi per affrontare la pandemia da coronavirus.

Le azioni Ferragamo scattano immediatamente in avvio di contrattazioni e arrivano a guadagnare oltre il 5%, con un massimo toccato intorno ai 18,90 euro.

Azioni Ferragamo Azioni Ferragamo Il balzo della quotazione in apertura di seduta

La corsa della società resta in netta controtendenza rispetto all’andamento del Ftse Mib, oggi in calo dell’1% sulla scia del nervosismo degli altri indici europei nella seduta pre-meeting della Banca centrale europea previsto per domani.

Il ritorno agli utili in Ferragamo

Il mercato, dunque, sembra accogliere bene il ritorno all’utile della casa di moda italiana, arrivato a 33 milioni di euro nel primo semestre 2021, mentre nello stesso periodo dell’anno scorso (in piena pandemia) aveva segnato un calo di 86 milioni di euro.
Crescono i ricavi consolidati, arrivati a 524 milioni di euro rispetto ai 363 milioni del primo semestre 2020, segnando un aumento del 44,2% a tassi di cambio correnti.

Dalla società hanno sottolineato come l’aumento del fatturato è stato realizzato nonostante il permanere di blocchi e limitazioni alle attività commerciali in alcuni paesi, con evidenti riflessi sul traffico internazionale.
Alla data del 30 giugno 2021, il gruppo Ferragamo operava con il 53% dei negozi a pieno regime, aggiungono nella nota diffusa ieri.
Ottimo il risultato del canale distributivo Retail, il quale ha messo a segno un +46,3% dei ricavi consolidati, mentre il canale e-commerce diretto ha registrato un +70,6%.

Le regioni con performance migliore

Il forte recupero della redditività nel semestre è stato guidato dai risultati del business negli Stati Uniti, Cina, Corea del Sud e America Latina, dove le vendite sono cresciute anche rispetto allo stesso periodo del 2019, prima dell’abbattersi della pandemia. La performance retail globale, sottolinea la società, è risultata vicina ai livelli pre-Covid 19.
I negozi in Cina hanno registrato un aumento delle vendite pari al 47,4% (a tassi costanti) rispetto allo stesso semestre del 2020, mentre in Corea del Sud la crescita è stata del 21,9%.

Buona la performance anche in Giappone, con ricavi in crescita del 13,4%, o del 18,2% a tassi di cambio costanti, con il secondo trimestre particolarmente brillante visto il +55% (a cambi correnti) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

A fronte del buon andamento del mercato asiatico, che rappresenta oltre il 50% delle vendite totali del gruppo nel semestre, l’area Emea (Europa, Medio Oriente e Africa) è risultata ancora condizionata dalle chiusure e i ricavi hanno visto una crescita del 20,5% a tassi di cambio costanti rispetto all’anno precedente. Migliore la performance del secondo trimestre, con un +113% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
In Nord America, infine, il semestre ha visto i ricavi crescere del 122% a tassi di cambio costanti rispetto ai primi sei mesi del 2020, con il secondo trimestre caratterizzato dalle vendite più che quintuplicate.
Leggermente minore l’aumento nel Centro e Sud America, con il semestre che ha visto i ricavi crescere del 73,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

L’acquisto di azioni proprie

Il cda ha inoltre comunicato l’approvazione dell’avvio del programma di acquisto di azioni ordinarie proprie, secondo quanto deliberato dall’assemblea degli azionisti lo scorso 22 aprile.
L’acquisto di azioni ordinarie, dal valore nominale di 0,10 euro ciascuna, per una quantità da decidere di volta in volta, ma non oltre l’1% del capitale sociale pro tempore.
Il valore di riferimento è quello della chiusura del 6 settembre, pari a 17,645 euro, per un controvalore complessivo massimo delle azioni da acquistare che non potrà superare i 27.136.245,50 euro.

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