Le nuove sanzioni su alluminio, rame e nichel russi renderanno la vita più difficile ai commercianti di metalli al LME e al CME, ma la Cina probabilmente ne trarrà i maggiori benefici.
Gli Stati Uniti e la Gran Bretagna hanno tentato nuovamente di intrecciare sanzioni che danneggiano la Russia senza colpire il resto dell’economia globale. Il 12 aprile, i governi dei due Paesi hanno vietato alle loro borse di metalli di impegnarsi in nuove transazioni che coinvolgono alluminio, rame e nichel russi. Le borse includono il London Metal Exchange (LME) e il Chicago Mercantile Exchange (CME), tra le altre borse dei metalli.
Allo stesso tempo, i due governi non hanno interrotto del tutto l’acquisto di questi metalli da fonti russe, che possono ancora avvenire altrove. Ad esempio, lo Shanghai Futures Exchange (SHFE) non è coperto poiché è regolamentato dalla Cina. Il Paese ha aumentato le importazioni di metalli russi dal 2022 e ora sarà il principale mercato di scambio per tali metalli.
Sanzioni sui metalli russi, quali impatto?
Per alleviare lo shock delle sanzioni, le misure decise da Usa e Regno Unito si applicano solo all’alluminio, al rame e al nichel russi fabbricati a partire dal 13 aprile 2024. Qualsiasi prodotto proveniente dalla Russia che sia già in cantiere e abbia la documentazione adeguata per dimostrare che è stato creato prima del 13 è ancora legale e può essere scambiato nelle borse statunitensi e britanniche.
Il graduale ritiro dei metalli russi è importante per gli operatori del settore, poiché tali metalli costituiscono una parte importante del loro volume. Reuters osserva che Londra è particolarmente sensibile a questo, poiché le azioni di produzione russa attualmente costituiscono il 40% delle sue scorte di metalli disponibili. In particolare, l’alluminio di tale Paese costituiva il 91% delle sue scorte disponibili sul LME; il rame, il 62%, e il nichel pari al 36% del totale disponibile.
Metalli russi sanzionati
Le sanzioni sul trading non sono le prime contro i metalli russi da parte di Stati Uniti e Regno Unito. Londra aveva già vietato l’importazione di nuovo alluminio, rame e nichel da fonti russe nel 2023 in risposta ai furti russi di grano ucraino. Gli Stati Uniti non avevano vietato completamente le importazioni, ma nel 2023 avevano imposto tariffe molto elevate su questi e altri articoli.
L’associazione europea dell’alluminio, European Aluminium, ha chiesto sanzioni significative contro le importazioni di alluminio russo nel novembre 2023, poiché all’epoca le sanzioni coprivano solo il 12% dell’import dalla Russia. Tuttavia, Reuters nota il 12 aprile 2024 che l’associazione aveva chiesto sanzioni generali contro l’alluminio russo, senza nominare Rusal in particolare.
Articolo pubblicato su Money.it edizione internazionale il 2024-04-16 13:07:27. Titolo originale: U.S. and UK metals sanctions drive Russians to China
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