L’invecchiamento della popolazione impatterà sugli investimenti. Ecco perché devi ripensare la strategia per costruire il portafoglio vincente in un contesto di crisi demografica.
La crisi demografica è da tempo considerata una bomba pronta a esplodere e tra gli inevitabili impatti causati da questo rivoluzionario cambiamento, quelli sul portafoglio di investimenti non possono più essere ignorati.
L’allarme per un mondo che invecchia velocemente - soprattutto in Occidente - è ormai giustificato da ricerche, dati, statistiche. Le Nazioni Unite prevedono che una persona su sei avrà 65 anni o più entro il 2050. Nel 2100, in Europa le persone di età pari o superiore a 65 anni rappresenteranno il 32% della popolazione, rispetto al 21% nel 2022.
L’impatto di questa tendenza demografica sui mercati finanziari si farà sentire su tutte le classi di asset e le aree geografiche, secondo l’analisi di diversi esperti. Erik Weisman, gestore di portafoglio presso MFS Investment Management, è tra quelli convinti che con il calo dei tassi di natalità e l’invecchiamento della popolazione, le aziende dovranno lottare per i lavoratori, aumentando i salari.
Non solo, uno sbilanciamento demografico così palese verso una maggiore quantità di anziani non potrà che impattare su spesa pubblica, pensioni, debiti nazionali. E, quindi, rivoluzionare le opportunità di investimento.
Con il mondo che invecchia, evita le obbligazioni
Il fatto che il mondo sta invecchiando, velocemente, significa che bisogna iniziare a ripensare i propri portafogli. Ne è convinta Idanna Appio, che gestisce il fondo First Eagle Investments da 138 miliardi di dollari. La sua prima intuizione è: i titoli del Tesoro statunitense sono troppo rischiosi da detenere.
Invece di acquistare quello che è considerato il bene più sicuro al mondo per bilanciare le partecipazioni azionarie e creditizie, Appio sta aggiungendo oro. I rendimenti dei titoli del Tesoro a lunga scadenza non offrono una compensazione sufficiente, secondo lei, sottolineando la potenziale impennata dell’indebitamento del governo americano che molti temono possa far precipitare la potenza in una crisi del debito nei prossimi anni.
La strategia di Appio è quella di evitare obbligazioni a più lunga scadenza poiché queste potrebbero subire il colpo più duro se la crescente spesa statale legata all’invecchiamento peggiorasse il quadro del debito pubblico.
Gli Stati Uniti hanno “livelli di debito molto elevati e stiamo per affrontare molte di queste sfide legate all’invecchiamento che non sono finanziate”, ha affermato Appio. I rendimenti dei titoli del Tesoro a più lunga scadenza “non compensano realmente il rischio a lungo termine”.
Fai attenzione all’inflazione
Un fattore da considerare con l’invecchiamento repentino della popolazione è l’inflazione. L’ipotesi secondo la quale i prezzi aumenteranno in questo scenario demografico si basa in parte sulla semplice idea che ci saranno più anziani che spendono e meno giovani che producono. Considerato questo punto di vista – non universale, ma ampiamente condiviso – alcune classi di attività stanno attirando particolare attenzione.
L’inflazione tende a danneggiare gli investitori obbligazionari erodendo nel tempo il valore delle loro partecipazioni. Questo perché il reddito della cedola fissa vale meno in termini reali ogni anno, mentre l’obbligazione stessa può svalutarsi se le banche centrali inaspriscono la politica per sedare le pressioni sui prezzi.
Royal London Asset Management, per esempio, si sta orientando verso i mercati azionari e delle materie prime piuttosto che verso il debito. Trevor Greetham, responsabile multi-asset presso la società di gestione patrimoniale da 205 miliardi di dollari, privilegia le materie prime, le proprietà commerciali e il mercato azionario britannico, ricco di risorse, per salvaguardare il suo portafoglio in un mondo con popolazione che invecchia e inflazione più elevata.
Le valutazioni sull’inflazione, inoltre, non sono soltanto demografiche. La contrazione della popolazione e le tensioni commerciali con gli Stati Uniti e l’Europa significano che le forze disinflazionistiche provenienti dalla Cina stanno diminuendo. Il futuro, quindi, sembra destinato a uno scenario di prezzi elevati.
Cambio di strategia per i fondi pensione?
Ottenere gli investimenti giusti in un contesto demografico mutato è una preoccupazione particolare per i fondi pensione, strumenti che gestiscono 50mila miliardi di dollari a livello globale e che deve allineare le strategie di investimento per garantire che facciano fronte alle passività dei futuri pensionati.
Secondo Vera Fehling, CIO dell’Europa occidentale, per DWS, che gestisce 941 miliardi di euro ciò significa spostare il denaro pensionistico dal reddito fisso alle azioni.
In genere, man mano che le persone si avvicinano alla pensione, i gestori delle pensioni preferiscono detenere più obbligazioni per proteggere il portafoglio dalle oscillazioni del mercato azionario. Potrebbe essere necessario cambiare la situazione, afferma Nathan Thooft, chief investment officer presso Manulife Investment Management, dove è in corso il passaggio alle azioni.
Anche i governi devono prepararsi, sulla falsariga della decisione del Giappone del 2014 di assumere maggiori rischi azionari nel suo Fondo di investimento pensionistico governativo. Stephen Jen di Eurizon SLJ Capital esorta gli Stati Uniti e l’Europa a essere ancora più audaci rispetto alla ripartizione azioni/obbligazioni 50/50 ed emulare il modello norvegese 70/30.
Punta su queste azioni e questi Paesi
BlackRock, il più grande gestore patrimoniale del mondo, vede delle opportunità nel cambiamento demografico in corso. La società ha aumentato le allocazioni in titoli sanitari europei e statunitensi.
Per Luke Templeman di Deutsche Bank Research, però, il problema non è che i gestori di fondi non siano consapevoli del crescente numero di anziani, ma che l’impatto sugli asset e sui mercati sarà molto più pervasivo di quanto previsto dalla maggioranza. Per questo, la massima secondo la quale sarà vantaggioso acquistare azioni sanitarie e di gruppi crocieristici potrebbe risultare troppo semplicistica.
Infine, BlackRock ha individuato India, Indonesia, Messico e Arabia Saudita – Paesi in via di sviluppo dove la popolazione in età lavorativa è ancora in crescita – come mercati privilegiati, con una performance economica più forte che alimenterà rendimenti più elevati.
Molti investitori affermano di prestare molta attenzione anche all’immigrazione, fenomeno che può compensare l’invecchiamento della popolazione. Questo movimento di persone influisce infatti sui mercati del lavoro, con implicazioni sull’inflazione e sulla politica monetaria, fattori importanti nel determinare i rendimenti potenziali.
In questo caso, Paesi come Cina e Corea del Sud, con bassi tassi di natalità e barriere all’immigrazione, sono visti in svantaggio, con una crescita meno vivace rispetto ad altri come gli Stati Uniti.
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