Il gruppo automobilistico si è impegnato a non fare più alcuna differenza e risarcirà tutti gli automobilisti europei coinvolti nello scandalo AdBlue.
Dopo 18 mesi di battaglia legale e 7.000 denunce di automobilisti, le associazioni dei consumatori europee riunite sotto l’insegna di BEUC, cioè l’Organizzazione europea dei consumatori, hanno ottenuto dal gruppo automobilistico l’impegno a risarcire tutti i proprietari europei di vetture coinvolte nello scandalo AdBlue promettendo risarcimenti o riparazioni gratuite.
Questo avviene a distanza di alcuni mesi da quando Citroen e Peugeot (appartenenti al gruppo Stellantis), a seguito di una segnalazione in Italia per pratiche commerciali scorrette, per evitare di essere sanzionate, avevano ammesso l’esistenza un problema all’impianto AdBlue non comunicato e avrebbero garantito risarcimenti o riparazioni gratuite a seconda dell’anzianità del veicolo e dei chilometri percorsi. Ora la notizia che Stellantis si è impegnata ad estendere il risarcimento a tutti i cittadini dell’Unione Europea.
Difetto all’impianto AdBlue non segnalato
Il liquido AdBlue è essenziale per il funzionamento delle auto diesel con catalizzatore selettivo SCR omologate Euro 6C e successive. Senza di esso il motore non si avvia. Ed è proprio qui il difetto di fabbrica riscontrato da diversi proprietari di vetture Citroen e Peugeot con il serbatoio che risultava vuoto anche se non lo era e di conseguenza impediva al motore di partire. Nel computer di bordo apparivano ripetuti messaggi di errore come «Anomalia antinquinamento: avviamento vietato entro 1.500 km» o «Anomalia motore: riparare veicolo». Per risolvere il problema, in officina, gli automobilisti si sono visti addebitare costi di riparazione fino a 1.200 euro.
Stellantis è stata accusata di non aver informato chiaramente i consumatori del problema e di non aver offerto riparazioni gratuite a tutti i consumatori interessati. Da qui la richiesta di intervento da parte delle associazioni dei consumatori all’Antitrust Ue per aprire un’indagine. Indagine che ha dato ragione ai consumatori, visto che il gruppo automobilistico ha ammesso il difetto all’impianto AdBlue e si è impegnata a risarcire o riparare le auto difettose.
La riparazione avverrà per i veicoli con impianto AdBlue difettosi prodotti tra gennaio 2014 e agosto 2020.
Come farsi rimborsare
I rimborsi saranno differenziati a seconda dell’anzianità del veicolo, dei chilometri percorsi e del momento in cui l’officina autorizzata ha sostituito il gruppo serbatoio dell’AdBlue. Le riparazioni saranno rimborsate al 100% per i veicoli fuori garanzia da meno di 5 anni dalla consegna (ovvero meno di 3 anni dalla scadenza della garanzia) e meno di 150.000 km percorsi. Per i veicoli fuori garanzia da oltre 5 anni dalla consegna (ovvero oltre 3 anni dalla scadenza della garanzia) e fino a 8 anni dalla consegna (ovvero fino a 6 anni dalla scadenza della garanzia), la copertura diminuisce in base al chilometraggio. Più chilometri ha la vettura meno in percentuale spetterà di rimborso.
L’Antitrust europea si impegnerà a verificare il corretto operato di Stellantis nelle operazioni di rimborso. Se si è in possesso di un veicolo che riscontra questo problema, affidarsi ad un’associazione di consumatori che ha già avviato la class-action è consigliato per ottenere il risarcimento.
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