Sciopero benzinai 12-14 maggio: orari, durata e pompe chiuse

Fiammetta Rubini

12/05/2020

Pompe di benzina chiuse a partire da stasera, per uno sciopero dei benzinai che durerà 48 ore e che rischia di lasciare gli italiani senza carburante in autostrada. Le cose da sapere.

Sciopero benzinai 12-14 maggio: orari, durata e pompe chiuse

Inizia stasera, 12 maggio, lo sciopero dei benzinai che causerà lo stop di 48 ore delle pompe di benzina e disagi a chi viaggia in autostrada.

La protesta dei benzinai è stata indetta dai sindacati Fegica Cisl e Figisc-Anisa Confcommercio, che continuano a denunciare la scarsa tutela per la categoria in grave crisi, costretta a garantire le aperture e i servizi durante l’emergenza coronavirus senza aver avuto alcun sostengo da parte del Governo.

Secondo l’Unione nazionale consumatori, però, la protesta è illegittima in quanto per legge “non si possono fare scioperi in caso di avvenimenti eccezionali di particolare gravità”.

Vediamo tutte le ultime notizie sullo sciopero dei benzinai: a che ora inizia, quando finisce e quali impianti resteranno chiusi.

Sciopero benzinai 12-14 maggio 2020: orari e durata

Lo sciopero dei benzinai inizia alle ore 22.00 di martedì 12 maggio, durerà per tutta la giornata del 13 maggio e finirà alle 22.00 di giovedì 14 maggio.

La protesta coinvolgerà gli impianti di benzina in autostrada, tangenziali e raccordi compresi, di tutta Italia, che non garantiranno i rifornimenti per 2 giorni consecutivi.

La categoria dei benzinai aveva già annunciato uno sciopero per il 25 marzo, poi revocato per garantire il rifornimento senza problemi dei mezzi di soccorso e di distribuzione di alimenti e beni di prima necessità. Adesso, però, i gestori delle aree di servizio tornano alla riscossa per farsi ascoltare dalle istituzioni.

Benzine chiuse 48 ore: i motivi dello sciopero

Anche se i distributori, durante il lockdown, sono rimasti aperti continuando a consentire il rifornimento carburanti, il settore è stato messo in ginocchio dalla crisi a causa del crollo della domanda petrolifera e le restrizioni imposte dal governo.

La Federazione Autonoma Benzinai ha parlato di perdite del 90% sui ricavi, e quasi 3 miliardi di euro in meno di fatturato. Ma quello che fa più rabbia alla categoria è la mancanza di aiuti reali da parte delle istituzioni.

In merito allo sciopero indetto per il 13 e 14 maggio, si legge nella nota diffusa dai sindacati:

“I gestori non chiedevano altro che condividere responsabilità e oneri con il Governo e l’intera filiera composta da tanti soggetti economici -concessionari autostradali primi fra gli altri- con ben altra solidità ed una incommensurabilmente maggiore remunerazione.

A nulla è valso resistere pazientemente e stringere i denti in tutto questo periodo, moltiplicando appelli e sollecitazioni. Ora, con il termine della fase acuta dell’emergenza, avendo in tutta coscienza adempiuto interamente alla responsabilità di cui è fieramente portatrice, la categoria non ha altra risorsa che tornare ad agitare gli strumenti della protesta, a sostegno delle proprie legittime rivendicazioni”.

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