Pompe di benzina chiuse a partire da stasera, per uno sciopero dei benzinai che durerà 48 ore e che rischia di lasciare gli italiani senza carburante in autostrada. Le cose da sapere.
Inizia stasera, 12 maggio, lo sciopero dei benzinai che causerà lo stop di 48 ore delle pompe di benzina e disagi a chi viaggia in autostrada.
La protesta dei benzinai è stata indetta dai sindacati Fegica Cisl e Figisc-Anisa Confcommercio, che continuano a denunciare la scarsa tutela per la categoria in grave crisi, costretta a garantire le aperture e i servizi durante l’emergenza coronavirus senza aver avuto alcun sostengo da parte del Governo.
Secondo l’Unione nazionale consumatori, però, la protesta è illegittima in quanto per legge “non si possono fare scioperi in caso di avvenimenti eccezionali di particolare gravità”.
Vediamo tutte le ultime notizie sullo sciopero dei benzinai: a che ora inizia, quando finisce e quali impianti resteranno chiusi.
Sciopero benzinai 12-14 maggio 2020: orari e durata
Lo sciopero dei benzinai inizia alle ore 22.00 di martedì 12 maggio, durerà per tutta la giornata del 13 maggio e finirà alle 22.00 di giovedì 14 maggio.
La protesta coinvolgerà gli impianti di benzina in autostrada, tangenziali e raccordi compresi, di tutta Italia, che non garantiranno i rifornimenti per 2 giorni consecutivi.
La categoria dei benzinai aveva già annunciato uno sciopero per il 25 marzo, poi revocato per garantire il rifornimento senza problemi dei mezzi di soccorso e di distribuzione di alimenti e beni di prima necessità. Adesso, però, i gestori delle aree di servizio tornano alla riscossa per farsi ascoltare dalle istituzioni.
Benzine chiuse 48 ore: i motivi dello sciopero
Anche se i distributori, durante il lockdown, sono rimasti aperti continuando a consentire il rifornimento carburanti, il settore è stato messo in ginocchio dalla crisi a causa del crollo della domanda petrolifera e le restrizioni imposte dal governo.
La Federazione Autonoma Benzinai ha parlato di perdite del 90% sui ricavi, e quasi 3 miliardi di euro in meno di fatturato. Ma quello che fa più rabbia alla categoria è la mancanza di aiuti reali da parte delle istituzioni.
In merito allo sciopero indetto per il 13 e 14 maggio, si legge nella nota diffusa dai sindacati:
“I gestori non chiedevano altro che condividere responsabilità e oneri con il Governo e l’intera filiera composta da tanti soggetti economici -concessionari autostradali primi fra gli altri- con ben altra solidità ed una incommensurabilmente maggiore remunerazione.
A nulla è valso resistere pazientemente e stringere i denti in tutto questo periodo, moltiplicando appelli e sollecitazioni. Ora, con il termine della fase acuta dell’emergenza, avendo in tutta coscienza adempiuto interamente alla responsabilità di cui è fieramente portatrice, la categoria non ha altra risorsa che tornare ad agitare gli strumenti della protesta, a sostegno delle proprie legittime rivendicazioni”.
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