Sciopero della scuola, nuova data a maggio: scrutini di fine anno a rischio?

Giorgia Bonamoneta

9 Maggio 2022 - 22:58

La scuola torna a scioperare. I sindacati dei docenti chiedono attenzione in merito alle osservazioni proposte negli incontri. La data dello sciopero mette a rischio gli scrutini di fine anno?

Sciopero della scuola, nuova data a maggio: scrutini di fine anno a rischio?

La scuola è in subbuglio. Dopo gli ultimi aggiornamenti al sistema di reclutamento e al rinnovo dei contratti, i sindacati indicano una nuova data per lo sciopero. Il 30 maggio la scuola torna a scioperare, ma i docenti potrebbero anticipare i disagi già il 15 maggio, in vista degli scrutini finali.

Lo sciopero è stato reso necessario, affermano i sindacati, in seguito alla mancata risposta in merito alle richieste delle organizzazioni sindacali sulle nuove modifiche apportate al sistema di reclutamento e formazione degli insegnanti. Secondo il governo la nuova riforma ha lo scopo di ridurre il precariato e facilitare l’ingresso, oltre che di garantire un maggior aggiornamento ai docenti.

Per i sindacati non è così e il mancato interessamento da parte del ministero preposto ha portato a una forma di protesta. In particolare su tre punti essenziali: libera contrattazione, rinnovo contrattuale, stabilizzazione del personale precario.

Sciopero della scuola il 30 maggio: cosa dicono i sindacati

Si è conclusa la riunione dei sindacati per discutere delle azioni da compiere in merito alla mancata risposta sulle richieste dei sindacati rappresentanti dei docenti. I punti fondamentali secondo Flc Cgil, Cisl scuola, Uil Scuola, Snals Confsal, Gilda Unam sono:
*- lo stralcio completo delle disposizioni di legge che incidono sulla libera contrattazione
*- l’individuazione di risorse finanziarie adeguate per procedere al rinnovo contrattuale
*- la stabilizzazione del personale precario che viene enormemente penalizzato dalle nuove regole

La linea dura di protesta prevede un’ennesima giornata di dialogo (13 maggio), un nuovo sciopero (30 maggio) e un possibile boicottaggio dell’ultimo scrutino di classe, essenziale per la creazione del documento del 15 maggio che serve per organizzare nelle classe quinte delle superiori l’esame finale di Maturità. Cosa comporterebbe questa scelta è ancora presto per dirlo.

Secondo la segretaria di SNALS (Sindacato Nazionale Autonomo Lavoratori Scuola), Elvira Serafini , il ministero e il ministro Bianchi sono “sulla luna” perché la semplificazione altro non è che “una sorta di gioco dell’oca per diventare insegnante”.

Verso il 30 maggio: cosa chiedono i sindacati

Andando con ordine, cerchiamo di ricordare in questa sede quali sono le richieste dei sindacati e quindi degli insegnanti. Le rivendicazioni, firmate Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola Rua, Snals Confsal, Gilda-Unams, sono le seguenti:

  • Lo stralcio dal decreto di tutte le materie di natura contrattuale;
  • L’avvio immediato della trattativa per il rinnovo del Contratto, scaduto da tre anni, essendo ormai già iniziato un nuovo triennio contrattuale;
  • L’implementazione delle risorse per addivenire all’equiparazione retributiva del personale della scuola agli altri dipendenti statali di pari qualifica e titolo di studio e il progressivo avvicinamento alla retribuzione dei colleghi europei;
  • L’implementazione delle risorse per la revisione e l’adeguamento dei profili Ata;
  • L’eliminazione degli eccessi di burocrazia nel lavoro dei docenti;
  • La restituzione della formazione di tutto il personale della scuola alla sfera di competenza dell’autonomia scolastica e del collegio docenti;
  • La revisione degli attuali parametri di attribuzione degli organici alle scuole per il personale docente, educativo e ATA;
  • La riduzione del numero di alunni per classe;
  • Il contenimento della dimensione delle istituzioni scolastiche entro il limite di novecento alunni per scuola;
  • modalità specifiche di reclutamento e di stabilizzazione sui posti storicamente consolidati in organico di fatto, che superino il precariato esistente a partire dai precari con 3 o più anni di servizio;
  • modalità semplificate, per chi vanta una consistente esperienza di lavoro, di accesso al ruolo e ai percorsi di abilitazione;
  • la previsione di un organico straordinario di personale della scuola, per gestire le emergenze legate al perdurare della pandemia e all’accoglienza degli alunni provenienti dalle zone di guerra per l’anno scolastico 2022-23;
  • la reintegrazione dell’utilità dello scatto stipendiale del 2013;
  • la garanzia della presenza di un Assistente Tecnico in ogni scuola del primo ciclo;
  • la disciplina in sede di rinnovo del CCNL dei criteri per la mobilità con eliminazione di vincoli imposti per legge;
  • l’incremento dell’organico dei Collaboratori scolastici di 2.288 unita secondo l’impegno ministeriale;
  • l’indizione del concorso riservato per gli Assistenti Amministrativi Facenti funzione di DSGA con tre anni di servizio nella funzione anche se sprovvisti di titolo di studio specifico (nel nuovo a.s. 2022/23 il 30% dei posti sarà vacante);
  • l’emanazione del bando di concorso per DSGA;
  • la semplificazione delle procedure amministrative per liberare le segreterie dai compiti impropri (pensioni, ricostruzione di carriera, graduatorie di istituto) re-internalizzando quelli di competenza dell’Amministrazione scolastica;
  • la revisione del regolamento sulle supplenze ATA;
  • la ricognizione sullo stato di attuazione delle posizioni economiche.

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