Scontrino farmacia, chi lo porta in detrazione?

Patrizia Del Pidio

22 Agosto 2024 - 17:15

Quando si acquistano medicinali in farmacia per un familiare, chi ha diritto alla detrazione, chi assume il farmaco o chi effettua la spesa?

Scontrino farmacia, chi lo porta in detrazione?

Per lo scontrino della farmacia la detrazione a chi spetta, a chi assume i farmaci o a chi ha sostenuto la spesa? Quando si parla di detrazioni fiscali la confusione è sempre tanta e la paura di sbagliare e trovarsi nei guai con il Fisco spinge alla massima prudenza. Una delle detrazioni maggiormente utilizzate dagli italiani è quella relativa alle spese sanitarie che spetta per visite specialistiche, esami di laboratorio, farmaci e medicinali oltre che per i presidi medici.

A pesare molto sulle detrazioni per le spese mediche sono gli acquisti effettuati in farmacia con i quali è possibile, oltre la franchigia di 129,11 euro, ottenere uno sconto sulle imposte pari al 19% di quanto speso. Proprio in questo frangente, però, nasce uno dei più grandi dubbi: chi ha diritto alla detrazione, l’intestatario della prescrizione medica a cui sono destinati i farmaci o chi sostiene la spesa e paga in farmacia?

A chi spetta la detrazione delle spese in farmacia?

Non è raro, soprattutto in presenza di malati, che ad acquistare il farmaco non sia il diretto interessato, ma un’altra persona (un familiare). Chi sostiene la spesa in farmacia al momento di pagare fornisce il proprio codice fiscale per ottenere lo scontrino parlante, quello che permette di portare in detrazione la spesa. Il medicinale acquistato, però, viene assunto da un’altra persona che, magari rimborsa anche il familiare che ha effettuato l’acquisto.

A chi spetta la detrazione dello scontrino della farmacia? A prescindere da chi assume il farmaco acquistato, la detrazione spetta a chi ha fornito il codice fiscale al momento dell’acquisto (presente sullo scontrino parlante).

Va ricordato, infatti che le spese per l’acquisto di farmaci, para farmaci, medicinali da banco e presidi medici possono essere portate in detrazione dal contribuente anche se sono state sostenute per i seguenti familiari:

  • coniuge;
  • figli;
  • generi e nuore;
  • suoceri;
  • nipoti;
  • fratelli e sorelle;
  • genitori;
  • nonni.

La detrazione spetta, inoltre, anche se il familiare per il quale è stato effettuato l’acquisto non risulta fiscalmente a carico.

Va ricordato, infatti, che per la detrazione conta il codice fiscale presente sullo scontrino parlante. Se l’acquisto è fatto nell’interesse di un familiare che intende rimborsare la spesa e fruire della detrazione, quindi, sarà necessario esibire la tessera sanitaria di quest’ultimo per fare in modo che sullo scontrino parlante sia presente il suo codice fiscale ai fini della detrazione.

Quali farmaci sono detraibili?

Possono essere portati in detrazione i farmaci, i medicinali, i medicinali da banco, i prodotti per automedicazione, i presidi medici (termometri, sfigmomanometro, apparecchio per l’aerosol, occhiali da vista e lenti a contatto, materassi ortopedici, plantari ecc…). Non è necessario che gli acquisti siano effettuati per forza in farmacia, i prodotti per automedicazione e i presidi medici possono essere portati in detrazione anche se acquistati presso supermercati, sanitarie o para farmacie. Anche per i farmaci acquistati online si può fruire della detrazione e sono detraibili anche i medicinali omeopatici.

Non rientrano nella detrazione i parafarmaci, come ad esempio integratori alimentari e prodotti fitoterapici.

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