È stata scoperta un’enorme riserva di idrogeno che potrebbe fornire energia a tutto il mondo per almeno due secoli. Ecco dove e come si può utilizzare.
È stata scoperta un’enorme riserva di idrogeno che può fornirci energia per secoli. Localizzare con precisione i depositi e predisporre l’estrazione è una sfida mastodontica per gli scienziati, ma le conferme ricevute con i recenti studi sono una conferma importante. Vale senza dubbio la pena approfondire le esplorazioni, soprattutto alla luce del crescente impegno nella sostenibilità. L’idrogeno naturale è incredibilmente vantaggioso da questo punto di vista, ancora di più rispetto a quello prodotto artificialmente, anche se tramite fonti rinnovabili come l’energia eolica, solare o idroelettrica.
Certo, bisognerà ponderare bene tutti i costi legati all’approvvigionamento, ammesso che si riesca a trovare il modo di sfruttare i depositi in tempi ragionevoli. Una cosa è però sicura: il lavoro dei ricercatori procede senza sosta, attirando l’interesse di tutta la comunità scientifica mondiale.
Scoperta un’enorme riserva di idrogeno
Un recente studio pubblicato da Science Advances conferma le intuizioni degli scienziati in merito all’idrogeno geologico, da tempo guardato come possibile rivoluzione dell’energia pulita. Quando si parla di idrogeno geologico, definito anche bianco, dorato o semplicemente naturale, ci si riferisce ai serbatoi nascosti nelle profondità della crosta terrestre. A differenza dell’idrogeno artificiale, non richiede particolari lavorazioni, in quanto il processo di elettrolisi necessario avviene appunto tra le rocce.
Sostanzialmente, rappresenta una materia prima già pronta all’uso, se non fosse che è incredibilmente difficile da localizzare con precisione. Buona parte della vasta riserva della Terra, peraltro, pare essere impossibile da ottenere con gli attuali mezzi o comunque richiederebbe interventi troppo costosi. Ciononostante, la quantità di gas è talmente elevata che nessuno scienziato è disposto a rinunciare alla ricerca.
Per molto tempo è stato ritenuto che la quantità di idrogeno naturale fosse davvero esigua e quindi poco interessante da approfondire, finché alcuni esperti hanno cominciato a fare maggiore luce sulle profondità del nostro pianeta. L’US Geological Survey, in particolare, sta conducendo un complesso e minuzioso lavoro di modellizzazione per individuare i giacimenti, confermando nel frattempo le ipotesi che li vedono estesi sotto la crosta terrestre in abbondanza.
Può fornirci energia per secoli
Si parla di circa 5,6 tonnellate di idrogeno nascosto nella crosta terrestre e nelle profondità dei bacini idrici. Nell’ipotesi più al ribasso, con la disponibilità del solo 2% di questa quantità sbalorditiva, l’idrogeno sarebbe sufficiente a soddisfare il fabbisogno globale per circa 200 anni.
Una risorsa decisamente appetibile, anche perché oltre a non necessitare costi di produzione, non dovrebbe nemmeno richiedere sforzi particolari per lo stoccaggio. Geoffrey Ellis, ricercatore presso l’US Geological Survey ha infatti spiegato - semplificando - che basterebbe applicare delle valvole ai serbatoi naturali che si sono creati.
Il problema è come raggiungerli, in quanto secondo le stime degli scienziati si trovano per la maggior parte a profondità tali da rendere impossibile o eccessivamente oneroso il recupero del gas. In secondo luogo, non tutte le formazioni rocciose presentano caratteristiche tali da consentire lo stoccaggio, almeno con le tecnologie e i mezzi oggi disponibili. Nel frattempo, gli esperti stanno già lavorando alla progettazione di strumenti specifici per un eventuale sfruttamento commerciale.
Le difficoltà potrebbero comunque essere compensate se gli esperti troveranno il modo per stimolare la naturale produzione di idrogeno, per la quale pensano alla rivisitazione dei metodi usati per la produzione di energia termica potenziata.
Quanto alla localizzazione dell’idrogeno geologico, l’attenzione è puntata soprattutto sugli Stati Uniti, la cui conformazione geologica si rivelerebbe particolarmente favorevole al momento dell’estrazione. Ciò però non significa che non ci siano giacimenti di idrogeno anche nel resto del mondo e anzi pare che ve ne sia in grandi quantità nella regione francese della Lorena. Qui, secondo il CNRS, a circa 3.000 metri di profondità, si troverebbe un deposito da 46 milioni di tonnellate, potenzialmente il più grande del mondo.
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