Scuola: via libera all’assunzione di 50.000 insegnanti e ATA. Ma se ci sarà una seconda ondata da COVID-19 questi perderanno il posto.
Scuola, più assunzioni per l’a.s. 2020-2021 ma in caso di seconda ondata di coronavirus, con il conseguente ritorno alla didattica a distanza, molti degli insegnanti e ATA assunti si troveranno improvvisamente senza lavoro.
Ma andiamo con ordine: come noto la V Commissione Bilancio ha approvato diversi emendamenti al Decreto Rilancio che adesso dovranno essere votati alla Camera. Tra questi vi è la possibilità per le scuole di prevedere - a partire dalle elementari - classi anche con meno di 15 studenti.
Una possibilità che permetterà alle scuole di adeguarsi alle indicazioni dettate dal Ministero dell’Istruzione per una ripresa delle attività in sicurezza. Una riduzione del numero di alunni nelle aule, però, dovrà per forza comportare un aumento delle classi; è per questo motivo che tra gli emendamenti al Decreto Rilancio ce n’è anche uno che autorizza l’aumento degli organici, sia per quanto riguarda il personale docente che gli ATA. Tuttavia, nello stesso emendamento vi è una sorta di clausola di salvaguardia nel caso in cui una seconda ondata costringesse le scuole a chiudere nuovamente.
Con una seconda ondata di COVID-19 molti insegnanti e ATA rischiano di perdere il lavoro
Come anticipato, con la conversione in legge del Decreto Rilancio potrebbe essere attuato l’aumento degli organici per insegnanti e personale ATA. Un aumento necessario per allargare l’offerta didattica e per dare alle scuole tutto il supporto di cui hanno bisogno per far fronte alle difficoltà del prossimo anno scolastico.
Nell’emendamento suddetto non si legge di quanti insegnanti saranno assunti, né ATA; non vengono specificati, infatti, i limiti di spesa. In ogni caso è stato il Ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ad annunciare che le assunzioni straordinarie potranno toccare le 50.000 unità.
Ma attenzione, perché si tratterà di assunzioni temporanee e - soprattutto - vincolate all’andamento della pandemia. D’altronde, come si legge nel Piano Scuola 2020-2021, qualora una seconda ondata (che secondo molti scienziati ha alte probabilità di verificarsi in autunno) da COVID-19 dovesse imporre una nuova chiusura delle scuole, ecco che ci sarebbe un ritorno - ma con regole più definite rispetto alla scorsa volta - alla didattica a distanza.
Tuttavia, mentre lo scorso anno scolastico il MIUR ha provveduto alla conferma degli incarichi a tempo determinato, questa volta non sarà così, almeno per quel che riguarda le 50.000 assunzioni straordinarie di cui vi abbiamo parlato poco prima.
Nell’emendamento, infatti, viene precisato che i contratti a tempo determinato sottoscritti appositamente per permettere alle scuole di aprire in sicurezza, cesserebbero in caso di stop alle lezioni in presenza a seguito dell’acuirsi della diffusione del COVID-19.
Insomma, una seconda ondata - che nessuno di noi si augura - rappresenterebbe un duro colpo per tutti gli assunti da questo piano straordinario i quali improvvisamente si troveranno senza lavoro, con la speranza che le scuole possano riaprire il prima possibile.
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