Insegnanti: sì del Miur all’aumento di stipendio. Base di partenza 100,00€, ma servono almeno 2 miliardi di euro nella Legge di Bilancio.
Il Ministro dell’Istruzione - Lorenzo Fioramonti - vuole aumentare lo stipendio degli insegnanti, mantenendo gli impegni presi dal primo Governo Conte, già nel 2020.
È lo stesso neo Ministro a confermarlo, dichiarando che nella Legge di Bilancio 2020 si aspetta un consistente stanziamento di risorse per Scuola e Università.
Nel dettaglio, se per il comparto della Ricerca è atteso circa 1 miliardo di euro, per l’Istruzione Fioramonti vuole almeno il doppio, 2 miliardi di euro. Da quanto previsto dalla Legge di Bilancio 2020 potrebbe dipendere anche il futuro del Ministro: come da lui stesso dichiarato nei mesi scorsi (quando era Sottosegretario al MIUR), infatti, qualora il Governo non dovesse procedere con lo stanziamento di 3 miliardi per Scuola e Università, lui stesso presenterà le dimissioni.
Parole forti sui cui il Ministro non fa alcun passo indietro:
“Quella promessa è ancora - e più - valida. Adesso che sono Ministro dell’Istruzione non ho più scusanti”.
Queste dichiarazioni danno qualche speranza in più agli insegnanti, i quali temevano che con la caduta del Governo Conte qualsiasi progetto in essere - come il decreto salvaprecari e appunto l’aumento di stipendio “a tre cifre” - cadesse nel dimenticatoio.
Già nel 2020 quindi potrebbe avere inizio la nuova fase di contrattazione che porterà alla definizione del rinnovo di contratto 2019-2021, con il quale verrà messa mano agli stipendi del personale docente così da renderlo più vicino agli standard europei.
Fioramonti, Ministro dell’Istruzione: “Aumenti di stipendio già nel 2020”
Molto dipenderà da quanto verrà stanziato nella prossima manovra finanziaria: se effettivamente le promesse del Ministro si concretizzeranno, con tre miliardi di euro in più per Scuola e Università, allora sì che gli stipendi degli insegnanti potranno essere aumentati. Ma non sarà facile: ricordiamo, infatti, che nella prossima Legge di Bilancio bisognerà trovare risorse anche per evitare l’aumento dell’IVA e per tagliare le tasse sul lavoro.
Fino a quando non avrà la sicurezza che ciò avvenga il Ministro dell’Istruzione non se la sente di dare certezze in merito. Tuttavia, qualora il Governo dovesse accettare, trovando nella Legge di Bilancio le risorse da destinare al comparto Scuola, allora sì che finalmente ci sarà un sostanzioso balzo in avanti per le retribuzioni del personale.
Buona parte dei due miliardi, infatti, sarà destinata alla contrattazione così da riconoscere, almeno stando a quanto previsto dall’intesa raggiunta da Miur e sindacati lo scorso aprile, un aumento di stipendio a “tre cifre”.
Lo stesso Fioramonti ha confermato che con due miliardi a disposizione si potrà provvedere ad un incremento di almeno 100,00€ per lo stipendio di maestri e insegnanti.
Si tratterebbe quindi di un aumento più consistente rispetto a quello operato con il rinnovo di contratto 2016-2018 (scaduto lo scorso dicembre); un punto di partenza per la valorizzazione economica tanto annunciata in questi anni (lo stesso Fioramonti ha dichiarato che “è arrivata l’ora che il loro lavoro venga riconosciuto”) ma non ancora abbastanza per far sì che gli stipendi degli insegnanti italiani si avvicinino a quelli dei colleghi europei.
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