Le scuole riaprono il 1° settembre per i corsi di recupero: la conferma ufficiale arriva dal Ministero dell’Istruzione.
Il 1° settembre avranno inizio le attività didattiche indicate dal PAI (Piano di Apprendimento Individualizzato) e dal PIA (Piano di Integrazione degli apprendimenti); a darne la conferma, tramite una nota inviata in queste ore ai singoli Istituti scolastici, è il Ministero dell’Istruzione.
Una nota necessaria per smentire alcune notizie pubblicate dalla stampa nazionale, con le quali è stato messo in dubbio l’inizio delle attività per il recupero degli apprendimenti in quanto molte scuole sono ancora impreparate in vista dell’inizio del nuovo anno scolastico e perché non ci sarebbe ancora un accordo riguardo al tema del pagamento dei docenti che saranno impegnati in queste attività.
Il Ministero dell’Istruzione, quindi, nonostante “i titoli di stampa lascino presagire il contrario”, conferma che il recupero degli apprendimenti ci sarà e avrà inizio a partire dai primi di settembre.
A scuola dal 1° settembre per le attività di recupero
Va detto che riguardo al recupero di apprendimenti è stata data ampia autonomia alle scuole. La data del 1° settembre 2020, infatti, è solamente indicativa: saranno i singoli Istituti a decidere quando e come partire con le attività indicate dal PIA e dal PAI.
Altro aspetto variabile a seconda del singolo Istituto è quello riguardante le modalità con cui verranno svolti i corsi di recupero. Ad esempio, in alcuni casi le lezioni potranno tenersi in classe; per gli studenti, quindi, i cancelli della scuola riapriranno in anticipo rispetto alla data indicata per l’inizio delle lezioni per l’a.s. 2020-2021 (14 settembre). Esclusivamente per la scuola secondaria, però, i suddetti corsi potranno tenersi ancora con la didattica a distanza.
Ricordiamo che, come previsto dalle norme che regolano il nuovo anno scolastico, questi corsi potranno proseguire anche durante i prossimi mesi. E nella nota di chiarimento inviata agli Istituti in queste ore, il Ministero dell’Istruzione ha anche sottolineato che quello concernente il recupero degli apprendimenti non è solamente un “mero adempimento formale”; si tratta di un obiettivo molto importante da raggiungere, in quanto nasce dalla necessità di “garantire l’eventuale riallineamento degli apprendimenti” per quegli studenti che maggiormente hanno patito le difficoltà vissute nello scorso anno scolastico.
Ciò non toglie che lo sforzo compiuto lo scorso anno dal personale docente sia stato esemplare, in quanto è stato tale da garantire il diritto allo studio anche in una situazione drammatica per il Paese; tuttavia è comunque necessario “recuperare ciò che inevitabilmente è andato perso”.
Il Ministero dell’Istruzione smentisce le fake news sui docenti
Il Ministero dell’Istruzione ci tiene anche a smentire tutte quelle voci secondo cui gli insegnanti si starebbero rifiutando di tenere i corsi di recupero.
“Alimentare la narrazione del rifiuto dei docenti di svolgere alcune attività, o addirittura di presentarsi al lavoro come sta succedendo in questi giorni, crea solo un danno di immagine alla categoria e turba il sereno avvio dell’anno scolastico già caratterizzato da numerose novità dovute all’emergenza sanitaria”; così il Ministero dell’Istruzione, il quale ha assicurato che da parte delle scuole e del personale docente c’è la massima collaborazione affinché il nuovo anno scolastico possa tenersi regolarmente.
E per quanto riguarda la necessità di un accordo per la retribuzione dei docenti impegnati nei suddetti corsi, il Ministero dell’Istruzione ha ricordato che secondo normativa vigente il personale alla data del 1° settembre è già a scuola per l’attività ordinaria e per questo motivo non vi è alcun impedimento alla tenuta dei corsi di recupero.
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