Possibili novità in arrivo per le scuole elementari: potrebbe essere introdotta una distinzione tra studenti vaccinati e non vaccinati. Ipotesi nuove regole anche per i tamponi alle superiori.
Il ritorno a scuola di gennaio è inevitabilmente avvenuto tra quarantene e dad. I dati sul rientro in classe forniti dal ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, vengono ritenuti da molti - sindacati in primis - parziali e poco affidabili, ma per il governo il bilancio della prima settimana di scuola del 2022 è positivo, con pochi studenti in quarantena.
I presidi continuano però a contestare i numeri e, soprattutto, a chiedere semplificazioni per le regole riguardanti tamponi e quarantene. E per questo motivo il governo sta pensando a due interventi che potrebbero essere applicati per il mondo della scuola nelle prossime settimane: vediamo quali.
La distinzione tra vaccinati e non vaccinati
Una delle ipotesi allo studio è quella di applicare anche alle scuole elementari la distinzione tra vaccinati e non vaccinati che già viene adottata per le secondarie. I vaccinati potrebbero restare in classe, in caso di un contagio tra i loro compagni, rispettando l’autosorveglianza.
Va sottolineato che comunque, al momento, la distinzione avrebbe un effetto minimo considerando che nelle scuole elementari i vaccinati con doppia dose sono solamente circa il 5% (il vaccino per gli under 12 è stato somministrato solo a partire da metà dicembre) mentre ha ricevuto la prima dose circa il 25%, il che vuol dire che la situazione cambierebbe nel giro di 2-3 settimane.
Niente tamponi per i vaccinati alle superiori
Il secondo provvedimento allo studio del governo riguarda invece le scuole superiori e forse anche le medie. Al momento nelle secondarie con due positivi i non vaccinati (o quelli da più di 120 giorni) vanno in dad mentre i vaccinati continuano in presenza: si resta in classe indossando la mascherina Ffp2.
La novità a cui sta pensando il governo è quella di eliminare l’obbligo di tampone per questi studenti vaccinati che restano in classe nonostante i casi positivi: un provvedimento per snellire l’iter burocratico e permettere agli studenti di restare in aula senza tamponi e senza necessità di fornire una prova della propria negatività alle scuole. Su questo punto si attende quindi un chiarimento del governo a breve.
Scuola, la situazione su quarantena e dad
Il numero di studenti in quarantena sembra essere raddoppiato rispetto a dicembre. Quando, però, la diffusione del virus era molto più bassa e gli oltre 200mila contagi giornalieri erano impensabili. Il Corriere della Sera cita i dati della Lombardia per segnalare l’impennata della curva nelle fasce 6-10 e 3-5 anni. Al contrario i positivi diminuiscono nella fascia 14-18 anni.
Nonostante questo al momento i bambini in quarantena sembrano essere meno dei loro compagni più grandi di scuole medie e superiori. Le cifre fornite dal ministero, però, sembrano essere sottostimate considerando che il monitoraggio riportato da Bianchi riguarda circa la metà dei bambini.
Per ritorno in classe potrebbe bastare tampone negativo
Al momento alle elementari sarebbe in dad il 10,9% degli studenti, meno che nelle superiori. Parliamo di 208mila bambini su 1,9 milioni. Il problema da risolvere, giudicato più urgente da presidi e ministero, è quello dei tamponi e delle quarantene e un’altra ipotesi allo studio è quella di far rientrare gli studenti in classe solo con un tampone negativo, senza bisogno di comunicazioni da parte dell’Asl o del medico di base.
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