Scuola, la riforma del voto in condotta è legge: tutte le novità in arrivo

Teresa Maddonni

25 Settembre 2024 - 13:58

Dalla bocciatura con il 5 al peso finale nel credito scolastico: ecco tutte le novità in arrivo con la nuova legge sul voto in condotta approvata in via definitiva secondo la riforma Valditara.

Scuola, la riforma del voto in condotta è legge: tutte le novità in arrivo

Con il nuovo anno scolastico arriva anche la riforma del voto in condotta a firma Valditara che è legge, dopo l’approvazione definitiva alla Camera con 154 voti favorevoli, 97 contrari e 7 astenuti.

Ma quali sono le novità in arrivo per gli studenti e le studentesse d’Italia e di conseguenza per insegnanti e dirigenti scolastici che dovranno applicare le nuove regole? Le novità in arrivo con la riforma del voto di condotta riguardano principalmente la bocciatura, che scatta con il 5, ma anche il 6 che genera la sospensione; il comportamento avrà quindi un peso differente nella carriera scolastica degli studenti.

Nella scuola secondaria di primo grado, alle medie per intenderci, il voto in condotta sostituisce il giudizio quindi il comportamento avrà una valutazione numerica.

Vediamo allora nel dettaglio quali sono tutte le novità della nuova legge sul voto di condotta di cui ha dato comunicazione il ministero dell’Istruzione e del Merito in mattinata sulla sua pagina ufficiale.

Riforma voto in condotta: si boccia con il 5, si rimanda con il 6

La riforma del voto in condotta ormai legge prevede delle novità tra cui la bocciatura con il 5 e la sospensione del giudizio con il 6. Più nel dettaglio la legge sul voto in condotta approvata prevede:

  • che con il 6 in condotta il consiglio di classe rimandi a settembre lo studente che dovrà poi presentare un elaborato critico in materia di cittadinanza attiva e solidale. Il giudizio sospeso comporta quindi il recupero a settembre necessario per l’ammissione alla classe successiva;
  • che con il 5 in condotta lo studente venga bocciato, quindi il consiglio di classe delibera la non ammissione alla classe successiva o agli Esami di Stato;
  • che senza il 9 in condotta non si possa avere il massimo nell’ambito della fascia di attribuzione del credito scolastico per gli esami di Maturità.

Il testo della nuova legge sul voto in condotta introduce anche una multa da 500 a 10mila euro per chi commette atti gravi ai danni del dirigente scolastico e di tutto il personale in caso di sentenza di condanna.

La riforma non riguarda solo il voto in condotta, ma i voti in generale. Nella scuola primaria, infatti, tornano i giudizi sintetici, da ottimo a insufficiente.

Novità sospensione

Come già da tempo noto con la riforma del voto in condotta arrivano anche delle novità che riguardano la sospensione degli studenti e quindi una modifica allo statuto degli studenti e delle studentesse. La legge stabilisce che:

  • per una sospensione fino a due giorni lo studente svolge attività di approfondimento con la produzione di un elaborato critico finale assegnato dal consiglio di classe, cosa che comunque avviene anche oggi;
  • per una sospensione superiore a due giorni lo studente coinvolto deve partecipare ad attività di cittadinanza solidale presso strutture convenzionate con le istituzioni scolastiche.

Una riforma drastica del voto in condotta che rappresenta la nuova idea di scuola del ministro Valditara basata, a quanto pare, sul rigore e la disciplina, riforma che non piace alle opposizioni ma che soddisfa appieno il titolare di viale Trastevere come si evince dal comunicato sul sito del Mim.

“La legge approvata dal Parlamento rappresenta un passaggio fondamentale per la costruzione di un sistema scolastico che responsabilizzi i ragazzi e restituisca autorevolezza ai docenti”, ha dichiarato Valditara. “Il nostro obiettivo è sostenere il lavoro quotidiano dei docenti e di tutto il personale scolastico perché ai giovani siano chiari non solo i diritti ma anche i doveri che derivano dall’appartenere a una comunità, a iniziare dal dovere del rispetto verso l’altro.”

“Con la riforma del voto in condotta – ha concluso il ministro – si ripristina l’importanza della responsabilità individuale, si dà centralità al rispetto verso le persone e verso i beni pubblici e si ridà autorevolezza ai docenti.”

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