Scuole chiuse nelle zone rosse: oltre alle superiori, didattica a distanza anche nelle classi di seconda e terza media. Calabria, Piemonte, Lombardia e Valle d’Aosta a rischio.
Scuole: chiudono le superiori in tutta Italia, studenti di seconda e terza media a casa dove necessario. Il nuovo DPCM è ormai stato firmato: dovrebbe essere pubblicato nelle prossime ore in Gazzetta Ufficiale, così da entrare in vigore già nella giornata di domani.
C’era attesa per le decusioni prese sul fronte scuola: come noto, infatti, l’Italia sarà suddivisa in tre aree a seconda della situazione relativa ai contagi e allo status del sistema sanitaria. Ci sarà una zona gialla dove varranno le restrizioni previste sulla generalità del territorio, poi una zona arancione con ulteriori regole da rispettare ed una zona rossa dove ci sarà una sorta di lockdown.
Ebbene, cerchiamo di capire come cambieranno le regole per la scuola in queste tre macro aree. Fermo restando il principio per cui dove possibile le scuole dovranno restare aperte, infatti, il Governo ha deciso di cedere alle pressioni delle Regioni consentendo la chiusura - ma non di tutti gli ordini e gradi - laddove la situazione sanitaria lo richieda.
Secondo quanto si legge nel testo del DPCM, infatti, ci sarà una differenza sostanziale tra zona rossa e le zone gialle e arancioni; vediamo di quale si tratta.
Scuole chiuse: cosa cambia tra zona gialla, arancione e rossa
Come anticipato nel corso dell’informativa alle Camere, le scuole superiori chiuderanno in tutta Italia. Quindi, indipendentemente che si tratti di zona gialla, rossa o arancione, per gli studenti delle scuole superiori scatterà la didattica in presenza al 100%.
Una decisione necessaria anche per ridurre la presenza di persone sui mezzi di trasporto negli orari di punta, per i quali - tra l’altro - con il nuovo DPCM la capienza massima scende al 50%.
Inoltre, questa era una richiesta che le stesse scuole superiori avevano avanzato al Governo vista la difficoltà di organizzare quel 25% in presenza tenendo conto delle indicazioni dell’ultimo DPCM (come ad esempio, la possibilità di prevedere l’ingresso in classe dopo le 09:00, o anche di utilizzare le ore pomeridiane per lo svolgimento delle lezioni).
Per adesso, quindi, le scuole superiori chiuderanno di nuovo i cancelli; non si sa per quanto, tutto dipenderà dall’evoluzione della pandemia.
Se le scuole superiori chiudono in tutta Italia, non sarà così per elementari e medie.
Tuttavia, mentre le prime non corrono rischi neppure nelle zone rosse, poiché per il momento il Governo intende mantenere aperte le scuole primarie - come pure asili nido e scuole dell’infanzia - anche in quelle zone più a rischio, il discorso si fa differente per la scuola secondaria di I grado. Per le medie, infatti, scatta la didattica a distanza al 100% nelle Regioni che saranno collocate nella zona rossa.
In tal caso, però, la didattica a distanza riguarderebbe solamente le classi di seconda e terza media.
Scuole chiuse: chi sarà zona rossa?
Secondo le ultime anticipazioni, saranno quattro le Regioni in zona rossa dove quindi oltre alle scuole superiori chiuderanno anche le classi di seconda e terza media. Si tratta della Valle d’Aosta, della Lombardia, del Piemonte e della Calabria, come pure della Provincia autonoma di Bolzano.
Tuttavia, come spiegato da Giuseppe Conte, nulla vieta che una Regione che si trova in zona arancione possa diventare zona rossa in caso di peggioramento della situazione. A tal proposito, questo rischio lo corrono maggiormente Puglia, Campania e Liguria, le tre Regioni che dovrebbero essere in zona arancione.
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