Ti rispecchi in qualcuna di queste 5 abitudini? Allora è probabile che tu abbia un cervello più sviluppato rispetto alla media. Ecco cosa dice un neuroscienziato.
C’è chi va in palestra per tenersi in forma e chi segue una dieta rigida e salutare per prendersi cura del proprio corpo. Ma cosa si fa, invece, per allenare il proprio cervello?
Questa è una domanda che più raramente ci si pone. Quello della salute mentale, infatti, è un tema spesso sottovalutato e preso sotto gamba, a cui tante persone non attribuiscono la giusta importanza.
Secondo il dottor Drew Ramsey, psichiatra, ricercatore in neuroscienze e autore del libro Healing the Modern Brain, mantenere la mente lucida fino alla vecchiaia non è una questione di pura fortuna, ma di abitudini. A suo avviso, come del resto è ampiamente riconosciuto nel panorama scientifico, lo stile di vita che una persona adotta è fondamentale nel determinare la velocità del deterioramento cognitivo.
Con il passare degli anni, tutti, inevitabilmente, andremo incontro a un peggioramento delle nostre capacità mentali. Il punto è che, secondo quanto dicono le neuroscienze, questa fase di invecchiamento cerebrale può presentarsi più in ritardo rispetto agli altri se le abitudini che abbiamo sono sane e salutari.
Lo stesso Ramsey, dopo oltre 20 anni di esperienza nel settore, ha individuato 5 attività quotidiane che aiutano il nostro cervello a restare sveglio, agile e resistente allo stress.
Tra queste ne pratichi qualcuna in maniera costante e regolare? Allora è molto probabile che le tue sinapsi funzionino meglio rispetto alla media.
Se fai queste 5 attività, il tuo cervello è migliore
Ecco quali sono le 5 attività che, chi ha un cervello più sviluppato, è solito praticare. Cosa dice il neuroscienziato Drew Ramsey.
1) Dormi bene e cerca di ricordare i tuoi sogni
Ti ricordi qualcuno dei sogni che hai fatto negli ultimi giorni? Potrebbe sembrare un dettaglio, ma per il cervello è un ottimo segnale; ricordare i propri sogni, infatti, indica che la fase REM notturna è di ottima qualità.
Quest’ultima, è l’abbreviazione di Rapid-Eye-Movement e prende il nome dai movimenti oculari rapidi che facciamo durante il sonno profondo, proprio quando sogniamo. Durante questo periodo, si registra un’attività cerebrale elevata, simile a quella che si verifica quando siamo svegli ed è qui che il cervello consolida i ricordi, regola le emozioni e si “pulisce” dalle tossine accumulate durante il giorno.
Durante la fase REM, infatti, si attiva un sistema chiamato glinfatico che libera il cervello dai cosiddetti rifiuti metabolici. Si consideri che tra questi c’è anche la beta-amiloide, una proteina strettamente legata al rischio di Alzheimer ed è quindi facile comprendere quanto questo processo sia importante.
Ramsey, poi, aggiunge chi ci dorme male ha quasi il doppio delle probabilità di sviluppare disturbi depressivi, e questo è confermato da diversi studi.
Quindi sì, possiamo affermare certamente che dormire bene (e sognare tanto) è una delle migliori terapie di prevenzione per il nostro cervello.
2) Coltiva relazioni sociali (vere)
Secondo Ramsey, un’altra attività molto utile per i nostri neuroni è quella di coltivare delle relazioni sociali. Non preoccupatevi, non serve necessariamente uscire tutte le sere o avere migliaia di contatti sui social network.
Il neuroscienziato parla di relazioni tangibili e reali, quelle più veritiere e sincere, e secondo lui bastano tre interazioni significative a settimana per soddisfare i fabbisogni cerebrali.
Il motivo di ciò è semplice; le relazioni tra esseri umani attivano dei meccanismi neurochimici fondamentali per il benessere mentale e perciò è normale sentire di non poterne fare a meno.
Pensate che addirittura, una meta-analisi completa comprendente ben 148 studi ha scoperto che le relazioni sociali più strette incrementano le probabilità di sopravvivenza di un individuo di circa il 50%. Un risultato sbalorditivo, paragonabile agli effetti positivi di smettere di fumare.
Ad esempio, una semplice chiacchierata spontanea stimola il rilascio di ossitocina, un ormone fondamentale per la diminuzione dello stress e nel benessere psicologico.
3) Scrivi tanto
Forse ti sarà capitato, da bambino, di avere un diario segreto (o qualcosa di simile) su cui annotare i tuoi pensieri e sfogare le tue frustrazioni. Se sì, questa abitudine era forse una delle più utili per il tuo benessere mentale ed è il caso di trarne spunto.
Non a caso, infatti, sono diversi gli psicologi che suggeriscono la scrittura come metodo promotore di equilibrio e salute cognitiva.
Infatti, scrivere (anche per se stessi) attiva aree del cervello legate al controllo emotivo, stimola la creatività, aiuta a rimanere lucidi e, se fatto regolarmente, rafforza le connessioni tra emozioni e ragionamento.
Secondo Drew Ramsey, poi, non serve scrivere pagine e pagine; basta poco, ma ogni giorno. I risultati saranno sicuramente evidenti sulla propria salute mentale.
4) Sii attento all’alimentazione
Alcuni studi scientifici suggeriscono come un’alimentazione corretta possa avere un impatto fondamentale sul miglioramento delle performance cognitive.
Spesso, tendiamo a considerare solo i benefici corporei di una buona alimentazione, ma possiamo ritrovarne altrettanti lì dove non si vede, o meglio, dove non ci accorgiamo subito di cosa sta cambiando. Mangiare bene, quindi, fa bene anche al nostro cervello.
Secondo il dott. Ramsey una dieta basata su alimenti nutrienti ed equilibrati tra loro (come quella mediterranea), può migliorare l’umore e proteggerci dal declino cognitivo.
5) Mantieni il contatto con la natura
L’ultima attività che ci suggerisce Drew Ramsey è quella di non interrompere completamente il contatto con la natura. L’essere umano, infatti, nasce come una creatura in profonda interazione con l’ecosistema e con l’ambiente in cui vive, come del resto tutti gli animali.
Nonostante il progresso tecnologico e l’evoluzione della società, lo scienziato suggerisce quindi che mantenere (anche in piccola parte) il contatto con l’ambiente è fondamentale per il benessere psicologico.
A tal proposito, è stato dimostrato come stare immersi nella natura incida sull’attività dell’amigdala, l’area cerebrale legata all’ansia e alla paura. Inoltre, molti tra alberi e piante rilasciano sostanze che potenziano il sistema immunitario; perché, quindi, dovremmo rinunciarci?
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