Ecco chi dovrà fare la revisione nel 2025 e cosa rischia chi non rispetta le scadenze previste dalla legge.
La revisione è un appuntamento periodico a cui è chiamato chiunque sia proprietario di un mezzo di trasporto, fondamentale per accertarne la funzionalità e la sicurezza. Per questo motivo, in fase di revisione potrebbe essere necessario effettuare dei lavori di manutenzione, volti ad assicurare appunto la piena efficienza del mezzo.
Anche per questo motivo si tratta di una scadenza decisamente invisa, visto che il costo può facilmente lievitare rispetto a quanto pronosticato. Ciononostante, è fondamentale sottoporre il veicolo alla revisione, senza rischiose dimenticanze. Ecco chi dovrà farlo nel 2025.
Chi deve fare le revisione nel 2025
Gli obblighi di revisione dipendono dalla tipologia di veicolo e dalla data di immatricolazione. Distinguiamo in particolare tra due gruppi di mezzi, il primo così composto:
- autovetture, autocaravan, autoveicoli adibiti al trasporto di cose o ad uso speciale di massa complessiva non superiore ai 3.500 Kg;
- motoveicoli e ciclomotori;
- rimorchi di massa complessiva non superiore ai 3.500 Kg.
Se possiedi uno di questi veicoli dovrai sottoporlo alla revisione entro il 2025, quando:
- la prima immatricolazione è avvenuta nel 2021, facendo riferimento al mese di rilascio della carta di circolazione (il cosiddetto libretto);
- l’ultima revisione è stata effettuata nel 2023, usando in questo caso il mese della stessa.
Bisogna infatti ricordare che per il citato elenco di veicoli la prima revisione, ossia in seguito alla prima immatricolazione, deve avvenire dopo 4 anni, mentre le revisioni seguenti a cadenza biennale. Dovrai invece sottoporre il veicolo a revisione nel 2025 pur avendola effettuata nel 2024 se rientra nella lista di veicoli sottoposti a obbligo di revisione annuale:
- autovetture adibite al servizio taxi, noleggio con conducente, o al trasporto di persone (bus e minibus) con almeno 9 posti incluso quello del conducente
- autoveicoli utilizzati per il trasporto di cose e i rimorchi di peso complessivo superiore ai 3.500 Kg
- autobus, autoambulanze e i veicoli atipici (ossia quelli che non rientrano in nessuno degli elenchi enunciati.
Mentre le auto storiche iscritte negli appositi registri, che hanno un riconosciuto interesse storico o collezionistico, sono sottoposte alla revisione ogni 5 anni, per le auto d’epoca, iscritte in un elenco speciale del Centro Storico del Dipartimento per i Trasporti Terrestri e che non possono di norma circolare, la revisione è ogni 2 anni.
In altre parole, dovrai provvedere alla revisione nel 2025 se l’ultima revisione del tuo veicolo storico risale al 2020 o se l’ultima revisione del veicolo d’epoca risale al 2022. Anche in questo caso, fa fede il mese dell’ultima revisione effettuata e non la data, dunque c’è tempo fino all’ultimo giorno utile del mese.
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Cosa rischia chi non fa la revisione
Tanti conducenti dimenticano di eseguire la revisione per tempo, complici le lunghe scadenze, o la rimandano di proposito temendo di dover effettuare interventi costosi. Si tratta di inadempimenti piuttosto rischiosi, innanzitutto perché la sicurezza del veicolo potrebbe essere compromessa, ma anche per le sanzioni previste.
Nel dettaglio, chi circola con un veicolo con revisione scaduta (dunque oltre l’ultimo giorno del mese in cui era stata effettuata l’ultima revisione, dopo 1 o 2 anni) è soggetto a una multa da 173 a 694 euro. Attenzione, però, perché in caso di recidiva - stessa infrazione commessa nuovamente - la sanzione può essere raddoppiata. Oltre alla multa, il veicolo con revisione scaduta è sospeso dalla circolazione, potendo arrivare soltanto fino al primo centro di revisioni per distanza. Se ci si trova al di fuori della viabilità ordinaria, per esempio in autostrada, viene invece disposta la sanzione accessoria del fermo amministrativo fino a prenotazione della revisione.
Circolare durante la sospensione non è affatto l’innocuo rischio che tanti pensano, costa infatti una multa da 1.998 a 7.993 euro, oltre alla sanzione accessoria del fermo amministrativo del mezzo per 90 giorni. Se la violazione viene ripetuta, il veicolo può inoltre essere confiscato. La produzione di un’attestazione di revisione falsa, invece, comporta una multa da 430 a 1.731 euro, oltre al possibile ritiro della carta di circolazione.
Non bisogna inoltre dimenticare che in caso di incidente stradale con colpa, la compagnia assicurativa potrebbe pretendere il rimborso del risarcimento elargito alla controparte, in caso di violazione contrattuale da parte dell’assicurato.
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