Se la madre allontana i figli dal padre può perdere l’affidamento: ultime sentenze

Isabella Policarpio

02/07/2020

La madre che allontana (anche solo dal punto di vista affettivo) la prole dal padre è colpevole di “alienazione parentale”; per tale ragione il giudice potrebbe ordinare l’affidamento super esclusivo in capo all’altro genitore.

Se la madre allontana i figli dal padre può perdere l’affidamento: ultime sentenze

Si torna a parlare di “alienazione parentale”, un comportamento che lede la salute psico-fisica dei figli in seguito al divorzio o alla separazione. Una recente sentenza del tribunale di Castrovillari, provincia di Cosenza, ha sancito l’affido super esclusivo nei confronti del padre dopo aver accertato l’illecito comportamento della donna, la quale da anni esercitava un concreto condizionamento psicologico sui figli al fine di allontanarli dalla figura paterna.

Questa scelta è stata il frutto di diversi incontri riconciliatevi, nei quali però la donna non ha mostrato segni di collaborazione, anzi aveva la tendenza a procrastinare la decisione del giudice, pur consapevole di arrecare un danno alla prole.

Nella intricata vicenda giudiziaria è entrata in scena anche la nonna materna, la quale ha chiesto di avere i nipoti in affidamento al posto del padre. La richiesta è stata respinta, anche perché nell’interesse dei minori deve sempre essere favorito il legame genitoriale.

Affidamento super esclusivo al padre se prova l’alienazione parentale

Dare ad un genitore l’affidamento super esclusivo e, quindi, togliere l’affidamento all’altro è una scelta drastica che deve essere motivata con comprovati elementi di prova. Così nel caso di specie il padre tramite CTU (un consulente tecnico d’ufficio) ha dimostrato che i figli subivano continui episodi di alienazione da parte della madre: pressioni psicologiche frequenti e gravi che avevano lo scopo di “eliminare” la figura paterna dalla memoria della prole, sostituendola con il nuovo compagno. Spesso inoltre il padre veniva descritto come un uomo violento, scorretto e cattivo, cosa che i giudici hanno constatato essere falso.

Addirittura la madre sarebbe stata più favorevole a prolungare la permanenza dei figli in una casa famiglia piuttosto che favorire l’affidamento all’altro genitore, sintomo di un risentimento verso l’ex che supera di gran lunga la valutazione di ciò che sarebbe stato meglio per i bambini.

Così la decisione del tribunale di Castrovillari (decreto del 30 giugno del 2020): i figli sono stati trasferiti nella casa paterna e la donna dovrà contribuire al mantenimento con assegno periodico e pagare le spese processuali.

Decreto tribunale di Castrovillari 30/06/2020
Accoglimento n. cronol. 1218/2020 del 30/06/2020
RG n. 624/2017

Affidamento super esclusivo: una scelta radicale

In ambito di separazione e divorzio in presenza di prole, l’affidamento super esclusivo è generalmente “l’ultima spiaggia” questo perché i giudici devono sempre favorire il diritto alla bigenitorialità. Esistono però delle ipotesi dove questo potrebbe ledere l’integrità morale e l’educazione dei figli, come nel caso che abbiamo descritto poc’anzi.

Infatti questa forma di affidamento comporta la perdita del potere “gestionale e decisionale” sulla prole da parte del genitore non affidatario.

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