Quali sono le operazioni che possono essere segnalate all’UIF? Vediamo tra prelievi, versamenti e utilizzo di carta e bancomat quali transazioni sono a rischio e chi può segnalarle.
Quali sono le operazioni che la banca può segnalare e che possono mettere a rischio il cliente? Quando ci sono operazioni sospette la banca ha l’obbligo di segnalazione all’UIF (Unita di Informazione Finanziaria), queste segnalazioni possono arrivare anche alla Guardia di Finanza e all’Agenzia delle Entrate e le conseguenze per il soggetto possono essere anche quelle di correre il rischio di un accertamento fiscale.
Erroneamente si pensa che le uniche volte che la banca invia una segnalazione all’UIF siano quelle in cui il cliente preleva o deposita per un ammontare superiore ai 10.000 euro in un mese, ma in realtà questa è solo una delle casistiche. A segnalare all’UIF, inoltre, a differenza di quello che si può credere, non è soltanto la banca, ma anche altri soggetti. Scopriamo come funzionano le segnalazioni, per quali operazioni si rischiano e quali sono i soggetti che possono inviarle.
Chi può inviare le segnalazioni all’UIF?
L’obbligo di segnalazione delle operazioni sospette non deve essere confuso con l’obbligo di violazione delle limitazioni all’uso del contante perché le operazioni sospette vanno segnalate all’UIF, quelle per le limitazioni dell’uso del contante al Mef. IN questo articolo andremo ad approfondire il rischio di segnalazione all’UIF che, quindi, non riguardano la circolazione del contante.
Le segnalazioni all’UIF non coinvolgono solo il comparto bancario, i segnalanti possono essere intermediari bancari e finanziari, ma anche soggetti obbligati non finanziari.
A segnalare, tra gli operatori bancari e finanziari, possono essere:
- banche e poste;
- intermediari e operatori finanziari;
- società fiduciarie;
- imprese di assicurazioni.
Tra i soggetti obbligati non finanziari i segnalanti possono essere:
- professionisti;
- notai;
- dottori commercialisti;
- consulenti del lavoro;
- esperti contabili;
- studi associati, interprofessioni e tra avvocati;
- avvocati;
- società di revisione;
- revisori legali;
- soggetti in attività di custodia e trasporto valori;
- operatori in valuta virtuale;
- prestatori di servizi di gioco;
- uffici della Pubblica Amministrazione.
Quali sono le operazioni sospette?
La segnalazione di operazioni sospette serve a portare a conoscenza della UIF le operazioni che possono portare a sospettare che siano in corso azioni di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo. Il sospetto può nascere come da una singola transazione come da più transazioni che appaiono collegate. Nella segnalazione il segnalante riporta tutte quelle che ritiene essere le operazioni sospette e tutti i soggetti che possono essere legati all’attività.
Le segnalazioni possono avvenire per tre categoria di sospetto, ovvero:
- riciclaggio;
- finanziamento del terrorismo;
- finanziamento di programmi di proliferazione di armi di distruzione di massa.
L’operatore di banca o il soggetto che potrebbe segnalare l’operazione lo fa quando considera anomala una operazione. Ma cosa significa? L’operazione o il comportamento non devono essere coerenti con il profilo economico e finanziario del cliente. L’operatore, prima di inviare la segnalazione, deve effettuare delle verifiche: solo se queste giustificano il comportamento non si procede.
La segnalazione deve riguardare, quindi, solo operazioni che sono considerate “sospette”. In base a quello che riporta l’enciclopedia Treccani il sospetto è una:
supposizione, più o meno fondata, nei riguardi di persone e del loro comportamento; che dà adito a sospetti, che dà motivo di sospettare.
Rientrano nelle operazioni che possono portare a segnalazioni:
- bonifici nazionali;
- bonifici esteri;
- carte di pagamento e moneta elettronica;
- disposizioni di trasferimento;
- operazioni in contante;
- giochi e scommesse;
- operazioni con assegni circolari;
- operazioni con titoli di credito;
- operazioni immobiliari;
- operazioni societarie;
- commercio di oro e preziosi.
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