La promozione in Serie A o la retrocessione in Serie B sono due fatti che hanno conseguenze importanti sui conti e le strategie di un club italiano.
Le lacrime sono una costante in questo periodo dell’anno quando si tratta di squadre di calcio. Tra finali e partite che possono determinare l’esito di una stagione i pianti a cui si assiste sono variegati nelle loro motivazioni e nelle loro circostanze. La Serie A sta per arrivare alla sua conclusione, alcuni verdetti, come quello dell’Inter Campione d’Italia, si conoscono già da diverse settimane, ma ci sono ancora importanti posizioni di classifica che devono essere determinate. In parallelo la sempre lunga stagione di Serie B sta esprimendo in questi giorni alcuni dei suoi momenti emozionanti con i playoff e i playout. In particolare i playoff si intrecciano con forza con quanto accade nelle ultime giornate di Serie A perchè determinano l’ultima promossa nella massima serie che prenderà il posto di chi dovrà affrontare le conseguenze di una retrocessione in Serie B.
La promozione in Serie A o la retrocessione in Serie B non sono però solamente dei fatti sportivi per cui esaltarsi oppure rimuginare tra rimpianti e rimorsi per quanto realizzato o non ottenuto durante la stagione. Sono eventi che hanno un impatto più ampio e che ha conseguenze che si allungano anche sulla stagione successiva, inevitabilmente condizionata dal risultato sportivo di quella passata. Oltre alla possibilità di essere più attrattivi proponendo a un qualunque giocatore una Serie A piuttosto che una Serie B (anche se non mancano i casi di giocatori che scendono di categoria) la questione ha risvolti molto concreti anche quando si parla di conti e bilanci delle società.
Il «paracadute» per chi retrocede in Serie B
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