Si può guidare dopo aver preso il Brufen? Ecco cosa dice il nuovo Codice della strada

Ilena D’Errico

10 Gennaio 2025 - 19:00

Ecco cosa cambia con il nuovo Codice della strada nell’assunzione di farmaci come il Brufen e quali sono davvero i rischi per chi si mette alla guida.

Si può guidare dopo aver preso il Brufen? Ecco cosa dice il nuovo Codice della strada

I conducenti sono molto preoccupati dal nuovo Codice della strada, soprattutto a causa dei dubbi sull’accertamento dell’assunzione di sostanze stupefacenti. Il timore di subire il ritiro della patente, magari in un momento importante, a causa di medicinali assunti del tutto lecitamente è più che diffuso. Farmaci che non dovrebbero creare problemi alla guida, ma che pare possano creare inconvenienti spiacevoli. In particolare, gli automobilisti sono allarmati per i farmaci da banco come il Brufen, molto utilizzato. Cerchiamo quindi di far chiarezza.

Posso guidare dopo aver preso il Brufen?

Dal punto di vista prettamente farmacologico, il foglio informativo del Brufen non riporta alterazioni che impediscano la guida o l’uso dei macchinari. Allo stesso tempo, i pazienti vengono invitati a far attenzione a effetti collaterali come la sonnolenza, l’affaticamento, i capogiri e i disturbi della vista. Condizioni che evidentemente sono incompatibili con una guida sicura e con ogni situazione che richieda prontezza e vigilanza. Tutto sta alla prudenza del conducente, che deve valutare il proprio stato evitando di guidare o fermandosi prontamente in caso di malessere. Al contrario, chi non avverte alcun sintomo non è tenuto ad astenersi dalla guida, nemmeno per precauzione.

Le medesime indicazioni vengono riportate sui farmaci che contengono lo stesso principio attivo, ossia l’ibuprofene (moment, buscopan, buscofen e nurofen tra i più comuni). Va da sé che chi avverte sintomi incompatibili con la guida non deve mettersi al volante, a prescindere dall’eventuale assunzione di farmaci. Naturalmente, il fatto che non esista una specifica controindicazione non rende il comportamento meno pericoloso.

Se guidi con le vertigini e la vista offuscata stai mettendo in pericolo te stesso e gli altri, perciò dal punto di vista legale sarai fortemente responsabile di eventuali incidenti e danni, nonché delle conseguenze arrecate agli altri. Laddove ciò sia dovuto all’assunzione di medicinali, quindi un rischio preventivabile, la posizione del conducente si aggrava, potendo essere ritenuto del tutto consapevole del pericolo.

I falsi positivi da Brufen

Il timore generalizzato per la severità del nuovo Codice della strada e le problematiche oggettive legate ai controlli antidroga hanno creato un terreno fertile per ulteriori preoccupazioni, talvolta eccessive. La rilevazione di farmaci da banco come il Brufen rientra a pieno titolo tra le notizie allarmistiche di questo genere, seppur non del tutto infondata. Ci sono alcuni studi scientifici che indagano i falsi positivi alla rilevazione di Thc in seguito all’assunzione di farmaci antinfiammatori non steroidei, proprio come il Brufen, ma la letteratura non consente al momento di avere dati certi. In altre parole, non si è sicuri della possibilità di alterazione dello screening, né della percentuale di errore.

Di fatto, i medici consultati in proposito, considerano improbabile l’errore o comunque facilmente risolvibile con il test di conferma in laboratorio, più approfondito e preciso rispetto al salivare che funge da test preliminare. Gli operatori sanitari, in particolar modo con esperienza nella Tossicologia Clinica e nei Sert, confermano la possibilità di falso positivo al Thc ma ritengono quindi che non ci sia rischio nell’esame di conferma.

Cosa fare se hai assunto Brufen prima di guidare

Chi assume dei farmaci dovrebbe consultare il proprio medico e verificare sul bugiardino la possibilità di mettersi alla guida. Come già detto, è del tutto lecito guidare dopo aver preso il Brufen, purché non vengano sottovalutati gli effetti collaterali come la sonnolenza, i capogiri e similari. Si noti che affaticamento e capogiri sono effetti indesiderati comuni (in media 1 persona su 10) mentre capogiri, vertigini e sonnolenza interessano fino a 1 persona su 100. L’alterazione della vista è invece un effetto raro, riportato da circa 1 paziente su 1.000.

Se si teme un falso positivo sarà necessario sottoporsi al test di conferma, ricordando eventualmente la possibilità di fare ricorso in caso di un nuovo errore nello screening. Si ribadisce che non dovrebbero esserci problemi con il secondo esame, ma nell’eventualità il conducente ha diritto a opporsi attraverso le vie legali. Sarà tuttavia necessario dimostrare l’assunzione del medicinale ed eliminare ogni sospetto relativo all’uso di stupefacenti, avvalendosi della prescrizione medica e di eventuali ulteriori esami clinici.

Cosa cambia con il nuovo Codice della strada

Il nuovo Codice della strada non vieta l’assunzione di sostanze differenti da quelle stupefacenti o comunque psicotrope, né la limita in modo differente, piuttosto crea dei problemi in merito alla rilevazione delle infrazioni. In maniera estremamente sintetica, le forze dell’ordine possono sottoporre i conducenti al test precursore in caso di vago sospetto. Sottrarsi a questo test è un reato, punito oltre dall’arresto con l’ammenda fino a 6.000 euro e il ritiro della patente. In caso di precursore positivo, inoltre, il guidatore è obbligato a sottoporsi all’esame più approfondito per la conferma dello screening. Senza precursore, ciò sarebbe possibile soltanto in caso di evidente alterazione psicofisica.

È evidente che se il primo test dà un falso positivo ci sono dei problemi per il conducente, ma abbiamo visto che dovrebbero essere facilmente risolti con il secondo esame. In tal proposito, è bene distinguere in modo adeguato tra i vari esami, in particolare tra i tamponi salivari. Il precursore è quello effettuato direttamente dalle forze dell’ordine, anche in assenza di motivi particolari. La conferma deve invece arrivare tramite un test di laboratorio, sia esso salivare o sulle urine. Gli agenti possono raccogliere il campione ma dovranno inviarlo in una struttura apposita per i risultati, a differenza del precursore che dà esiti immediati proprio come un etilometro.

La facile inattendibilità del precursore rischia tuttavia di mettere in atto un meccanismo piuttosto seccante. In caso di impossibilità ad avere immediatamente i risultati del test di conferma, infatti, le forze dell’ordine possono imporre l’immediata sospensione della circolazione. La patente può quindi essere ritirata fino agli esiti, per un massimo di 10 giorni. In caso di test salivare di conferma positivo la situazione si complica ancora. In assenza di altri conducenti in condizioni idonee, il veicolo viene quindi condotto presso il luogo indicato dal guidatore, che dovrà farsi carico delle spese di trasporto. A questo punto, la contravvenzione stradale viene inoltrata al Prefetto, che ordinerà di sottoporsi entro 60 giorni alla visita medica di revisione. Nel frattempo la patente è sospesa.

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