Solo queste tre professioni sopravvivranno all’intelligenza artificiale, lo dice Bill Gates

Maria Paola Pizzonia

15 Ottobre 2024 - 17:02

Bill Gates ha identificato tre aree in cui la domanda di lavoro resterà alta nonostante l’avanzata dell’intelligenza artificiale, la terza ti sorprenderà.

Solo queste tre professioni sopravvivranno all’intelligenza artificiale, lo dice Bill Gates

Bill Gates, co-fondatore di Microsoft e filantropo di fama mondiale, continua a condividere la sua visione sull’impatto dell’Intelligenza artificiale (IA o AI) sul futuro del lavoro.

Nel 2024, Gates ha espresso sia entusiasmo che preoccupazione riguardo a come questa tecnologia cambierà le nostre vite. È convinto che ci troviamo di fronte a una trasformazione epocale, con l’AI pronta a modificare profondamente non solo i processi produttivi, ma anche il modo in cui le persone vivono e interagiscono.

Gates ha identificato tre aree in cui la domanda di lavoro resterà alta nonostante l’avanzata dell’automazione: vediamo di quali si tratta.

Lavorare nel settore energetico

Il settore energetico è uno dei più complessi e dinamici e le sfide in questo campo stanno diventando sempre più rilevanti con la transizione verso l’energia sostenibile. Gates sottolinea che l’AI, pur essendo una potente risorsa per migliorare l’efficienza dei sistemi energetici, non può sostituire le competenze necessarie per gestire, innovare e mantenere le infrastrutture energetiche.

I professionisti dell’energia devono comprendere a fondo sia la tecnologia emergente sia i complessi meccanismi ambientali e sociali legati alla produzione e al consumo energetico. Con la crescente attenzione verso la riduzione delle emissioni di carbonio, c’è una domanda crescente di ingegneri ambientali, specialisti in energie rinnovabili e manager dell’energia. Gates vede in questi ruoli una grande opportunità, poiché richiedono un’abilità di problem solving e un approccio interdisciplinare che difficilmente l’AI potrà replicare in toto.

Materie biologiche

La biologia e le scienze della vita rappresentano un altro campo in cui Gates prevede che il ruolo umano rimarrà cruciale. Nonostante l’AI possa essere un supporto fondamentale per la raccolta e l’analisi di grandi quantità di dati, il giudizio critico e l’intuito degli scienziati sono elementi indispensabili. I biologi, infatti, si occupano di studiare e comprendere processi naturali complessi, che spesso richiedono un livello di analisi e di interpretazione che va ben oltre i dati numerici.

Gates ha anche enfatizzato il potenziale dell’AI per migliorare la salute globale, ad esempio aiutando nella lotta contro malattie resistenti agli antibiotici e facilitando l’accesso a cure mediche in aree remote. Tuttavia, è chiaro che gli sviluppi in campo biologico e sanitario dipenderanno sempre dalla presenza di ricercatori capaci di formulare ipotesi e guidare il progresso attraverso la sperimentazione.

Solo la mente umana può lavorare con le Intelligenze artificiali

Il paradosso dell’intelligenza artificiale è che mentre rivoluzionerà molti settori, non può sostituire chi la sviluppa. Gates crede che professionisti come programmatori, data scientist e ingegneri informatici continueranno a essere fondamentali per la progettazione, la gestione e la regolamentazione dell’AI. Creare e mantenere sistemi avanzati richiede capacità tecniche e decisioni critiche che solo esperti umani possono prendere.

Con l’evoluzione rapida dei modelli di machine learning, la domanda di esperti in IA sta esplodendo. Questo è evidente anche nella partnership multimiliardaria di Microsoft con OpenAI, dove gli specialisti lavorano per migliorare strumenti come ChatGPT, utilizzati per attività avanzate come la scrittura, l’analisi e la consulenza. Gates stesso sostiene che coloro che si dedicano a queste discipline avranno un ruolo chiave non solo nello sviluppo dell’AI, ma anche nel garantirne un uso etico e responsabile.

L’AI non può (ancora) sostituirci in tutto

In definitiva, Gates suggerisce che, sebbene molte professioni siano destinate a essere trasformate dall’intelligenza artificiale, le professioni che fanno affidamento su intuizione, creatività e capacità di innovazione rimarranno fondamentali e meno suscettibili di essere sostituite. I lavori che richiedono pensiero critico e abilità manuali complesse, specialmente in ambiti come la ricerca scientifica e la gestione dell’energia, difficilmente potranno essere completamente automatizzati.

La complessità di queste professioni implica infatti la capacità di risolvere problemi unici. Tutto ciò significa adattarsi a situazioni non previste e comprendere il contesto umano e ambientale, cose che un’IA, per quanto avanzata, non può replicare pienamente.

Per chi sta pianificando il proprio futuro, concentrarsi su questi campi è una mossa strategica. L’AI trasformerà il mercato del lavoro, ma le professioni che richiedono comprensione, creatività e abilità umane avanzate continueranno a richiedere un valore “unico” o quantomeno “umano”. Investire in questi ambiti assicura una stabilità professionale, oltre a essere un’occasione per contribuire attivamente a risolvere alcune delle sfide globali più urgenti.

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